Sinergie di Scuola

È necessario procedere alla richiesta del codice CUP in relazione alle risorse assegnate alle istituzioni scolastiche con l’art. 31, comma 1, D.L. Sostegni n. 41/2021, per la parte di risorse che la scuola deciderà di imputare alla destinazione di spesa lettera d) dispositivi e materiali (quindi tablet, strumenti informatici...) destinati al potenziamento delle attività di inclusione degli studenti con disabilità, DSA e BES?

 

Con nota 453 del 31/03/2021, il M.I. ha stanziato le risorse previste dall’art. 31, comma 1 del D.L. 41/2020 (cd. Decreto Sostegni). Nei successivi avvisi di assegnazione si comunica che le scuole dovranno così modificare il Programma annuale:

  • Entrate 03 Finanziamento dallo Stato – Voce 06 Altri Finanziamenti vincolati dallo Stato – sotto-voce - Risorse ex art. 31, comma 1, D.L. 41/2021.
  • Spese A01 – Funzionamento generale e decoro della scuola – scheda di destinazione, Risorse ex art. 31, comma 1, lettera a) D.L. 41/2021.

Si tratta di risorse che incrementano il Fondo per il funzionamento delle Istituzioni scolastiche di cui all’art. 1, comma 601 della Legge 27/12/2006, n. 296 e che possono essere utilizzate per l’acquisto di beni (lettere a/d) e servizi (lettere b/c).

Sia nella nota 453 che nei successivi avvisi, non si fa alcun cenno ad una eventuale richiesta del CUP da parte delle II.SS., diversamente da note analoghe del 2020, e questo silenzio fa sorgere qualche dubbio, per cui è importante capire che cosa sia il CUP e quando sia obbligatorio richiederlo.

Il Codice Unico di Progetto (CUP), istituito dalla Legge 3/2003, è il codice che identifica univocamente un progetto d’investimento pubblico e la sua richiesta è obbligatoria per gli interventi di sviluppo o a un investimento pubblico.

Che cosa si intende per “progetto di investimento pubblico”?
Un “progetto d’investimento pubblico” è un complesso di azioni o di strumenti di sostegno, afferenti ad un medesimo quadro economico di spesa e collegati fra loro da quattro elementi: la presenza di un decisore pubblico; la previsione di un finanziamento (diretto o indiretto, totale o parziale) con risorse pubbliche; l’indicazione di un comune obiettivo di sviluppo economico e sociale; la definizione di un orizzonte temporale certo.

 

Ancora più dettagliata e illuminante è una FAQ del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica:

Quali tipologie di spesa vanno ricollegate a un CUP?
Ai fini dell’obbligo di collegamento a un CUP è determinante non la tipologia contabile delle spese (correnti o in conto capitale) ma la loro riconducibilità ad un progetto d’investimento pubblico. Un progetto d’investimento può, infatti, prevedere anche spese correnti (es. spese di progettazione), così come una spesa in conto capitale può non essere di sviluppo (es. la mera sostituzione di macchinari obsoleti), se invece la sostituzione è con macchinari più moderni o diversamente performanti, si ha una spesa in conto capitale di sviluppo.
Ciò vale anche quando la spesa è finalizzata alla realizzazione o all’acquisto di un servizio: se sono presenti ed evidenziati obiettivi di sviluppo o la spesa si realizza nell’ambito di un progetto d’investimento pubblico è obbligatorio il collegamento a un CUP. Non è infatti l’affidamento di un incarico (di ricerca, formazione, gestione, ecc.) o l’acquisto di un servizio (consulenza, studio, ecc.) che determina in sé l’esistenza di un progetto di investimento pubblico, quanto le caratteristiche proprie del servizio, che può costituire in toto o in parte un progetto d’investimento pubblico, indipendentemente dalle modalità di acquisizione, di svolgimento o di contabilizzazione delle spese connesse.
Fanno eccezione tutti gli interventi finanziati, in tutto o in parte, con fondi comunitari, per i quali va sempre richiesto il CUP.
In conclusione, occorre sempre “osservare” non tanto la tipologia contabile spesa ma il suo obiettivo, il contesto in cui si inquadra, e desumere se detta spesa costituisce, o fa parte, di un progetto pubblico di investimento/sviluppo.

Nel 2020 l’HDAC (Help Desk Amministrativo Contabile) SIDI riportava a sua volta alcune FAQ in cui precisava l’obbligo di richiesta del CUP per gli acquisti relativi a progetti di “investimento pubblico” (es. progetti cofinanziati con fondi comunitari); tra questi sicuramente i progetti PON, Erasmus e i progetti finanziati con PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) che è chiaramente un piano di sviluppo, come si desume dall’art. 1, comma 56 della Legge 107/2015.

Considerate pertanto la natura dei fondi erogati (funzionamento e non progetto di investimento), la specifica indicazione di destinazione a spese di funzionamento (A01), la necessità di semplificare le procedure degli acquisti (la stessa nota 453 rimanda alla tabella di semplificazione delle procedure – All. 17 Quaderno n. 1 sul Codice Contratti Pubblici) e di procedere in modo tempestivo (gli interventi devono essere realizzati entro il prossimo 31 dicembre) si ritiene che per queste risorse non sia obbligatorio, cioè necessario, richiedere il CUP, né che sia opportuno farlo, trattandosi di un adempimento non richiesto, che avrebbe come unica conseguenza quella di appesantire inutilmente la gestione delle spese.

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