Sinergie di Scuola

Durante la DaD gli insegnanti si sono dovuti reinventare imparando a gestire strumenti e metodologie innovative. Hanno adeguato i propri modelli didattici a esigenze organizzative nuove e ridisegnato l’impianto delle lezioni cercando di non far venir meno l’efficacia dell’azione formativa.

Le difficoltà della lezione attraverso una videocamera sono note. A volte, peraltro, proprio lo strumento tecnologico ci consente di utilizzare applicazioni efficaci per lo studio individuale e ci offre la possibilità di creare occasioni di apprendimento collaborativo.

Vediamo in concreto un esempio di come si possa lavorare sul metodo di studio con lezioni a distanza e il supporto della tecnologia e, in ottica inclusiva, prestare particolare attenzione agli studenti che hanno più difficoltà.

Lo strumento proposto è uno fra i tanti applicativi open source per creare mappe mentali e concettuali al PC.

Finalità

Lo scopo dell’UDA (Unità di Apprendimento) che viene presentata è quello di insegnare agli studenti una strategia per l’apprendimento attraverso le mappe con uno strumento on-line per realizzarle anche in forma collaborativa.

L’attività prevede diversi momenti e possibilità di seguire percorsi individualizzati e personalizzati; intende costruire occasioni di partecipazione e studio cooperativo e condiviso, e superare la barriera fisica della didattica a distanza suggerendo un metodo di studio efficace e quindi competenze trasversali.

Scheda di costruzione dell’UDA

Perché le mappe

Le mappe sono rappresentazioni schematiche di processi, percorsi, contenuti e relazioni. Risultano di grande utilità per gli studenti, soprattutto con BES che, spesso, prediligono il canale visivo. Forniscono una rappresentazione grafica d’insieme dei contenuti oggetto di studio; favoriscono i processi cognitivi, l’interpretazione, la memorizzazione e l’organizzazione gerarchica dei concetti.

Sono costruzioni personali che rispecchiano il proprio stile di apprendimento e aiutano a riflettere e strutturare contenuti di conoscenza per associazione o relazione logica.

Imparare ad utilizzare uno strumento così potente non è un processo scontato, mette in atto capacità di selezione, costruzione e progettazione. Ma in quanto tale, può diventare un ottimo alleato per lo studio, per questo diventa importante insegnare ad usarlo. A questo si aggiunga che le mappe nella versione digitale hanno un’ulteriore caratteristica: costruite con specifici tool, possono essere implementate, aggiornate, prodotte in modalità creativa e condivisa; hanno al loro interno: immagini, video, link, collegamenti ipertestuali e soluzioni grafiche accattivanti.

Obiettivi di apprendimento

Le attività proposte coprono le dimensioni del sapere, saper fare e saper applicare, pertanto si traducono in comportamenti competenti. Più nello specifico si potrà fare riferimento alla sempre attuale tassonomia di B. Bloom, nella versione del 2001 (Tassonomia degli obiettivi educativi. Area affettiva, Giunti e Lisciani, 1985; A taxonomy for learning, teaching, and assessing. A revision of Bloom’s taxonomy of educational objectives, Addison Wesley Longman, 2001), nei livelli del: ricordare, comprendere, applicare, analizzare, valutare, creare.

In quanto momenti osservabili, contestualizzabili e misurabili, gli obiettivi operazionalizzati di seguito elencati, potranno essere oggetto di valutazione:

  • conoscenza delle caratteristiche delle varie tipologie di mappe;
  • conoscenza delle caratteristiche di una mappa concettuale e delle solution map;
  • capacità di individuare i legami logici in un testo e di rappresentarli graficamente;
  • capacità di utilizzare mappe per prendere appunti, schematizzare, memorizzare, ripassare, ripetere, apprendere in modo significativo;
  • capacità di utilizzare le tecnologie per la rappresentazione grafica di contenuti disciplinari;
  • capacità di lavorare in gruppo e collaborativamente;
  • capacità di creare mappe concettuali ipertestuali (con link, immagini, altri supporti multimediali) e di saperle utilizzare per specifiche consegne;
  • capacità di riflessione metacognitiva.

I destinatari dell’unità saranno studenti di una classe prima di una secondaria di II grado, ma, opportunamente adattate, le lezioni potranno essere indirizzate a studenti di classi successive alla prima e alla secondaria di I grado.

