Sinergie di Scuola

Le Linee guida per i “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” (ex Alternanza scuola-lavoro) sono state pubblicate dal MIUR l’8 ottobre scorso. Tali linee guida traggono origine dalle disposizioni della Legge 30/12/2018, n. 145 (Legge di bilancio 2019) che, all’art. 1, comma 785, ne prevedono l’adozione con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Il Decreto n. 776 è stato emanato il 4/09/2019.

I soggetti destinatari delle Linee guida sono tutti coloro che vivono nel mondo della scuola o hanno modo di interagire e/o collaborare con questo, siano essi gli studenti coinvolti nei percorsi o i loro genitori, il personale scolastico docente e ATA o le strutture che ospitano gli studenti nei percorsi o, infine, chiunque sia interessato ai processi di apprendimento e alle nuove sfide nel campo della formazione.

Dall’Alternanza scuola-lavoro della Legge 107/2015 si passa quindi ai PCTO, con la riduzione drastica delle ore (quasi dimezzate) da effettuare nel triennio; ma con una grande consapevolezza: che questo iter sia l’elemento imprescindibile da percorrere per l’orientamento in itinere e in uscita dei nostri ragazzi. Le ore dei percorsi si attestano a 210 per gli Istituti Professionali, 150 per i Tecnici e 90 per i Licei nel triennio.

L’orientamento

L’orientamento è al centro delle politiche europee sull’istruzione e formazione fin dall’anno 2000, in seguito alla Strategia di Lisbona. Il MIUR nel 2014 pubblica “Linee guida nazionali per l’orientamento permanente” in cui si afferma che «l’orientamento assume una funzione centrale e strategica nella lotta alla dispersione e all’insuccesso formativo degli studenti», al fine di garantire il diritto allo studio e pari opportunità di successo formativo.

I PCTO vogliono approfondire e puntare soprattutto su questo concetto, mutando l’approccio tradizionale alla cultura dell’orientamento, spesso basata sulla formazione delegata a operatori esterni a favore di percorsi esperienziali di approfondimento autonomo anche in contesto non formale.

In altre parole, con i PCTO ci si allontana dai percorsi effettuati finora con l’ASL, espressi soprattutto in un elevato numero di ore trascorse dagli studenti presso aziende del settore specifico di formazione, a favore di percorsi in grado di sviluppare nei soggetti in apprendimento la capacità di operare scelte consapevoli in auto-orientamento, con padronanza sociale ed emotiva.

Ogni scuola pertanto potrà scegliere il proprio percorso senza rispondere a profili professionali rigidi e inamovibili, privilegiando l’approccio riflessivo al mondo del lavoro e delle varie professionalità in una prospettiva a lungo termine.

Una scuola, in base alle scelte educative e al contesto sociale, potrà privilegiare percorsi centrati al rafforzamento di competenze di base, scientifiche, linguistiche, interculturali, un’altra potrà scegliere di rafforzare lo sviluppo di competenze tecnico-professionali offrendo agli studenti l’inserimento in contesti professionali extra-scolastici.

La collaborazione scuola-famiglia

La progettazione e lo sviluppo di tali percorsi hanno l’esigenza di poter contare su docenti formati, in grado di orientare e rendere possibili le scelte operate, e di famiglie consapevoli che partecipano al percorso di orientamento e alla costruzione di competenze trasversali, consci che la funzione di corresponsabilità educativa scuola-famiglia è di fondamentale importanza nell’accompagnamento alle scelte degli studenti.

Scuola e famiglia sono infatti due grandi sistemi, entrambi influenti sull’educazione degli studenti, che hanno dovuto rivedere i loro rapporti, rispetto al passato, per andare incontro alle trasformazioni sociali delle istituzioni e del mondo del lavoro.

Le richieste di collaborazione tra scuola e famiglia, previste dalle norme stesse, sono tese a favorire lo sviluppo degli apprendimenti e della personalità degli alunni, e si possono inserire in questa necessità di pervenire a rapporti sinergici con tutte le difficoltà che tale relazione potenzialmente porta con sé, considerando che la scuola e la famiglia si basano su obiettivi educativi differenti.

