Sinergie di Scuola

Copertina della rivista

Nell’ultimo editoriale, dopo aver affrontato il fenomeno in sé, annunciavo che avrei trattato il problema del bullismo a scuola, analizzando quello che genitori, scuola e istituzioni possono fare per contrastarlo.

Ma un fatto storico è intervenuto nel frattempo: la morte di Papa Francesco, i cui insegnamenti certamente mancheranno, anche a chi non è strettamente credente, e per i quali si spera vi sia un prosieguo di azioni, da parte dei potenti della Terra, in linea con quanto diceva il Santo Padre. Tornerò dunque a parlare del bullismo nel prossimo editoriale di giugno.

In questa sede desidero ricordare i pensieri che Francesco ha dedicato alla scuola. Egli, pur non intervenendo direttamente sulle politiche scolastiche italiane, ha avuto comunque un’influenza culturale importante anche sul nostro sistema educativo.

Il Pontefice ha spesso promosso un’idea di scuola che non si limiti alla trasmissione di nozioni, ma che educhi «la testa, il cuore e le mani» – cioè la mente, l’affettività e l’agire. Questa visione ha ispirato molte scuole cattoliche e anche progetti scolastici pubblici sensibili ai temi del benessere dello studente e della formazione completa della persona.

Nel 2019 ha lanciato un appello mondiale per un Patto Educativo Globale (Global Compact on Education), invitando scuole, università, educatori e istituzioni a collaborare per costruire una nuova cultura educativa fondata su inclusione, sostenibilità e giustizia. Diverse scuole italiane (non solo religiose) hanno raccolto questo appello, sviluppando progetti didattici su temi come ambiente, pace, solidarietà e cittadinanza attiva.

Ha insistito più volte sull’importanza di non lasciare nessuno indietro, sottolineando il valore educativo di includere i più deboli: migranti, poveri, persone con disabilità. Questo messaggio ha rafforzato l’attenzione in Italia su programmi di contrasto alla dispersione scolastica e sull’inclusione sociale dentro le scuole.

Ha parlato moltissimo di “cultura dell’incontro”, una visione che punta al dialogo tra diversità, contro ogni forma di discriminazione o razzismo. In ambito scolastico italiano, questa idea ha dato slancio a laboratori interculturali, educazione alla cittadinanza globale e attività contro il bullismo.

Naturalmente, il suo magistero ha avuto un impatto diretto sulle scuole paritarie cattoliche in Italia, spingendole a rinnovare i loro progetti educativi per essere più attente alla persona, più accoglienti verso i poveri, più aperte alle sfide contemporanee.

Papa Francesco non ha cambiato direttamente le leggi scolastiche italiane, ma ha influenzato la cultura educativa italiana, ispirando scuole, insegnanti e istituzioni a dare più spazio a inclusione, sostenibilità, dialogo e cura della persona. Come cittadini e membri della comunità della scuola non possiamo che esserne grati.

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