Lo strumento utilizzato e la filosofia open source

WiseMapping è un applicativo on-line per costruire mappe mentali e concettuali basato sulla filosofia del programma aperto. L’obiettivo di questo progetto è fornire un prodotto che possa essere implementato e personalizzato. È stato scelto perché disponibile gratuitamente; si può utilizzare in forma collaborativa (più utenti possono lavorare sulla stessa mappa); consente di avere collegamenti ipertestuali e file multimediali allegati; si può esportare la propria creazione in vari formati e consente, inoltre, attraverso il codice embed, di incorporare la mappa creata nei propri siti o blog.

Questo utile e versatile tool permette la costruzione di mappe mentali e concettuali nell’ottica del “pensare per immagini”, tecnica attraverso cui il pensiero viene organizzato attraverso la rappresentazione visiva delle informazioni e il problem solving.

Attività introduttiva

L’insegnante alternerà le spiegazioni con momenti di didattica attiva e partecipata, evitando di proporre lezioni prettamente espositive.

La lezione sarà divisa in tre segmenti:

  • presentazione
  • attività individuale e di gruppo
  • restituzione e riflessione metacognitiva

Particolare attenzione sarà dedicata agli studenti più fragili. Nei loro confronti verranno predisposti materiali mirati nell’ottica di una didattica integrata, individualizzata e inclusiva.

In quanto facilitatore dell’apprendimento, il docente creerà occasioni di crescita, fornendo stimoli e compiti sfidanti. Sarà presente in ogni fase del lavoro, dalla presentazione alla restituzione, al feedback finale.

Ad avvio di lezione (fase introduttiva), verrà presentata alla classe una mappa del percorso della lezione in funzione anticipatoria; la mappa indicherà gli argomenti che si andranno a trattare e gli scopi, questo perché vengano resi espliciti il percorso e gli obiettivi da raggiungere, e sia data dimostrazione concreta dell’utilità delle mappe per seguire la lezione.

A questo punto l’insegnante farà vedere come sia possibile creare una mappa da un argomento di studio, per esempio un capitolo di storia, e ne farà scorgere l’utilità per memorizzare e capire (figura 1).

In questa fase saranno inoltre mostrate mappe digitali arricchite da immagini (visual learning), che agevolino i ragazzi nella rappresentazione visiva dei concetti e dei contenuti.

Come ulteriore esempio, l’insegnante proporrà un esercizio: illustrando con una spiegazione orale un breve argomento di Storia, chiederà agli studenti di creare una mappa utilizzando uno schema del tipo riportato in figura 2.

Gli studenti apprenderanno la differenza tra mappa mentale e concettuale e impareranno a creare le solution map, cioè le mappe che sintetizzano gli aspetti creativo-associativi tipici delle mappe mentali, a quelli gerarchico-logico consequenziali, di quelle concettuali (figura 3).

Attività autonoma

Nella fase successiva, verrà chiesto agli studenti di produrre una mappa riassuntiva e ragionata dello stesso contenuto, stavolta tratto dal manuale di Storia. Il compito prevede la costruzione di una mappa a struttura gerarchica. Per gli studenti con disturbo specifico di apprendimento, potrà essere fornita una struttura vuota da riempire per rendere il compito semplificato; del paragrafo di storia, verranno evidenziati gli indicatori testuali (titoli del paragrafo e dei capoversi; didascalie delle immagini ecc.) per arrivare, gradualmente, al raggiungimento dell’autonomia da parte dello studente (figura 4).

Dopo la fase di produzione autonoma, seguirà la restituzione in gruppo per l’analisi delle criticità emerse. Agli studenti saranno dati suggerimenti per superare eventuali problematiche.

Attività collaborativa

Le attività di gruppo consentono di raccogliere informazioni sulla partecipazione degli studenti e sul loro coinvolgimento. Risultano in genere altamente motivanti.

Attraverso le breakout room (stanze virtuali create per piccoli gruppi), gli studenti saranno coinvolti in un’attività collaborativa e in un compito sfidante: gli studenti saranno suddivisi in gruppi da 4 o 5 componenti che lavoreranno insieme alla costruzione di una mappa concettuale ipertestuale su un argomento dato. Lo scopo sarà quello di verificare la qualità dell’interazione tra pari, il contributo di ciascuno alla definizione del compito, la scelta dei materiali selezionati, il prodotto realizzato.