La scuola e gli insegnanti hanno un ruolo essenziale nella formazione delle future generazioni: si creano pertanto inevitabili aspettative della famiglia nei confronti della scuola e viceversa degli insegnanti nei confronti di alunni e famiglie.

Sovente le due ottiche sono molto differenti e genitori e insegnanti non riescono a trovare forme di “alleanza educativa”.

Quindi tra insegnanti e genitori deve potersi sviluppare un vero patto che consenta ad entrambi di conoscere i percorsi a scuola e a casa dei ragazzi, tanto da poter costruire insieme il loro futuro. In tal senso dovrebbe avvenire un’integrazione tra i due sistemi in questione.

Accade spesso che i genitori esprimano soddisfazione nei rapporti con la scuola quando hanno la percezione di compiere insieme agli operatori scolastici un percorso il cui senso è condiviso, quando si riescono ad esplicitare le attese e le paure reciproche, quando si riesce a collaborare, sfruttando le proprie competenze, per arrivare ad un obiettivo comune.

Nei contesti in cui, per qualche motivo, viene a mancare la collaborazione dei genitori, gli insegnanti trovano maggiore difficoltà a superare i possibili disagi (gestione della classe, difficoltà di apprendimento ecc.).

Entrambi i microsistemi dovrebbero essere aiutati a cercare strategie anche per favorire il proseguimento sereno della vita di classe.

Potrebbero essere cercate anche opportune soluzioni all’esterno della scuola per lavorare con le difficoltà dei due microsistemi. Ad esempio, attraverso la frequenza di corsi in cui i genitori possano apprendere modalità di comunicazione non intrusiva e gli insegnanti possano utilizzare le loro capacità e competenze per sostenere con l’approccio culturale la crescita dei ragazzi loro affidati.

Scuola e famiglia quindi, come afferma anche la carta dei diritti e doveri degli studenti in alternanza (ora PCTO), devono collaborare per raggiungere lo sviluppo armonico della personalità dello studente, in un ambiente in cui non ci siano né vincitori, né vinti, ma protagonisti alla pari che superano le controversie attraverso il dialogo e il confronto, l’osservazione e la valutazione delle emozioni.

Le competenze trasversali

La Scuola in questo contesto deve sviluppare un’azione didattica integrata, tesa a favorire e potenziare il coordinamento tra gli apprendimenti in contesti formali, informali e non formali, valorizzando l’aspetto emotivo e relazionale come parte determinante del processo di formazione.

L’acquisizione delle competenze trasversali permette allo studente di arricchire il proprio patrimonio personale con nuove conoscenze, abilità e atteggiamenti in grado di sviluppare comportamenti adeguati anche nelle situazioni più complesse.

Tra le 8 competenze chiave per l’apprendimento permanente dello studente e del cittadino si individuano le seguenti 4 competenze trasversali, in grado di riassumere l’essenzialità delle stesse rispetto a tutta la letteratura prodotta sul tema:

  1. La competenza personale, sociale e la capacità di imparare a imparare, che consiste nella capacità di riflettere su sé stessi, di gestire efficacemente il tempo e le informazioni, di lavorare con gli altri in maniera costruttiva, di gestire il proprio apprendimento e la propria carriera. La capacità di imparare a imparare, di favorire il proprio benessere fisico ed emotivo, nonché di essere in grado di condurre una vita attenta alla salute e orientata al futuro, di empatizzare e di gestire il conflitto in un contesto favorevole e inclusivo.
  2. La competenza in materia di cittadinanza si riferisce alla capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente alla vita civica e sociale, con la comprensione dei concetti sociali, economici, giuridici e politici oltre che dell’evoluzione a livello globale e della sostenibilità.
  3. La competenza imprenditoriale si riferisce alla capacità di agire sulla base di idee e opportunità e di trasformarle in valori per gli altri. Si fonda sulla creatività, sul pensiero critico e sulla risoluzione di problemi, sull’iniziativa e sulla perseveranza, nonché sulla capacità di lavorare in modalità collaborativa al fine di programmare e gestire progetti che hanno un valore culturale, sociale o finanziario.
  4. La competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali implica la comprensione e il rispetto di come le idee e i significati vengono espressi creativamente e comunicati in diverse culture e tramite tutta una serie di arti e altre forme culturali. Presuppone l’impegno di capire, sviluppare ed esprimere le proprie idee e il senso della propria funzione o del proprio ruolo nella società in una serie di modi e contesti.

