Sinergie di Scuola

Sul merito il MIUR non arretra.

Dopo un periodo di silenzio da parte sindacale, si riaccende la questione del “merito” come elemento discriminante per l’attribuzione di una quota di compenso accessorio ai docenti a valere sul fondo di 200 milioni di euro previsto dalla Legge 107/2015 (Buona Scuola).

Il Dirigente scolastico si avvarrà, a livello consultivo, di un comitato di valutazione così formalizzato:

il Comitato è previsto presso ogni autonomia scolastica e opera a titolo gratuito;

rimane in carica tre anni scolastici ed è presieduto dal Dirigente scolastico;

è composto da tre docenti dell’istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto, due rappresentanti dei genitori (scuola dell’infanzia e primo ciclo), un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori (secondo ciclo), scelti dal consiglio di istituto, e un componente esterno individuato dall’ufficio scolastico regionale.

I sindacati hanno invocato la necessità di una collegialità perfetta con conseguente potere di veto da parte di una componente il comitato, ma il direttore generale del MIUR De Pasquale ha escluso una simile possibilità.

Rimane dunque consegnata alla sensibilità del Dirigente la definizione dei criteri, tenendo conto che non vi potrà essere una elargizione a pioggia né una riferibile ad un ristretto numero di docenti.

È una questione spinosa che impegnerà molto i Dirigenti, ma la “Buona Scuola” ha fatto del merito un vessillo, e da questo impegno i Dirigenti scolastici non potranno chiamarsi fuori.

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