Compito dell’insegnante sarà, ancora una volta, quello di guidare come un regista gli studenti, motivandoli, fornendo loro suggerimenti per superare gli ostacoli. Cercherà di coinvolgerli tutti facendo capire che ognuno può portare il proprio contributo e che le scelte dovranno essere condivise.

Verrà data loro una check list perché possano valutare il prodotto finale:

Conclusione della lezione

Dopo l’attività di gruppo i ragazzi, riuniti nell’aula virtuale, esporranno i loro elaborati. Seguirà un momento di riflessione condivisa sul lavoro svolto (metacognizione) con una scheda di autovalutazione che gli studenti compileranno alla fine del lavoro:

Verifica e valutazione

La verifica degli apprendimenti (modalità e strumenti per la rilevazione e/o misurazione degli apprendimenti) sarà il momento di misurazione e controllo del processo di apprendimento ad ogni fase significativa del lavoro svolto. Verranno considerate le due forma di valutazione:

  • formativa: svolge una funzione diagnostica offrendo indicatori sull’efficacia dell’itinerario, dei contenuti e dei metodi utilizzati. Ricordiamo che i risultati delle verifiche formative incidono sul percorso didattico tali da indurci, talvolta, ad attuare interventi correttivi di recupero e sostegno anche individualizzati;
  • sommativa: svolge la funzione di bilancio consuntivo intervenendo al termine di una sequenza formativa. Tra gli indicatori di valutazione: la partecipazione attiva e costruttiva a tutte le fasi dell’attività, al lavoro di gruppo, l’autovalutazione e la mappa realizzata in forma collaborativa.

La valutazione sarà:

  • ex ante (diagnostica);
  • di processo (in itinere);
  • di prodotto.

Comprenderà: fasi del lavoro di gruppo; analisi dei livelli di partenza e di arrivo; capacità di utilizzo degli applicativi proposti; capacità espositive; capacità di riflettere sul proprio operato all’interno del gruppo; qualità del prodotto finale; schede metacognitive.

A questa si aggiungerà la valutazione che l’insegnante farà della sua proposta formativa (ex post), per indicare aspetti di forza e criticità, a vantaggio di future azioni didattiche.

Considerazioni conclusive

Gli elementi di successo a scuola consistono nel definire in modo dettagliato tutti gli aspetti didattici e organizzativi delle lezioni: setting, obiettivi, strategie, metodi, attività, tempi, materiali, strumenti, sistema di verifica e valutazione.

Anche in una breve lezione di poche ore in DaD occorre predisporre con attenzione il contesto educativo, analizzando gli aspetti e le variabili in campo per scegliere cosa sia più utile al raggiungimento degli scopi prefissati. La programmazione, non solo atto dovuto ma forma di intenzionalità educativa, esprime la professionalità e l’autonomia del docente, formatore ed educatore, in grado di cogliere occasioni perché gli studenti apprendano; le occasioni in questo caso sono offerte da uno strumento tecnologico come l’applicativo suggerito per creare mappe on-line.

In una programmazione per competenze (disciplinari o trasversali) l’insegnante colloca gli studenti come veri protagonisti dell’azione educativa attraverso attività che sintetizzino i saperi, rendendoli operativi. L’attività illustrata ha, come detto, lo scopo di dotare gli studenti di uno strumento di studio dalle funzioni varie. L’utilizzo degli schemi, delle mappe, l’analisi degli snodi argomentativi o l’individuazione delle parole chiave in un testo, la possibilità di lavorare in gruppo condividendo le scelte, sentendosi artefici della costruzione del proprio sapere, consente di raggiungere la competenza di cittadinanza dell’imparare a imparare:

Vi rientrano la capacità di individuare le proprie capacità, di concentrarsi, di gestire la complessità, di riflettere criticamente e di prendere decisioni. Ne fa parte la capacità di imparare e di lavorare sia in modalità collaborativa sia in maniera autonoma, di organizzare il proprio apprendimento e di perseverare, di saperlo valutare e condividere, di cercare sostegno quando opportuno e di gestire in modo efficace la propria carriera e le proprie interazioni sociali.
(Raccomandazione del Consiglio d’Europa del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente)

Saperi agiti che conferiscono motivazione, responsabilità e autonomia e costituiscono, in buona misura, le condizioni per il successo scolastico e il futuro dei nostri ragazzi.

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