Sinergie di Scuola

Nella riunione del 29/12/2020 il Comitato tecnico-scientifico ha analizzato l’ultimo report sulle scuole realizzato dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), massima autorità sanitaria europea.

"Quel documento - scrive Lucia Azzolina - conferma sostanzialmente due cose: 1) la scuola non è stata responsabile della seconda ondata. 2) La sospensione delle attività didattiche in presenza deve essere limitata e temporanea perché l’impatto negativo sulla salute fisica, mentale ed educativa dei ragazzi supera i benefici. La conclusione del Cts è stata chiara: “Le scuole superiori vanno riaperte anche in considerazione delle ultime valutazioni dell’Unione europea, secondo cui gli istituti scolastici non costituiscono un luogo pericoloso per il contagio”.

Il rapporto in sintesi

Esiste un consenso generale sul fatto che la decisione di chiudere le scuole per controllare la pandemia Covid-19 debba essere utilizzata come ultima risorsa. L'impatto negativo sulla salute fisica, mentale e sull'istruzione delle chiusure scolastiche sui bambini, nonché l'impatto economico sulla società più in generale, probabilmente supererebbero i benefici.

Nei dati di sorveglianza, tra i casi di Covid-19 infantile, i bambini/ragazzi di età compresa tra 1 e 18 anni hanno tassi di ospedalizzazione, ospedalizzazione grave e morte inferiori rispetto a tutti gli altri gruppi di età.

I bambini di tutte le età sono suscettibili e possono trasmettere SARS-CoV-2. I bambini più piccoli sembrano essere meno suscettibili alle infezioni e, se infettati, meno spesso portano alla trasmissione rispetto ai bambini più grandi e agli adulti.

Il rapporto non considera l'epidemiologia del Covid-19 in relazione alle nuove varianti di SARS-CoV-2, per le quali non sono ancora disponibili prove solide sul potenziale impatto nelle strutture scolastiche, come quella recentemente osservata nel Regno Unito.

Il ritorno a scuola dei bambini intorno a metà agosto 2020 ha coinciso con un generale allentamento di altre misure in molti paesi e non sembra essere stato una forza trainante nell'aumento dei casi osservati in molti Stati membri dell'UE a partire dall'ottobre 2020.

La trasmissione di SARS-CoV-2 può avvenire all'interno delle strutture scolastiche e sono stati segnalati gruppi nelle scuole materne, primarie e secondarie. L'incidenza di Covid-19 negli ambienti scolastici sembra essere influenzata dai livelli di trasmissione nella comunità. Laddove si è verificata un'indagine epidemiologica, la trasmissione nelle scuole ha rappresentato una minoranza di tutti i casi di Covid-19 in ciascun paese.

Il personale educativo e gli adulti all'interno dell'ambiente scolastico non sono generalmente considerati a più alto rischio di infezione rispetto ad altre occupazioni.

Gli interventi non farmaceutici negli ambienti scolastici sotto forma di allontanamento fisico che prevengono l'asssembramento, nonché le misure di igiene e sicurezza sono essenziali per prevenire la trasmissione. Le misure devono essere adattate al contesto e alla fascia di età e devono considerare la necessità di prevenire la trasmissione e fornire ai bambini un ambiente sociale e di apprendimento ottimale.

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