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Nella seduta pomeridiana di mercoledì 22 giugno l'Assemblea del Senato ha definitivamente approvato all'unanimità il ddl 2631 recante l'istituzione dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza.

La relatrice, sen. Anna Maria Serafini (PD), ha evidenziato come il ddl dia finalmente attuazione alla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo del 1989 che prevede l'istituzione di una apposita Autorità garante. Il provvedimento spazia sui rapporti tra minori ed adulti che non si esauriscono a quelli tra fanciulli o adolescenti e genitori, secondo un modello residuale che vedeva lo Stato coinvolto solo in assenza della famiglia. Le nuove sfide della contemporaneità coinvolgono pienamente i minori ponendoli direttamente in contatto con i fenomeni sociali e con la sfera pubblica e dunque lo Stato deve acquisire un ruolo attivo, in particolare per impedire ogni forma di discriminazione e per definire percorsi per la costruzione dell'autonomia di bambini ed adolescenti. Il testo scioglie nodi a lungo irrisolti su natura e ruolo dell'Autorità garante e sui suoi rapporti con i poteri dello Stato e con le autonomie locali.

Il ministro per le pari opportunità Carfagna ha ringraziato il Senato per lo spirito costruttivo con cui ha esaminato un provvedimento che già era stato migliorato dalla Camera dei deputati, un testo che colma una lacuna legislativa superando precedenti divisioni e che si pone in sintonia con l'impegno profuso dal Governo fin dall'inizio della legislatura in tema di diritti umani, in particolare quelli di donne e fanciulli. Il Ministro ha inoltre accolto due ordini del giorno, l'uno firmato da tutti i Gruppi per la definizione del regolamento di organizzazione dell'Autorità garante, l'altro volto ad impegnare il Governo a valutare la possibilità di scegliere un capoluogo di Regione diverso da Roma quale sede dell'Autorità; tale previsione è stata però oggetto di contestazione, in particolare da parte dei sen. Cursi (PdL), Sbarbati (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI) e Carlino (IdV).

Soddisfazione è stata espressa dal Presidente Schifani, che ha sottolineato il gesto di responsabilità che il Senato compie nel preferire un'immediata entrata in vigore della legge al diritto-dovere di intervenire sul testo con ulteriori modifiche migliorative, situazione che naturalmente sarà opportuno evitare in futuro assicurando ad entrambi i rami del Parlamento il tempo necessario ad esaminare compiutamente i disegni di legge.

Fonte: www.senato.it

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