Sinergie di Scuola

Quando il rendimento generale di uno studente è sotto la soglia della sufficienza oltre la possibilità di recupero, è pratica pressoché comune tra i paesi OCSE ricorrere alla bocciatura. Non sempre solo come possibilità di riprendere con più impegno gli argomenti visti, ma talvolta anche come forma punitiva per sanzionare un impegno ritenuto inadeguato.

Tra i dati raccolti da PISA 2012, il 12% dei quindicenni che hanno partecipato al test ha riportato di avere ripetuto almeno un anno: il 7% nella scuola primaria, il 6% nella secondaria di primo grado, e il 2% in quella di secondo grado (nonostante a quell’età generalmente, nei paesi OCSE, sia appena iniziato il ciclo di secondaria superiore).

In Giappone e Norvegia la percentuale scende a zero; in Spagna si tocca quasi il 33%; Germania, Olanda e Francia oscillano tra il 20 e il 28%; l’Italia si attesta al 17%.

All’atto pratico, tuttavia, non ci sono evidenze scientifiche circa l’effettiva utilità della bocciatura per lo studente o per il sistema scolastico in generale.

Negli anni passati si è riscontrato che costringere i ragazzi a ripetere l’anno è un modo tutto sommato costoso di gestire lo scarso rendimento: tra questi l’abbandono scolastico è più frequente, e in ogni caso ritarda l’ingresso sul mercato del lavoro qualificato (laddove la situazione del lavoro giovanile non è drammatica come in Italia).

Per fronteggiare il problema, alcuni paesi in cui il ricorso alla bocciatura era molto frequente hanno iniziato a ridurre drasticamente la pratica, in favore di iniziative di supporto agli studenti in difficoltà fin da inizio anno scolastico. Così, tra le tredici nazioni con indice di ripetenza superiore al 20% nel 2003, la soglia è scesa del 3,5% nel 2012 (in Francia, in particolare, c’è stato un calo di 10 punti percentuali); e tuttavia, casi come la Spagna e il Belgio hanno visto aumentare il numero di bocciati nello stesso periodo.

Poiché, come detto, laddove si bocciano normalmente gli studenti non si sono mai riscontrati benefici evidenti sulle performance del sistema-scuola, il rischio è che si rendano più forti le diseguaglianze sociali, giacché – come mostrano i dati PISA – gli studenti provenienti da contesti economicamente svantaggiati hanno più probabilità di essere bocciati almeno una volta. Infatti, tra questi il 20%, uno su cinque (in Spagna uno su due), ha ripetuto almeno una volta, contro il 7% degli studenti provenienti da contesti sociali ed economici più agiati.

A riprova di ciò, a parità di rendimento nelle tre aree del test PISA, il contesto di provenienza gioca un ruolo evidente nelle bocciature.

Nella metà abbondante dei paesi OCSE, al netto delle differenti prestazioni nei test, la probabilità di ripetere l’anno è significativamente maggiore tra gli studenti svantaggiati. Numericamente, un fattore medio di 1,5, che sale fino a 3 volte per Spagna e Portogallo.

Questa disparità ha molteplici spiegazioni, spesso familiari, ma certamente una da tenere in conto è la difficoltà, se non l’impossibilità, per gli studenti svantaggiati di accedere facilmente ad aiuti esterni quali ripetizioni e lezioni private, anche se molte scuole, anche da noi, si sono da tempo attivate per offrire corsi di recupero pomeridiani.


Via libera definitivo per l’Anagrafe dell’edilizia scolastica

Dal 1° dicembre in un’apposita piattaforma informatica potranno essere inseriti tutti i dati relativi al patrimonio edilizio scolastico.

Nella riunione del 27/11/2014 della Conferenza Unificata è stato approvato l’accordo che consentirà alle Regioni, a partire dal 1° dicembre, di inserire in un’apposita piattaforma informatica tutti i dati relativi al patrimonio edilizio scolastico di competenza degli Enti locali. Il 6 febbraio scorso il Sistema Nazionale delle Anagrafi dell’Edilizia Scolastica (Snaes) è stato oggetto di un accordo tra Governo, Regioni e gli Enti Locali che oggi ha concluso il proprio iter dando concretezza alle decisioni prese allora.

«Obiettivo dello Snaes è censire l’intero patrimonio dell’edilizia scolastica del nostro paese e acquisire informazioni relative alla consistenza, alla situazione e alla funzionalità degli edifici – spiega il Sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca, Davide Faraone – Ciò, oltre a rendere trasparente il sistema, rappresenta uno strumento essenziale per le programmazioni legate all’edilizia, permettendo di individuare le priorità e consentendo di utilizzare in modo più efficace ed efficiente le risorse, già a partire dal prossimo anno quando continuerà il piano di edilizia scolastica del governo Renzi. Gli edifici scolastici saranno “schedati” e finalmente potremo avere un quadro chiaro dello stato dell’edilizia delle nostre scuole. Per decidere è necessario conoscere. Avere i dati è un passaggio fondamentale per pianificare le azioni e gli investimenti e per intervenire in modo più puntuale e mirato».