Progettazione e attuazione dei percorsi

La progettazione dei percorsi implica l’individuazione delle competenze da sviluppare e che si vuole far raggiungere allo studente. Questi percorsi integrano, il più delle volte, l’attività didattica svolta a scuola con esperienze presso strutture ospitanti, a seguito di stipula di apposite convenzioni, con gradi di complessità crescente. In ogni caso lo studente dovrà portare a termine una ricerca, un’attività o un compito con basi nel reale che lo aiutino a comprendere con maggiore sensibilità il contesto in cui vive ed opera.

La progettazione dei PCTO, impostata in maniera flessibile, deve rispondere ai seguenti fattori:

  • contesto territoriale in cui si colloca l’istituto;
  • scelte generali della scuola (presenti nel PTOF), in particolare le priorità relative alle competenze trasversali da promuovere e in continuo raccordo con le azioni di orientamento;
  • diversa natura e tipologia degli indirizzi di studio (licei, istituti tecnici e istituti professionali), data anche la varietà del monte ore minimo e la possibilità di attuare i percorsi con modalità differenti e integrate.

I Percorsi sono progettati in una prospettiva pluriennale coerente con il PTOF della Scuola.

Possono prevedere collaborazione con Enti Pubblici e Privati, Aziende, Associazioni ma anche incontri con esperti dei vari settori indagati, visite aziendali, partecipazione a mostre didattiche, simulazione di imprese, tirocini, progetti di imprenditorialità in vari contesti in Italia e all’estero. Pertanto la progettazione dei PCTO deve saper coniugare la dimensione curriculare, esperienziale e orientativa.

L’esperienza all’estero permetterà allo studente di potenziare il proprio sviluppo culturale e linguistico e allargare i propri orizzonti di conoscenza delle varie società.

I percorsi, oltre ad essere perfettamente coerenti con le linee guida del PTOF della scuola, sono inseriti anche nel Patto di corresponsabilità stipulato tra scuola e famiglia.

Per la progettazione di tutte le attività svolte al di fuori delle strutture scolastiche è necessario inoltre riferirsi agli orientamenti presenti nella Carta dei diritti e doveri degli studenti impegnati nei percorsi.

Per raggiungere il successo nell’azione formativa e orientativa del percorso è necessario che la Scuola che ha progettato stage in azienda si preoccupi di individuare strutture idonee, strutturalmente e tecnologicamente, che garantiscano soprattutto la salvaguardia della salute e sicurezza degli studenti interessati.

Pertanto, sia in fase di progettazione che di realizzazione dei percorsi, il monitoraggio sulle aziende sarà costante e garantito anche dal rapporto diretto dell’alunno con il tutor interno.

Il Consiglio di Classe

Per garantire la necessaria coerenza con il PTOF della scuola, i PCTO hanno bisogno preliminarmente del contributo dei Dipartimenti Disciplinari, ma il ruolo centrale è sicuramente rappresentato dai Consigli di Classe che intervengono su progettazione, realizzazione e valutazione dei percorsi.

I Consigli definiscono infatti i traguardi formativi dei percorsi in riferimento all’orientamento e alle competenze trasversali e professionali attese.

I docenti individuano le competenze da promuovere negli studenti in coerenza con il proprio insegnamento, i PCTO e con le scelte del Consiglio di Classe.

In sede di valutazione i docenti terranno pertanto conto del livello di competenze raggiunte dallo studente nella propria disciplina in collegamento con lo svolgimento dei PCTO, così da formulare una valutazione complessiva sia per il profitto che per il comportamento.

I tutor nel percorso PCTO

La funzione tutoriale all’interno dei PCTO, come del resto lo è stato per l’ASL, è di fondamentale importanza.

La Scuola seleziona dei docenti tutor interni affidati ad una classe, ad un gruppo o anche individualmente a studenti impegnati nei percorsi; al contempo, l’Azienda o gli altri partner esterni individuano un altro tutor, proprio dipendente o rappresentante: le figure selezionate collaboreranno insieme in tutte le fasi del percorso.

