Sinergie di Scuola

Lo sapevamo già, ma l’hanno ribadito in molti: al di là delle indicazioni a carattere generale e delle dichiarazioni di principio del MIUR, l’imminente futuro della scuola sarà, come sempre, nelle mani dei Dirigenti scolastici.

Per questi ultimi, la data del 30 giugno 2020 non coinciderà con l’inizio di una meritata - se pur breve - pausa, ma rappresenterà una fase di lavoro di non facile gestione anche perché la progettazione - tra mille incognite e in tempi limitati - dovrà aver luogo durante i mesi estivi.

Ancora una volta le Linee guida ministeriali presentate il 26 giugno 2020 attribuiscono all’Autonomia delle Istituzioni Scolastiche il compito di organizzare al meglio le attività didattiche a partire dal 1° settembre 2020.

Non giova riprendere in questa sede la diffusa polemica sul fatto che da 20 anni a questa parte il termine “autonomia” viene impiegato come sinonimo di “scarico di responsabilità”. È comunque impossibile ignorare che si riprendono sempre i medesimi principi.

Prendiamo, ad esempio, il concetto di “flessibilità”: un’analisi comparata dei testi normativi può dare un’immediata conferma in merito alla persistenza di tale termine e dei suoi significati: TABELLA

Leggendo la tabella, la trasformazione dell’assetto dell’Istituzione scolastica (a prescindere dalle azioni sottolineate) sembrerebbe essere in perfetta continuità con la lunga e costante progettazione imperniata sui principi di autonomia didattica e organizzativa che ogni Istituzione scolastica ha da tempo intrapreso.

Nella pratica, tuttavia, sappiamo che non è così. La flessibilità ha infatti finora comportato scelte maturate collegialmente in base a processi evolutivi interni ad ogni realtà scolastica e non dettate da condizionamenti legati ad altri fattori, che potrebbero condurre, ad esempio, all’obbligo di effettuare lezioni anche il sabato quando, magari, si era precedentemente pervenuti ad un orario settimanale di lezione su cinque giornate dopo un periodo di sondaggi tra le famiglie e con un lungo e condiviso lavoro di progettazione organizzativa.

Per non parlare (perché molto s’è già detto) della costruzione di ipotesi di riconfigurazione delle classi suddividendole in più gruppi, senza la certezza di poter contare su adeguati organici di personale docente e ATA, nonostante questa sia una condito sine qua non per la realizzazione di possibili nuove strutture di funzionamento delle scuole.

Tuttavia, pensando all’inizio del prossimo anno scolastico, prima ancora di affrontare le problematiche relative alla suddivisione delle classi in gruppi e alle possibili turnazioni a partire dall’inizio delle lezioni, non si possono ignorare gli impegni già presi (almeno in teoria) con l’utenza: parliamo delle attività di recupero e consolidamento che, in realtà, risultano già ufficializzate, sulla base dei Piani di Integrazione degli Apprendimenti (PIA), nei Piani di Apprendimento Individualizzati (PAI) di cui all’O.M. 16 maggio 2020, n. 11, comunicati agli alunni che sono stati ammessi all’anno scolastico 2020-21 nonostante le carenze di apprendimento riscontrate.

Di più: nel Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2020/2021 viene in realtà richiesto di porre in atto sin dal 1° settembre anche percorsi di valorizzazione per alunni “che, pur non essendo esplicitamente destinatari di progetti finalizzati al recupero, siano positivamente orientati al consolidamento dei contenuti didattici e delle competenze maturate nel corso dell’a.s. 2019-2020”.

Il Dirigente scolastico dovrebbe, quindi, prevedere prima del 1° settembre l’approvazione da parte del Collegio dei Docenti di un progetto che coinvolga il corpo docente in attività di insegnamento comportanti il recupero di quanto è stato realmente “perso” nelle didattiche “istituzionali” proprie delle singole discipline da una parte di discenti a causa del mancato svolgimento delle lezioni in presenza e, nel contempo, la previsione di attività di potenziamento per un’altra parte di studenti.

Sarà senza dubbio un’estate di fuoco … quest’anno più che mai, e non soltanto per il clima.

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