In questa prima fase non tutte le Regioni trasmetteranno i propri dati, le sei che al momento sono in ritardo si sono impegnate a farlo rapidamente nei prossimi mesi.


Erasmus+: calcolare il budget di un Partenariato Strategico

Disponibile lo strumento on-line per progetti in ambito Scuola, Educazione Adulti, Università.

L’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire ha sviluppato un supporto per il calcolo del budget dei partenariati strategici (Azione chiave 2 Settore scuola, Educazione degli Adulti e Istruzione Superiore). In base al programma di lavoro e alle attività di progetto previste, lo strumento consente di ottenere una simulazione della richiesta di contributo e di calcolare rapidamente il budget previsto per la realizzazione del progetto.

Questo strumento consente di perfezionare la progettazione delle attività da realizzare e di supportarvi in una compilazione più agevole del modulo di candidatura in vista della scadenza del 31 marzo 2015.

È sufficiente inserire nei campi corrispondenti i dati identificativi del progetto (numero di partner, durata del progetto, paese di appartenenza delle istituzioni partecipanti) e quelli relativi alle attività previste.

In particolare si ricorda che le voci: Gestione e implementazione e Incontri di progetto transnazionali possono essere richieste per tutti i tipi di partenariati strategici. Le altre voci di spesa possono essere richieste solo per quei progetti che perseguono obiettivi consistenti in termini di opere d’ingegno/eventi moltiplicatori e prodotti finali, disseminazione dei risultati o attività di insegnamento, formazione e apprendimento.

Poiché i contributi sono calcolati in modo forfetario, lo strumento produce in automatico gli importi per ciascuna attività di progetto sulla base di unità di costo definite dalla Commissione Europea. È possibile inserire anche la richiesta sulla base dei costi reali per la partecipazione delle persone con bisogni speciali e altri costi eccezionali.

Fonte: www.erasmusplus.it


Legambiente ha presentato il XV Rapporto “Ecosistema Scuola 2014”

Qualche luce e molte ombre, complice anche la crisi economica, sullo stato delle strutture e dei servizi della scuola. Trento il capoluogo più virtuoso, l’Emilia Romagna la regione più attiva sulla qualità dei servizi.

Ripartire da quelle opere davvero utili per sbloccare l’Italia e darle un nuovo futuro: tra queste opere ci sono anche gli edifici scolastici italiani, molti dei quali, più di 41mila, hanno bisogno di interventi di riqualificazione e messa in sicurezza, come emerge dalla XV edizione di “Ecosistema Scuola”, l’indagine annuale di Legambiente sulle strutture e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia.

Anche quest’anno la fotografia scattata da Legambiente non è rassicurante: il 58% delle scuole è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica del 1974. Il 32,5% necessita di interventi urgenti di manutenzione, mentre il 47,7% è già stato oggetto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni. Il 9,8% degli edifici si trova in aree rischio idrogeologico, il 41,2% in aree a rischio sismico e l’8,4% a rischio vulcanico. Calano al 30,9% gli edifici dotati dei certificati essenziali come quello della prevenzione incendi, mentre solo 22,2% sono le scuole dove è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica.

Dati positivi arrivano, invece, dalle pratiche sostenibili come la raccolta differenziata, che registra il trend positivo del 2012. In lieve crescita anche i dati sui requisiti in materia di accessibilità, con l’84% degli edifici che ha i requisiti di legge.

Alla costante disparità territoriale sulla qualità del patrimonio edilizio segue quella degli investimenti riguardanti sia la manutenzione straordinaria sia quella ordinaria. Risorse che diminuiscono dal 2012 al 2013 in media per ogni singolo edificio di circa 22mila euro, così come per la manutenzione ordinaria, che vede in media per ogni edificio ridurre di quasi 2mila euro l’esigua cifra di 8.808 euro dello scorso anno. La drastica diminuzione dei fondi destinati alla manutenzione ordinaria coinvolge tutte le regioni, anche quelle storicamente virtuose come Emilia Romagna e Piemonte.

La difficoltà delle scuole italiane è testimoniata anche dalle storie di ordinaria emergenza di molte scuole superiori, la cui competenza rimane alle province. Legambiente chiede che lo stesso percorso previsto per i comuni vada esteso anche alle province, che devono avere la possibilità di sbloccare le risorse disponibili uscendo dal patto di stabilità.

Sul fronte dei servizi, nelle scuole diminuiscono i pasti interamente biologici, oramai presenti solo nel 4,8% delle mense scolastiche contro l’8,5% del 2012, così come la media di prodotti biologici che si attesta al 53,7%. Il 28,9% degli edifici è dotato di cucine interne alle scuole, mentre il 65,1% delle mense scolastiche serve l’acqua del rubinetto.

Crescono poi gli edifici dotati di strutture per lo sport: si passa dal 52,2% del 2012 al 60% del 2013. Diminuiscono, invece, le scuole con giardini o aree verdi disponibili (72,4%), le biblioteche per ragazzi all’interno delle scuole (34,7%).