Per un quadro chiaro delle competenze dei due tutor ci riferiamo direttamente alle Linee guida, che riassumono competenze, attività e responsabilità dei tutor interno ed esterno, riproponendo quanto pubblicato dal MIUR anche nella guida all’ASL dell’ottobre 2015.

Tutor interno

Designato dall’Istituzione scolastica, svolge le seguenti funzioni:

  1. elabora, insieme al tutor esterno, il percorso formativo personalizzato che è sottoscritto dalle parti coinvolte (scuola, struttura ospitante, studente/soggetti esercenti la potestà genitoriale);
  2. assiste e guida lo studente nei percorsi e ne verifica, in collaborazione con il tutor esterno, il corretto svolgimento;
  3. gestisce le relazioni con il contesto in cui si sviluppa l’esperienza di apprendimento, rapportandosi con il tutor esterno;
  4. monitora le attività e affronta le eventuali criticità che dovessero emergere dalle stesse;
  5. osserva, comunica e valorizza gli obiettivi raggiunti e le competenze progressivamente sviluppate dallo studente;
  6. promuove l’attività di valutazione sull’efficacia e la coerenza del percorso da parte dello studente coinvolto;
  7. informa gli organi scolastici preposti (Dirigente scolastico, Dipartimenti, Collegio dei docenti, Comitato Tecnico Scientifico/Comitato Scientifico) e aggiorna il Consiglio di Classe sullo svolgimento dei percorsi, anche ai fini dell’eventuale riallineamento della classe;
  8. assiste il Dirigente scolastico nella redazione della scheda di valutazione sulle strutture con le quali sono state stipulate le convenzioni per le attività relative ai percorsi, evidenziandone il potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione.

Tutor esterno

Selezionato dalla struttura ospitante tra soggetti che possono essere anche esterni alla stessa, assicura il raccordo tra la struttura ospitante e l’Istituzione scolastica. Rappresenta la figura di riferimento dello studente all’interno dell’impresa o ente e svolge le seguenti funzioni:

  1. collabora con il tutor interno alla progettazione, organizzazione e osservazione dell’esperienza dei percorsi;
  2. favorisce l’inserimento dello studente nel contesto operativo, lo affianca e lo assiste nel percorso;
  3. garantisce l’informazione/formazione dello/degli studente/i sui rischi specifici aziendali, nel rispetto delle procedure interne;
  4. pianifica e organizza le attività in base al progetto formativo, coordinandosi anche con altre figure professionali presenti nella struttura ospitante;
  5. coinvolge lo studente nel processo di valutazione dell’esperienza;
  6. fornisce all’Istituzione scolastica gli elementi concordati per monitorare le attività dello studente e l’efficacia del processo formativo.

Rapporto tra i due tutor

Ai fini della riuscita dei percorsi, tra il tutor interno e il tutor esterno è necessario sviluppare un rapporto di forte interazione, finalizzato a:

  1. definire le condizioni organizzative e didattiche favorevoli all’apprendimento sia in termini di orientamento che di competenze;
  2. garantire il monitoraggio dello stato di avanzamento del percorso, in itinere e nella fase conclusiva, al fine di intervenire tempestivamente su eventuali criticità;
  3. verificare il processo di accertamento dell’attività svolta e delle competenze acquisite dallo studente;
  4. raccogliere elementi che consentano la riproducibilità delle esperienze e la loro capitalizzazione.

Ogni esperienza, quindi, si conclude con l’osservazione congiunta dell’attività svolta dallo studente da parte del tutor interno e dal tutor esterno.

Il tutor interno e quello esterno, per la loro funzione, devono possedere esperienze, competenze professionali e didattiche adeguate per garantire il raggiungimento degli obiettivi previsti dal percorso formativo. È opportuno che tali figure siano formate sugli aspetti metodologici, didattici, procedurali e contenutistici dell’attività dei percorsi, prevedendo un rapporto numerico fra tutor esterno e allievi adeguato a garantire un efficace supporto ai giovani nello svolgimento delle attività di apprendimento. oltre che un’accettabile livello di salute e sicurezza per gli studenti.

Valutazione e certificazione dei percorsi

I risultati finali della valutazione operata dall’Istituzione scolastica vengono sintetizzati nella certificazione finale delle competenze acquisite dagli studenti.

