Sinergie di Scuola

Una nostra gentile lettrice ci chiede come comportarsi, in qualità di Dsga, in previsione del commissariamento della propria scuola.

In particolare, ci spiega che, nell'istituzione scolastica presso la quale lavora, il conto consuntivo non è stato approvato nè dai revisori nè dal Commissario straordinario del Consiglio d'Istituto. Il Dirigente non ha comunicato nulla all'USR, ma sta provvedendo a rettificare le operazioni che hanno dato luogo ai rilievi per i quali il conto consuntivo non è stato approvato, nella speranza che si possa evitare il commissariamento.

Intanto i fornitori chiedono il saldo delle fatture per lavori e forniture...

Queste le possibili soluzioni:

  • se non è stato approvato il conto consuntivo 2012,  ma è stato approvato il programma annuale 2013, si consiglia di procedere al pagamento di eventuali spese del 2013 che non siano finanziate dall'avanzo di amministrazione (che non è certo, non essendoci l'approvazione del consuntivo) ed eventuali residui passivi del 2012, se le fonti di finanziamento sono certe (cioè se non ci sono rilievi relativi al loro accertamento e alla loro destinazione d'uso);
  • se invece neppure il programma annuale 2013 è stato approvato, si consiglia di non emettere alcun mandato relativo al 2013 e di non impegnare alcuna spesa, a meno che non sia contenuta nel limite di 1/12 di analoga spesa dell'anno precedente (moltiplicato 6, dato che siamo alla fine di giugno) e non sia finanziata da entrate certe dell'anno in corso.

Infine, va tenuto presente che, mentre per il programma annuale il termine di approvazione (14 febbraio) è perentorio, per il consuntivo il termine è di 45 giorni dalla presentazione del conto, munito del parere dei revisori, al Consiglio (o Commissario straordinario, se il Consiglio non è eletto). Se ad esempio il parere dei revisori è del 1° giugno, e il consuntivo è presentato al Consiglio/Commissario il 5 giugno, va data comunicazione all'USR se non è approvato entro il 20 luglio, cioè 45 giorni dal 5 giugno.

A volte la nomina di un commissario ad acta non è un cattivo rimedio, al contrario, può servire a sbloccare una situazione "antipatica".

Mara Bonitta

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