In tema di mobilità casa-scuola e sicurezza urbana delle aree antistanti gli edifici scolastici, si registrano dati negativi, complice la crisi economica e una minore disponibilità economica da parte dei Comuni. Calano infatti al 22,5% le scuole dotate di servizio scuolabus (contro il 30% del 2013) e pedibus che va dal 6,9% del 2012 al 5,2% del 2013.

L’uso delle energie rinnovabili segna quest’anno uno stallo, fermandosi al 13,6%. Tra gli edifici che utilizzano rinnovabili, la maggior parte presenta pannelli fotovoltaici (78,1%), impianti solari termici (25,9%), impianti a geotermia e/o pompe di calore (3,3%), a biomassa (0,5%) e a biogas (0,1%). Cresce comunque la copertura dei consumi da fonti rinnovabili, con il 42,3%.

Per quanto riguarda gli edifici scolastici esposti a situazioni di rischio ambientale indoor e outdoor, il 92,2% dei comuni ha effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto negli edifici scolastici. Preoccupa la diminuzione dei casi certificati di amianto che passano dal 10,5% del 2012 al 7,5% del 2013 e quelli relativi ai casi sospetti che scendono dal 2,2% del 2012 allo 0,1% del 2013. In flessione i dati sul radon, che viene monitorato dal 32% delle amministrazioni contro il 34,8% del 2012. I casi certificati restano costanti (0,5%), mentre non risulta significativa la crescita delle azioni di bonifica effettuate negli ultimi due anni.

Segnali positivi e negativi si riscontrano per le fonti esterne d’inquinamento ambientale come elettrodotti, emittenti radio televisive, antenne dei cellulari. In crescita gli edifici scolastici posti entro i 5 km da aree industriali (13,3%), strutture militari (2,8%), discariche (8,6%), aeroporti (10,3%) e le scuole a meno di 60 metri da distributori di benzina (2,2%).

Fonte: Legambiente


I progetti del FAI per le scuole in vista di Expo 2015

Il termine ultimo per le adesioni è fissato al 10 dicembre 2014.

Il Fai – Fondo Ambiente Italiano, in linea con Expo Milano 2015, promuove a titolo gratuito un progetto didattico nazionale rivolto a docenti e studenti di ogni ordine e grado per promuovere la conoscenza e la comprensione dell’importanza culturale e ambientale del paesaggio rurale italiano in tutte le sue componenti: morfologia, tradizioni, mestieri, pratiche agricole, architetture. Una “geografia del cibo”, da scoprire, analizzare e documentare.

Il progetto, “Nutrirsi di paesaggio”, prevede incontri formativi di approfondimento per gli insegnanti ed un concorso per gli studenti, ripartito in due diversi settori a seconda del corso di studi frequentato.

Per la scuola dell’infanzia primaria e secondaria di I grado: “1, 2, 3… terra!” (un’indagine sulla morfologia del paesaggio rurale del proprio territorio).

Per la scuola secondaria di II grado: “Torneo del paesaggio”, gara di cultura a squadre (con l’uso di social network e strumenti tecnologici, per raccontare il paesaggio attraverso immagini, testi e linguaggi multimediali).

I vincitori parteciperanno a una speciale cerimonia di premiazione nella cornice di EXPO Milano 2015.

Il termine ultimo per le iscrizioni è il 10 dicembre 2014.

Per ogni ulteriore informazione, gli interessati potranno consultare il sito: www.faiscuola.it, oppure inviare una mail a uffstampa@istruzione.it.


Movie Days 2015

Giffoni Experience propone agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, giornate di cinema per le scuole.

I Movie Days, le giornate di cinema per la scuola, ripartiranno con la XXma edizione nel mese di gennaio 2015. I Movie Days hanno coinvolto fino ad oggi circa 400.000 studenti, provenienti da 9 Regioni e 18 Province.

Un ventaglio di proposte che punta ad approfondire temi socio culturali attuali e sensibili grazie allo strumento validissimo del cinema e della presenza di chi, per esperienza e con professionalità, si occupa di far interagire i contenuti audiovisivi con i giovani.

Cosa c’è di nuovo quest’anno? Innanzitutto una più attenta selezione dei temi/moduli: dalla legalità alla barbarie della violenza sulle donne, dal disagio giovanile legato alla situazione del lavoro alla Grande Storia raccontata dal cinema, dal vasto contenitore dei diritti umani all’importanza del saper cogliere l’attimo. Non mancano moduli più vicini alla sensibilità giovanile come l’amore visto quale momento di passaggio e di creazione della propria identità e la musica come frontiera di nuovi linguaggi sociali.

I film sono protagonisti di queste giornate, ma di eguale importanza è il momento degli approfondimenti che ne conseguono, moderati dagli esperti conduttori del Giffoni Experience e coadiuvati da professionisti importanti laddove il modulo lo preveda. Nelle brochure scaricabili dal sito sono disponibili tutti i dettagli sui vari moduli proposti divisi per target scolastico coinvolto.

Per partecipare le scuole interessate dovranno compilare l’apposita scheda di adesione.

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