Sinergie di Scuola

La differenziazione didattica è un’impostazione metodologica che tiene conto dei diversi bisogni degli alunni attraverso la proposta variata di contenuti, prodotti, processi e ambienti.

All’interno di questa cornice teorica, esamineremo uno strumento ancora poco conosciuto: il Think-Tac-Toe.

L’inevitabile eterogeneità

Le nostre classi sono formate da bambini e ragazzi con diverse caratteristiche e profili di apprendimento, e questi sono costituiti dall’insieme delle condizioni che determinano il processo che trasforma contenuti appresi in conoscenze, abilità e competenze.

Se proviamo a ragionare sul concetto di eterogeneità proprio di qualsiasi gruppo, in classe ogni alunno o studente porta con sé un variegato bagaglio di esperienze, convinzioni, atteggiamenti e saperi, costituito tanto dal curricolo implicito (il contesto familiare, sociale, culturale, le amicizie, gli interessi personali e così via), che da quello esplicito (la formazione scolastica pregressa).

In ognuno di noi esistono spinte o resistenze ad apprendere, gusti personali, diversi stili di attribuzione, percezioni soggettive del nostro ruolo e delle nostre responsabilità in relazione agli eventi. L’apprendimento, formale (nell’ambito di contesti strutturati come le scuole), non formale (in contesti formativi non istituzionalizzati), o informale (apprendimento appreso nella vita di ogni giorno), è come un abito che indossiamo, facciamo nostro e adattiamo alle nostre esigenze. Questo abito influenza il nostro modo di apprendere.

Ecco quindi che le individuali motivazioni e le esperienze vissute dentro e fuori dalla scuola, rendono ciascuno un insieme “unico” di fattori di variabilità individuale.

Proviamo a immaginare i bisogni di ogni nostro alunno e studente e ci rendiamo conto della difficoltà, come educatori, di gestire gruppi così complessi. Di qui la necessità di una didattica flessibile che incontri esigenze, inclinazioni e specificità dei nostri studenti affinché tutti e ciascuno possano essere accompagnati, nel processo di crescita, al successo formativo, al superamento delle difficoltà e alla valorizzazione delle potenzialità e del talento personale.

Uno dei possibili approcci didattici è, come detto, quello della differenziazione.

Questa prevede varie categorie di compiti (differenziazione educativa) e diversificazione del setting (differenziazione strutturale), insomma, una didattica duttile e versatile, strategica e variegata.

La differenziazione educativa operata all’interno delle classi crea inclusione. Instaura un ambiente di apprendimento che incoraggia la motivazione e l’autorealizzazione. Vediamo come realizzarla attraverso un semplice strumento: il Think -Tac-Toe.

Dal Tic-Tac-Toe al Think-Tac-Toe

Il Think-Tac-Toe (di seguito TTT) è un organizzatore grafico che sfrutta la veste del gioco del Tris (Tic-Tac-Toe in inglese) per suggerire agli studenti una varietà di consegne, processi o contenuti, rientrando perfettamente all’interno dell’impostazione metodologica della differenziazione didattica. Il gioco di parole (dal verbo to think = pensare) richiama l’aspetto della pianificazione “pensata”.

Le griglie TTT – dimensione tipica 3x3, personalizzabile adattandola alle proprie esigenze – forniscono agli studenti nove attività diverse (in alcuni casi si preferisce lasciare la casella centrale personalizzabile o obbligatoria) che, a conclusione di una lezione, potranno riguardare: produzioni scritte, produzioni multimediali, attività manuali, artistiche ecc. Offrono agli studenti modi alternativi per esprimere e utilizzare le conoscenze e abilità acquisite a scuola al termine di un percorso di apprendimento, consentendo loro di decidere su cosa saranno valutati.

Nel TTT gli studenti scelgono in autonomia la sequenza che meglio risponda alle loro esigenze, e sta all’insegnante stabilire delle regole: rispettare un certo ordine di completamento (le linee orizzontali, verticali o diagonali); consentire libera scelta sulla tipologia e sul numero di attività da completare, e così via.