La certificazione rappresenta uno dei pilastri per l’innovazione del sistema d’istruzione e, quindi, anche per la valorizzazione dei PCTO. Tutti i soggetti coinvolti ne devono trarre beneficio.

Dal punto di vista dello studente, la certificazione delle competenze:

  • testimonia la valenza formativa del percorso, offre indicazioni sulle proprie vocazioni, interessi e stili di apprendimento con una forte funzione di orientamento;
  • facilita la mobilità, sia ai fini della prosecuzione del percorso scolastico o formativo per il conseguimento del diploma, sia per gli eventuali passaggi tra i sistemi, ivi compresa l’eventuale transizione nei percorsi di apprendistato;
  • sostiene l’occupabilità, mettendo in luce le competenze spendibili anche nel mercato del lavoro;
  • promuove l’auto-valutazione e l’auto-orientamento, in quanto consente allo studente di conoscere, di condividere e di partecipare attivamente al conseguimento dei risultati, potenziando la propria capacità di auto-valutarsi sul modo di apprendere, di misurarsi con i propri punti di forza e di debolezza, di orientarsi rispetto alle aree economiche e professionali che caratterizzano il mondo del lavoro, onde valutare meglio le proprie aspettative per il futuro.

Dal punto di vista delle Istituzioni scolastiche, la certificazione rende trasparente la qualità dell’offerta formativa. Per mezzo della descrizione delle attività attraverso le quali sono state mobilitate le competenze dello studente, la scuola rende trasparente il processo attivato in relazione ai risultati conseguiti, con l’assunzione di responsabilità che testimonia la qualità della propria offerta formativa.

Il documento che riporta la certificazione finale delle competenze acquisite dagli studenti al termine del percorso di studi è rappresentato dal curriculum dello studente, allegato al diploma finale rilasciato in esito al superamento dell’esame di Stato.

Il diploma attesta, infatti, l’indirizzo, la durata del corso di studi e il punteggio ottenuto, mentre il curriculum riporta:

  • le discipline ricomprese nel piano degli studi con l’indicazione del monte ore complessivo destinato a ciascuna di esse;
  • in forma descrittiva, i livelli di apprendimento conseguiti nelle prove scritte a carattere nazionale, distintamente per ciascuna delle discipline oggetto di rilevazione e la certificazione sulle abilità di comprensione e uso della lingua inglese;
  • le competenze, le conoscenze e le abilità anche professionali acquisite;
  • le attività culturali, artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico;
  • le attività relative ai PCTO;
  • altre eventuali certificazioni conseguite;
  • diritti e doveri degli studenti impegnati nei percorsi.

La Carta dei diritti e doveri dello studente in Alternanza scuola-lavoro

Il documento è stata emanato con D.I. n. 195 del 3/11/2017, e si applica agli studenti impegnati nei percorsi ridenominati PCTO dalla Legge 145/2018 (Legge Finanziaria 2019).

La Carta riconosce a ciascuno studente che svolge i percorsi il diritto di:

  • fruire di un ambiente di apprendimento favorevole alla crescita della persona e ad una formazione qualificata, coerente con l’indirizzo di studio seguito, che rispetti e valorizzi l’identità di ciascuno;
  • conoscere e condividere preventivamente le finalità formative del progetto e del percorso formativo personalizzato, in modo da acquisire una consapevolezza e una responsabilità diretta nei confronti del proprio apprendimento;
  • essere informati, insieme alla componente genitoriale, sulle attività previste dal percorso, in aula e/o in ambienti esterni, anche per conoscere gli obblighi che derivano dall’attività in contesto lavorativo;
  • realizzare esperienze in ambienti di apprendimento idonei anche in relazione agli aspetti di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ricevendo al riguardo dall’Istituzione scolastica una formazione generale e dall’eventuale struttura ospitante una formazione specifica, con la garanzia della sorveglianza sanitaria e dell’assicurazione antinfortunistica e per responsabilità civile verso terzi;
  • rapportarsi con i referenti individuati dall’Istituzione scolastica e dagli eventuali organismi esterni alla stessa (tutor), prendendo visione e sottoscrivendo le relazioni dagli stessi predisposte;
  • vedersi riconosciuti i risultati di apprendimento conseguiti, in termini di competenze, abilità e conoscenze, anche trasversali, relativi al percorso formativo seguito;
  • esprimere una valutazione sull’efficacia e sulla coerenza del percorso rispetto al proprio indirizzo di studi, utilizzando gli strumenti allo scopo predisposti dall’Istituzione scolastica. Al riguardo, in Appendice alle Linee guida si propone una scheda per la valutazione dell’esperienza da parte degli studenti.

