Sfratto esecutivo al Ministro Carrozza, che non è riuscita a dare la propria impronta nemmeno ad un solo, misero, anno scolastico. Il suo dicastero è durato appena 10 mesi.
Bisogna riconoscere che ha cercato di essere concreta. Si è subito resa conto che l'accelerazione spinta verso la digitalizzazione data dal suo predecessore, Profumo, non si sarebbe potuta realizzare solo con gli slogan, e allora ha rallentato bruscamente e ha sterzato verso il “fund raising”.
Probabilmente se ne avesse avuto il tempo avrebbe fatto bene, o forse no. Il pasticciaccio brutto degli scatti bloccati-sbloccati per i docenti e sbloccati-bloccati è suo (speriamo almeno che non si arrivi al recupero forzoso di quanto erogato dal Mef e percepito in buona fede dal personale Ata dal settembre scorso in poi). E degli stipendi non pagati o pagati in ritardo ai supplenti vogliamo parlarne?
Mi dispiace, ma non è stata all'altezza delle aspettative. Si è fatta travolgere dal collega del Mef che è stato l'unico vero regista anche della politica del Miur.
E' sembrato sempre che la sua azione rincorresse gli eventi, senza riuscire però mai a dominarli. E' sembrato sempre che rattoppasse la coperta vecchia (corta, cortissima per giunta), mai che ne stesse tessendo una nuova. E' sembrata spesso sola e sempre mal consigliata.
E fino a pochi minuti fa erano due le candidate in lizza, entrambe superprofessoroni, entrambe di Scelta Civica: Stefania Giannini e Irene Tinagli. Ma ad aggiudicarsi la sede di Viale Trastevere è stata Stefania Giannini - Toscana di Lucca, ma residente a Perugia. Rettore dell'Università per Stranieri di Perugia fino alla sua salita in politica. Senatore e Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Vorrà stupire con la sua visione della Scuola? Speriamo di no! Speriamo non sia l'ennesimo Ministro intenzionato a varare una riforma epocale.
Non servono riforme epocali. Serve attenzione e capacità di ascolto della voce che proviene dalle scuole. La voce di chi lavora nella scuole, la voce dei giovani che la frequentano e che sperano ancora di crearsi un domani migliore puntando su una buona istruzione.
Francamente, considerati i disastri lasciati sul campo non le dovrebbe essere difficile riuscire a far meglio dei suoi predecessori. Crediamoci!
Per stasera scacciamo via dalla mente quel caro, vecchio detto popolare che dice "Al peggio non c'è mai fine" ed auguriamole un caloroso "BENVENUTA, SIGNOR MINISTRO!"
Oh, però sia chiaro che da domani si fa sul serio: per cortesia pochi discorsi, poche slides di presentazione di miracolosi interventi normativi e più fatti, cioè più risorse!