Sinergie di Scuola

Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, le prime luci del giorno del Piano Estate 2025 non sono state proprio foriere di splendidi sviluppi.

Eppure tutto era iniziato con il tono più accattivante possibile: «Cari genitori» scriveva il Ministro il 22 maggio scorso direttamente sui registri elettronici di ogni Istituto scolastico, «con mio decreto dell’11 aprile 2024 sono stati stanziati 400 milioni per finanziare attività ricreative, di potenziamento delle competenze, di socialità per il periodo di sospensione estiva delle lezioni (c.d. “Piano estate”), per gli anni scolastici 2023-2024 e 2024-2025. [...] Pertanto, nell’ambito dell’autonomia organizzativa delle Istituzioni scolastiche, tutte le scuole potranno utilizzare, anche per questo anno scolastico 2024-2025 e, quindi, per il prossimo periodo estivo nell’ambito della programmazione biennale dei fondi stanziati, le risorse residue per attivare progetti [...] I genitori dovranno rivolgersi all’Istituzione scolastica presso cui sono iscritti i propri figli per poter accedere al programma “Piano estate”».

Puntualmente, il giorno dopo, venerdì 23 maggio, è arrivato l’avviso pubblico prot. AOOGABMI-81652 che così si potrebbe riassumere: «Care scuole, presentate le vostre proposte progettuali dalle ore 10.00 di lunedì 26 maggio 2025 alle ore 15.00 del giorno 13 giugno 2025, complete di CUP, con tutte le sezioni previste dal modello on-line, ciascuna pienamente compilata, e con gli estremi delle delibere del Collegio dei docenti e del Consiglio di Istituto. Se manca anche un solo requisito sarà impossibile autorizzare il progetto [...]».

Trascurando la spiacevole sensazione generata dalla lettera, di sentir parlare a nuora perché suocera intenda, quello che lascia interdetti è la combinazione di due elementi che rivestono una certa importanza, sotto il profilo sia della forma che della sostanza: i tempi e i modi.

I tempi: se è vero che si tratta di una programmazione biennale (2023/2024 e 2024/2025), peraltro inserita in un più cronologicamente esteso Programma nazionale “Scuola e competenze” 2021-2027, che lo stanziamento dei fondi risale all’11 aprile 2024 e che l’anno scorso tutto era partito oltre un mese prima, non balza immediatamente agli occhi il motivo per il quale, nel secondo anno di programmazione, si arrivi un mese dopo a dire ai genitori che anche quest’estate (cioè dopodomani) le scuole potranno realizzare le attività previste dal Piano Estate.

Volendo essere più attenti, si può ipotizzare che il decreto 96/2025, relativo ai 150 milioni aggiuntivi, sia stato firmato a ridosso della lettera ministeriale, e che – probabilmente – non siano state ancora puntualmente quantificate le risorse residue del 2024, anche a causa delle dilazioni dei termini per registrare a sistema le attività svolte e del rilascio di una serie progressiva di manuali per la certificazione dei progetti FSE a costi standard, l’ultimo dei quali è di maggio 2025.

Sembrerebbe però, da quanto si evince dall’elenco operazioni e beneficiari aggiornato al 31 marzo 2025, che il totale finanziato per progetti del 2024/2025 sia di circa 280 milioni di euro (di cui 260 per gli Istituti scolastici e 20 per il supporto e monitoraggio di INDIRE), per cui il livello dei dati potrebbe essere sufficiente ad evitare comunicazioni e azioni tardive.

È evidente che negli ultimi giorni di maggio:

  1. le scuole sono alle prese con la fine delle lezioni, un tempo già di per sé carico di adempimenti, di incidenti di percorso, di chiusure improvvide (Giro d’Italia, referendum, votazioni e ballottaggi, altre amenità) e di personale che smette di lavorare perché il suo contratto a tempo determinato è terminato. Un periodo pessimo per inserire ulteriori convocazioni degli organi collegiali per deliberare il Piano Estate e avviare i contatti per contrattualizzare, sia pure in un secondo momento, «partenariati e collaborazioni con amministrazioni centrali e locali, associazioni, fondazioni, enti del terzo settore, università, centri di ricerca, operatori qualificati, reti già presenti a livello locale»;
  2. i genitori, quelli che lavorano e contano le ferie calendarizzandole acrobaticamente a turno tra luglio e agosto (con il risultato di farne ben poche assieme), hanno già dovuto organizzare l’estate per i loro figli, predisponendo giorni aggiuntivi di custodia dei pargoli con soluzioni di fortuna, chi reclutando nonni, zii e cerchia di amici, chi invece – e sono la maggior parte – iscrivendo i figli ai centri estivi/campi scuola del territorio, organizzati magari presso piscine, parchi, fattorie didattiche. Sicuramente attraenti ma non a poco prezzo, e se in una famiglia i figli sono due, o addirittura tre, far trascorrere loro un’estate sicura, attiva e piacevole è un salasso per molti insostenibile.