La Carta prevede, inoltre, una serie di doveri a carico degli studenti, attraverso l’assunzione dei seguenti impegni:

  • rispetto delle regole di comportamento, funzionali e organizzative dell’eventuale struttura presso la quale si svolge il percorso o il periodo di apprendimento in ambiente lavorativo, nonché del regolamento dell’istituto di appartenenza;
  • garanzia dell’effettiva frequenza delle attività formative, secondo le indicazioni del tutor scolastico e dell’eventuale tutor formativo esterno;
  • rispetto delle norme di igiene, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • riservatezza relativamente ai dati, informazioni e conoscenze acquisiti durante lo svolgimento dell’esperienza;
  • relazione finale sull’esperienza svolta con le modalità individuate.

In caso di eventuali infrazioni degli obblighi e dei doveri sopracitati, gli studenti possono risultare destinatari di provvedimenti disciplinari emessi dall’Istituzione scolastica di appartenenza in ottemperanza a quanto previsto dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, ai sensi del D.P.R. 249/1998 e successive modifiche e integrazioni, nonché dal regolamento di Istituto.

La Carta pone, infine, una norma di salvaguardia dei diritti degli studenti, prevedendo che i reclami relativi alle violazioni sulla gestione dei PCTO possono essere presentati ad apposita Commissione territoriale, istituita presso l’Ufficio Scolastico Regionale competente la cui composizione, i compiti e le procedure di funzionamento sono disciplinati puntualmente dalla Carta.

Tutela di salute e sicurezza per gli studenti

Su questo tema e sugli aspetti assicurativi si rimanda alla lettura dell’articolo pubblicato in Sinergie di Scuola num. 93 – Novembre 2019.

Aspetti finanziari

Per quanto riguarda gli aspetti finanziari dei percorsi, l’assegnazione viene fatta alle Scuole in base alla durata oraria dei percorsi stessi, con le risorse collegate alle spese di funzionamento comunicate in occasione della definizione del Programma annuale (fine settembre di ogni anno).

In generale, i PCTO non devono comportare costi o spese per le famiglie degli studenti, tranne in alcuni casi particolarmente costosi come i soggiorni all’estero che comunque vengono organizzati sempre in accordo con le famiglie stesse.

Relativamente agli effetti finanziari prodotti dai PCTO sulle Istituzioni scolastiche, occorre preliminarmente precisare quanto segue:

  • nelle ipotesi in cui gli studenti durante i percorsi vengano accolti presso strutture ospitanti, le Istituzioni scolastiche, singolarmente o in rete, stipulano con le stesse apposite convenzioni a titolo gratuito, al fine di giustificare la presenza degli studenti presso le strutture e stabilire i reciproci impegni in ordine alle esperienze di apprendimento;
  • nell’ambito degli ordinari stanziamenti di bilancio, le Istituzioni scolastiche destinano specifiche risorse alla realizzazione delle attività relative ai percorsi. Il Dirigente scolastico definisce il piano delle risorse complessive e stabilisce la parte di risorse da destinare alle singole voci di spesa e al personale scolastico, da ripartire secondo le disposizioni pattuite in sede di contrattazione integrativa di Istituto, ai sensi dell’art. 22 del CCNL, e le norme vigenti;
  • lo svolgimento dei compiti del tutor formativo esterno non deve comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Pertanto, il successivo elenco di spese possibili indica strettamente quelle connesse con le attività progettate:

