Sinergie di Scuola

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stato ufficialmente presentato alla Commissione europea lo scorso 30 aprile dopo un veloce passaggio nei due rami delle Camere e l’approvazione definitiva del Consiglio dei Ministri.

Il premier Mario Draghi, nell’illustrazione alla Camera dei Deputati, ha quantificato in 248 miliardi di euro il valore complessivo del Piano. La gran parte dei finanziamenti, pari a 191,5 miliardi, viene dai fondi europei: 122,6 miliardi di prestiti e 68,9 miliardi a fondo perduto. A questi si aggiungono 30 miliardi del Fondo complementare per dare vita ai progetti inseriti nello stesso PNRR. Stanziati, inoltre, ulteriori 26,5 miliardi di euro da destinare alla realizzazione di opere specifiche. I progetti e le azioni presenti nel Piano andranno concluse entro il 2026.

Il Piano è diviso in sei Missioni. A Istruzione e Ricerca è dedicata la 4a missione, con riforme previste per un totale di 31,9 miliardi di euro. L’obiettivo macro, rivolto al sistema Istruzione e all’Università, è rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico.

L’obiettivo macro viene poi declinato in alcuni specifici obiettivi principali (si indicano quelli afferenti al sistema Istruzione):

  • Riformare innovativamente l’organizzazione del sistema scolastico.
  • Riformare i processi di reclutamento e di formazione dei docenti e del personale ATA.
  • Aumentare l’offerta di posti negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia e l’offerta del tempo pieno nella scuola primaria tenendo conto della situazione territoriale.
  • Consolidare ridefinendo l’uso dei test PISA/INVALSI.
  • Ridurre gradualmente i tassi di abbandono scolastico, in particolar modo nella scuola secondaria.
  • Incrementare il numero di iscritti e di diplomati negli ITS, riformando la missione con particolare riguardo al rapporto con il mondo del lavoro.
  • Favorire l’accesso all’Università, rendere più rapido il passaggio al mondo del lavoro e rafforzare gli strumenti di orientamento in uscita.
  • Ampliare le competenze scientifiche (STEAM), tecnologiche e linguistiche degli studenti, degli insegnanti e dei docenti, con particolare attenzione alla capacità di comunicazione e problem solving.
  • Potenziamento delle infrastrutture per lo sport a scuola, con particolare attenzione all’introduzione dell’attività motoria nella scuola primaria.
  • Investimento per la didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico.
  • Investimento per la Scuola 4.0, per le scuole innovative, cablaggio, nuove aule didattiche e laboratori e piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica.

È un grande progetto e un investimento mai visto. Tutti, ma davvero tutti, noi appartenenti al mondo della scuola, dobbiamo – ognuno per la competenza e responsabilità proprie – fare in modo che il Piano si concretizzi nelle sue diverse articolazioni. È un’occasione che non possiamo e non dobbiamo perdere.

Consentitemi, infine, di rivolgere un caloroso augurio alla Dott.ssa Giovanna Boda, Capo dipartimento del Ministero dell’Istruzione, per una pronta guarigione e un veloce ritorno ai suoi impegni istituzionali.

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