Sinergie di Scuola

Il Ministro Giannini e i suoi sottosegretari sono impegnati in questi giorni ad illustrare nelle scuole italiane i contenuti del progetto “La Buona Scuola”.

Ha iniziato il Dott. Toccafondi, a Torino, presso l’Istituto Avogadro. Approfitto di questo spazio per divulgare il mio intervento in tale occasione mirato al rapporto tra il progetto e il personale ATA di fatto “dimenticato” nelle pagine progettuali.

«Signor Sottosegretario,  benvenuto. Il mio benvenuto è un benvenuto non rituale. Sono il direttore amministrativo di questa scuola e coordino il personale amministrativo, tecnico e ausiliario.

Questa mattina, come tutte le mattine, un bidello ha pulito questa aula magna, un tecnico ha verificato che gli impianti fossero in ordine, un assistente ha operato su varie piattaforme gestionali per garantire tutti i processi amministrativi necessari.

Il personale ATA è il presidio della scuola, mantiene perfettamente operativa la scuola per consentire una ordinata attività didattica curricolare ed extra-curricolare.

Ciò nonostante, signor Sottosegretario, il personale ATA è sostanzialmente assente nel documento sulla “Buona Scuola” se non per un improvvido riferimento ad un generico taglio degli amministrativi per una supposta riduzione dei carichi di lavoro dovuta alla introduzione delle moderne tecnologie.

Tutt’altro, signor Sottosegretario, per ora le moderne tecnologie non hanno semplificato nulla. Le decine di piattaforme web cui ci riferiamo per i processi amministrativi sono fatte ad uso e consumo dei proprietari senza alcuna interconnessione logica tra loro con una propria policy di utilizzo che impone la lettura di improbabili manuali.

E che dire dell’autonomia sbandierata all’art. 1 del D.I. 44/2001 mai veramente applicata. Una per tutte la questione dei contributi volontari delle famiglie che costituiscono una quota irrinunciabile per il funzionamento delle scuole. Il Miur ha più volte ribadito con reprimende ai dirigenti la loro volontarietà ma delle due l’una: o si rende obbligatorio e normato il contributo o si aumentano i fondi alle scuole per il loro funzionamento.

Altra cosa importante: ricondurre il costo di ogni autonomia scolastica ad un unico centro di spesa, oggi sparpagliato tra Miur, enti locali, MEF in modo da poter definire il costo standard è costituire un benchmark di riferimento quale indicatore, tra gli altri, di valutazione delle scuole.

Per concludere, Signor Sottosegretario, e rimanere nei tre minuti concessi, le elenco le priorità da tenere presenti in sede di applicazione della riforma: 

  • Semplificazione vera dei processi amministrativi;
  • Razionalizzazione delle piattaforme web con credenziali uniche;
  • Introduzione di una vera autonomia (meno vincoli - più fondi);
  • Revisione del decreto 44;
  • Aggiornamento sui nuovi processi prima che essi avvengano.

Da parte nostra (personale ATA) garantiremo come sempre tutta la disponibilità necessaria a rendere la Scuola italiana più “buona”, più “bella”, più “aperta”».

Vedremo se in sede di applicazione legislativa le nostre voci saranno ascoltate.

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