Si conferma un'Italia spaccata in due, con differenze notevoli tra Nord e Sud.
Si chiama INVALSIopen (www.invalsiopen.it) ed è il nuovo sito dell’Istituto espressamente dedicato alle Prove nazionali. Si tratta di un sito satellite che affiancherà il portale istituzionale dell’INVALSI.
INVALSIopen nasce con la finalità di comunicare in modo diretto, accessibile, esaustivo e trasparente il funzionamento, gli obiettivi, i risultati delle rilevazioni nazionali. È disegnato, quindi, per dare notizie chiare e precise sul mondo delle prove, per conoscere meglio come nascono, cosa misurano, come possono aiutare a capire ciò che apprendono gli studenti - in alcuni ambiti fondamentali - e con quali risultati. Da qui la scelta di usare un linguaggio semplice, sintetico e insieme rigoroso e scientifico.
Il sito propone contenuti diversi in continuo aggiornamento - articoli, interviste, video, testi, infografiche – presentando, inoltre, approfondimenti specifici e confronti con altri paesi. Si pone come uno spazio informativo rivolto a tutti, con particolare attenzione al mondo della scuola – dirigenti, insegnanti, genitori, studenti ed esperti del settore – e come luogo dove presentare esperienze didattiche e ricerche imperniate sui risultati delle prove INVALSI. Il sito, inoltre, può essere utilizzato per inviare domande, suggerimenti, stimoli utili che permetteranno all’Istituto di capire sempre più come migliorare la propria funzione di servizio alle scuole italiane.
Comunicato stampa Invalsi del 17/06/2019
Il Comando per la Tutela della Salute, d’intesa con il ministero della Salute, ha avviato fin dall’inizio dell’attuale anno scolastico un monitoraggio di controllo, tuttora in corso, sui servizi di ristorazione nelle scuole di ogni ordine e livello.
L’obiettivo è accertare le condizioni d’igiene e strutturali dei locali, la rispondenza dei menù ai capitolati d’appalto, la corretta gestione e preparazione degli alimenti, anche in relazione alle esigenze nutrizionali e salutistiche dei ragazzi.
Questi i primi risultati. Sono state ispezionate 224 mense presenti negli istituti scolastici del territorio nazionale, delle quali 81hanno evidenziato irregolarità, tra queste 7 presentavano una grave situazione igienico-strutturale e ne è stata disposta la sospensione del servizio.
Alle 81 irregolari sono state contestate 14 violazioni penali, 95 infrazioni amministrative alle normative nazionali e comunitarie con il deferimento di 15 persone alle competenti Autorità Giudiziarie oltre alla segnalazione di 67 soggetti alle Autorità Amministrative, nonché l’irrogazione di sanzioni pecuniarie per oltre 576mila euro.
Nel medesimo contesto sono stati individuati e sottoposti a sequestro oltre 2 tonnellate di derrate alimentari (prodotti ittici, carni, formaggi, frutta, verdura, olio, pane) poiché prive di indicazioni di tracciabilità e provenienza dei prodotti, detenute in ambienti e condizioni inadeguati nonché scadute di validità.
“Cibi scaduti, gravi carenze igieniche, perfino topi e parassiti vari: un film dell’orrore – dichiara il ministro della Salute, Giulia Grillo - Come madre e come ministro mi indigna pensare che sulle tavole dei nostri figli, a scuola, possano finire escrementi, muffe o alimenti di dubbia origine.
Oggi chi lavora nel settore delle mense sa benissimo che vi sono regole chiare da seguire e tutti i mezzi possibili per garantire tracciabilità, igiene e correttezza di conservazione degli alimenti. Per questo non possiamo permettere il menefreghismo di chi stipula contratti ben precisi e poi fa il furbo o peggio. A maggior ragione quando è in gioco la salute dei più piccoli e vulnerabili: i bambini.
Grazie ai nostri Carabinieri del NAS per l’ottimo lavoro e per la grande dedizione e scrupolosità con cui effettuano le ispezioni. A loro va la mia totale gratitudine e quella di tutti i genitori”.
“La maggioranza delle violazioni rilevate in questo piano di controlli sono di tipo amministrativo come la mancata applicazione dei sistemi di autocontrollo e prevenzione del rischio, carenze igieniche e strutturali delle aree adibite alla lavorazione, irregolarità sull’etichettatura e sulla tracciabilità degli alimenti – precisa il Gen. Adelmo Lusi, Comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS). - Gli illeciti penali hanno interessato reati quali la frode e le inadempienze nelle pubbliche forniture, dovute al mancato rispetto agli obblighi contrattuali assunti dalle aziende di catering all’atto dell’assegnazione delle gare di appalto, la detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione e l’omessa applicazione delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro ed a tutela degli operatori”.
Durante i sopralluoghi, i Carabinieri dei NAS hanno integrato le verifiche con la raccolta di informazioni sulla tipologia dei menù predisposti in relazione alle possibili esigenze nutrizionali connesse a situazioni di intolleranze alimentari ed esigenze etniche rappresentate dai familiari dei frequentatori delle scuole. Al riguardo, gli ispettori hanno focalizzato l’attenzione anche sulla corretta applicazione del recente obbligo (dallo scorso maggio) di indicare agli utenti la presenza di allergeni nelle pietanze, accertando una generale aderenza alle disposizioni da parte delle ditte di catering.
Attività di prevenzione e contrasto allo spaccio nei pressi degli istituti scolastici.
I decreti approvati dal CdM l'8 agosto 2018.
Il CSPI propone una riconsiderazione dell’obbligatorietà del monte ore destinato alle attività.
Contro la custodia cautelare di due minori sorpresi a scuola in possesso di armi si è recentemente espressa la Corte di Cassazione, Seconda Sezione Penale, che con la sentenza n. 36659 del 30/09/2010 ha stabilito che la pena detentiva potrebbe solo avere effetti controproducenti, quando invece esistono altre forme di “punizione” più adatte.
Il Tribunale per i minorenni aveva infatti omesso di motivare "sulla inadeguatezza di altre misure meno afflittive" alternative al carcere "quali gli arresti domiciliari o l'obbligo di dimora nel comune di residenza o il divieto di avvicinarsi all'istituto".
Secondo la Cassazione "il provvedimento impugnato appare affetto dal vizio di motivazione apparente, in quanto esclude l'adeguatezza di ogni altra misura cautelare senza una specifica indagine sugli effetti che l'allontanamento dei prevenuti dall'ambiente scolastico, con altre misure cautelari, potrebbe produrre in ordine al pericolo concreto di reiterazione delle condotte criminose".