Le schede TTT sono utilissime per i prodotti finali richiesti alla fine di una fase di insegnamento-apprendimento o di una UDA. Infatti ogni scelta si traduce, da parte dello studente, in uno o più elaborati in cui viene dimostrato quanto appreso. Le scelte individuali, inoltre, portano al processo metacognitivo del “so ciò che posso fare”, molto utile per la consapevolezza del proprio percorso di apprendimento e dell’assunzione di responsabilità personale.

Proviamo a vedere qualche esempio: immaginiamo di aver completato un percorso sulla produzione letteraria dei trovatori attraverso opere e autori. Il TTT per una secondaria potrebbe presentarsi come in figura 1.

Come si può notare, la logica scelta in questo caso è quella della differenziazione sulla base della modalità: lo studente deciderà in che modo rappresentare il mondo dei trovatori e quale supporto sia per lui più congeniale.

L’insegnante potrebbe chiedere, peraltro, di eseguire le consegne per “colore”, o di completare una colonna, le diagonali o gli angoli, graduando la difficoltà dell’impegno richiesto e allegando un’apposita griglia di valutazione.

In alternativa, il TTT potrebbe essere organizzato in modo che tutti gli studenti debbano completare le attività entro un certo periodo di tempo, oppure dando loro la possibilità di scegliere compagni con cui eseguire i compiti; inoltre l’insegnante, come detto, può lasciare libera la casella centrale per proposte originali da parte degli alunni, o modificare il numero delle caselle.

Osserviamo in figura 2 un altro esempio, molto schematico, anche per attività collaborative.

Nell’esempio in figura 3 immaginiamo di aver letto in classe una fiaba o un racconto e di assegnare una collezione di attività o, ancora, di proporre come in figura 4 un’attività su una stagione (in questo caso l’estate), incentrata interamente sulla produzione scritta.

Insomma, l’insegnante decide in che modo proporre le nove attività e come assegnarle, magari sulla base del tipo di impegno cognitivo messo in atto, per esempio: riassumi, rielabora, reinventa, rifletti, riordina, cataloga, metti in relazione, anche avendo, come indicazione, gli elementi della tassonomia di Bloom.

Una riga o colonna potrebbe riguardare la “conoscenza”, un’altra le “abilità” e l’ultima le “competenze”.

Sarà possibile proporre un argomento suggerendo specifiche applicazioni multimediali: per scrivere testi; produrre presentazioni; creare immagini parlanti o aumentate; creare animazioni, linee del tempo, solo per indicarne alcune, nell’ambito dell’acquisizione di competenze digitali.

Potrà sembrare superfluo, ma anche l’insegnante è messo alla prova. Infatti, differenziare la proposta formativa ed esplicitare nove attività secondo criteri ben definiti e, di conseguenza, calibrare gli opportuni elementi valutativi, implica un coinvolgimento critico da parte del docente che si trova necessariamente a dover ragionare su obiettivi, scelte e percorsi e ad inventare anche attività inconsuete, come per esempio in figura 5.

Nell’ultimo esempio, figura 6, vediamo come utilizzare la nota piattaforma gratuita LearningApps per coinvolgere gli studenti con attività ludiche sull’argomento, per esempio, I Promessi Sposi o il Feudalesimo: la consegna riguarda la costruzione di uno o più dei giochi proposti.

Fornire agli studenti l’occasione per dimostrare cosa hanno imparato su un certo argomento e far decidere loro in che modo dimostrarlo, è un processo inverso rispetto quanto avviene abitualmente a scuola dove l’insegnante predispone la prova finale sommativa, adattandola, eventualmente, solo per specifiche situazioni.

L’approccio flessibile della differenziazione didattica e lo strumento del Think-Tac-Toe miglioreranno le performance degli studenti e saranno più pertinenti ai loro obiettivi di apprendimento. Le nove o più attività su un argomento faranno riflettere sui modi diversi di affrontare un concetto o un compito. Tutto questo consentirà, inoltre, ad alunni e studenti, di imparare seguendo il proprio ritmo, il proprio approccio cognitivo e di dimostrare la padronanza su un contenuto.

L’insegnante valuterà raccogliendo informazioni da una varietà di prodotti che lo aiuteranno a conoscere meglio gli studenti e le loro esigenze.

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