Una programmazione dei tempi più attenta ai bisogni dei principali destinatari (studenti, genitori e scuole) non dovrebbe essere così difficile da perseguire da parte di chi dovrà anche fare una valutazione del PN 21-27 in termini di efficacia, efficienza, rilevanza, coerenza e valore aggiunto dell’Unione Europea, che è poi il soggetto che eroga i soldini.

Invece no, si prosegue a ritmo di scadenze improponibili e successive dilazioni, in un balletto che è messo in scena ad ogni piè sospinto (non per niente il più gettonato dei nostri decreti-legge si chiama “Milleproroghe”), ed eccola servita, la prima proroga: candidature possibili anche entro il 30 giugno, e non solo fino al 13 giugno. Poco importa se poi saranno costituite due graduatorie: la prima per chi arriva entro la prima “finestra temporale”, la seconda per i “ritardatari”. Le due graduatorie saranno trattate, nell’ordine, fino a esaurimento fondi? Si, no, forse, tira, molla, aspettiamo, si vedrà.

I modi: la lettera del Ministro è arrivata direttamente alle famiglie sul registro elettronico anziché essere inviata alle scuole che l’avrebbero veicolata come è prassi consolidata, o pubblicata su uno degli svariati strumenti messi in campo dal MIM per «semplificare la vita delle famiglie con servizi digitali innovativi».

La mancata previa comunicazione ai Dirigenti scolastici ha sollevato tra questi «un forte e condivisibile malumore», la cui tempestiva segnalazione da parte dell’ANP ha fatto scattare le indagini e accertare che «la mancata comunicazione era da imputarsi solo a un banale quanto deprecabile disguido amministrativo», riferisce l’ANP, mentre il Capo Dipartimento coinvolto si è scusato per il «mero errore tecnico».

La FLC CGIL ha espresso invece critiche più aspre, ritenendo inaccettabile la scelta del Ministro di «introdursi nelle bacheche riservate alla comunicazione interna delle scuole a studenti e famiglie, all’insaputa delle scuole stesse [...] con la complicità degli amministratori delle piattaforme digitali pagate dalle singole scuole per il servizio del registro elettronico».

Se il registro elettronico fosse un software fornito gratuitamente dal MIM alle scuole, potrebbe forse essere comprensibile il suo libero utilizzo da parte del Ministro, ma così non è, per cui l’operazione risulta un tantino inappropriata.

Ora, pur apprezzando la tempestività e la serietà delle scuse (peraltro limitate ai tempi e non ai modi) non si può fare a meno di osservare come il colpevole sia stato prontamente individuato tra il «disguido amministrativo» e il mero «errore tecnico» e notare, senza per questo voler scomodare il Manifesto della comunicazione non ostile, che sempre le parole hanno un peso, perché esprimono valori, idee, convinzioni, magari subliminali ma reali, e sempre la forma è anche sostanza, soprattutto negli abbinamenti.

Un mero errore “materiale” avrebbe forse tolto veridicità alla contrizione ministeriale? Certo che no, ma probabilmente sembrava troppo generico e si è preferito qualificarlo in modo più accurato.

Comunque sia, con il Piano Estate è ora disponibile un pregevole numero di milioni di euro da utilizzare nel prossimo anno e mezzo per interventi di inclusione e contrasto alla dispersione scolastica, aumentando sostanzialmente il tempo scuola.

Sarebbe bello che non fosse solo a scuola, perché c’è un mondo, fuori, che aspetta di accogliere e coinvolgere i ragazzi nel loro percorso di crescita. E che sia una splendida estate per tutti!

Leggi altri contenuti su:

© 2025 HomoFaber Edizioni Srl - Tutti i diritti riservati. Sono vietate la copia e la riproduzione senza autorizzazione scritta. Sono ammesse brevi citazioni ed estratti indicando espressamente la fonte (Sinergie di Scuola) e il link alla home page del sito.