  1. spese per docenti interni alla scuola in tutti i moduli didattici inseriti nella programmazione delle attività, svolte in orario eccedente quello di servizio, compresi oneri fiscali e contributivi;
  2. spese per esperti esterni, qualora non fossero disponibili risorse interne, per la formazione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e per attività comprese nei PCTO, compresi oneri fiscali e contributivi;
  3. spese per docenti tutor interni e referenti, per attività connesse alla realizzazione dei PCTO eccedenti l’orario di servizio, compresi oneri fiscali e contributivi;
  4. spese per il personale amministrativo per attività dedicate alla gestione e all’amministrazione dei percorsi, eccedenti l’orario di servizio, compresi oneri fiscali e contributivi;
  5. spese per il compenso economico del DSGA calcolato sulle ore effettivamente svolte oltre il proprio orario di lavoro settimanale e documentate, per attività connesse ai percorsi finanziate da fondi diversi da quelli provenienti dal CCNL 2007 che alimentano il FIS, compresi oneri fiscali e contributivi;
  6. acquisizione di cancelleria, materiale di consumo, stampe di brochure e materiali informativi, fotocopie, acquisto materie prime per consentire esperienze legate ai percorsi, quote associative per il collegamento a reti di scuole o a piattaforme di simulazione di impresa;
  7. spese per vitto, alloggio e trasporto allievi e tutor scolastici;
  8. spese per biglietti di entrata a mostre, esposizioni, musei, manifestazioni, eventi, sostenute per le attività previste nella progettazione dei percorsi;
  9. servizi assicurativi in favore degli allievi (RC ed eventuale polizza integrativa Infortuni), se non formano oggetto di polizza assicurativa già stipulata dalla scuola.

L’Esame di Stato e i PCTO

L’art. 8, comma 5 dell’O.M. 205/2019 prevede che i PCTO concorrano alla valutazione delle discipline alle quali tali percorsi afferiscono e a quella del comportamento, e contribuiscono alla definizione del credito scolastico.

Per quanto concerne il colloquio, l’art. 17 del D.Lgs. 62/2017, peraltro ripreso nell’art. 2 del D.M. 37/2019 e nell’art. 19 dell’O.M. 205/2019, prevede che una sezione di tale prova d’esame vada dedicata all’illustrazione, da parte del candidato, delle esperienze vissute durante i percorsi, con modalità da lui stesso prescelte (relazione, elaborati multimediali ecc.), rientrando a pieno titolo nella determinazione del punteggio del colloquio, con la conseguente ricaduta sul punteggio complessivo.

Il D.M. 37/2019 esplicita chiaramente questo aspetto, perché prevede che il candidato, nella relazione e/o nell’elaborato, oltre a illustrare natura e caratteristiche delle attività svolte e a correlarle alle competenze specifiche e trasversali acquisite, sviluppi una riflessione in un’ottica orientativa sulla significatività e sulla ricaduta di tali attività, sulle opportunità di studio e/o di lavoro post-diploma.

Al fine di agevolare il lavoro delle commissioni d’esame, il Consiglio di Classe, nella redazione del documento finale (cd. “Documento del 15 maggio”) illustra e descrive le attività svolte nell’ambito dei PCTO, allegando eventuali atti e certificazioni relative a tali percorsi (cfr. art. 14 del D.M. 37/2019 e art. 6 dell’O.M. 205/2019). Le Commissioni, pertanto, terranno conto dei contenuti del documento finale, sia nella conduzione del colloquio, sia, per gli indirizzi dell’istruzione professionale, nella predisposizione della seconda parte della seconda prova scritta.

Conclusioni

La carrellata svolta nel presente articolo si riferisce fedelmente alle Linee guida emanate dal MIUR, soffermandosi sugli aspetti più importanti e significativi.

Se da un lato i PCTO hanno il merito di voler collegare più strettamente gli aspetti didattici con quelli formativi e orientativi, sviluppando forme di attuazione più flessibili per le Scuole e per gli studenti, dall’altro vedono una riduzione drastica delle ore da effettuare in questo segmento e in stretto rapporto le risorse assegnate.

Non ritengo sia questo un buon segnale, soprattutto in relazione all’importanza e agli impegni in ogni senso profusi da altre nazioni europee al raccordo scuola-lavoro.

Tuttavia, tali percorsi, al di là del rispetto legale dovuto, saranno degli importanti banchi di prova per le scuole che, invece di delegarli per lo più all’esterno, come si faceva per l’ASL, devono prima progettare, strutturare e collegare discipline di base con le varie e molteplici competenze trasversali da far acquisire con i PCTO agli studenti; rendendoli, in pratica, più consci del percorso lavorativo da intraprendere.

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