Sinergie di Scuola

Forse non a tutti sembra trascorso così tanto tempo, eppure siamo prossimi alla conclusione del secondo triennio di adozione del PTOF da parte delle Istituzioni scolastiche: la sua vigenza, infatti, ebbe inizio nel 2016.

La scadenza ci porta a considerare la necessità di organizzare e attivare le procedure inerenti la progettazione ed elaborazione documentale da parte del Collegio docenti, cui deve seguire l’approvazione/adozione deliberata dal Consiglio di Istituto.

Ma torniamo un po’ indietro col tempo.

Il PTOF fu definito “documento fondamentale” sin dalla fase in cui era denominato POF, cioè ai tempi del D.P.R. n. 275 dell’8/03/1999 che lo dichiarò «costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle Istituzioni scolastiche» in quanto «esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia».

La Legge 107/2015 riprese la suddetta definizione inserendo il criterio della progettualità triennale: nacque, pertanto, il Piano Triennale dell’Offerta Formativa.

L’ampliamento della dimensione temporale fu pensato perché il legislatore prese consapevolezza del fatto che la progettazione in ambito educativo necessitava, per alcuni aspetti peraltro fondamentali, di tempi più distesi rispetto alla “manciata” effettiva di mesi fino a quel momento disponibili.

I tre anni previsti corrispondevano, tra l’altro, al periodo dell’incarico del Dirigente scolastico (pur se rinnovabile) e dei nuovi docenti assegnati all’Istituzione scolastica, oltre ad allinearsi al cosiddetto “ciclo della performance” enunciato dall’art. 4 del D.Lgs. 150 del 27/10/2009 (noto come Decreto Brunetta).

Il riferimento a quest’ultimo decreto serve a chiarire che, nella nuova prospettiva, la definizione degli obiettivi in un’ottica di fattibilità non poteva più essere condotta (come avveniva ai tempi in cui esisteva solo il POF) a prescindere dalla valutazione delle risorse umane e materiali disponibili, nonché dalla considerazione dei vincoli esistenti. Un altro aspetto fondamentale della nuova impostazione triennale riguardò, inoltre, la rendicontazione dei risultati, non chiaramente delineata in precedenza.

Il nuovo metodo di progettazione

Il metodo di progettazione del PTOF si basò sul seguente modello gestionale:

  • Autovalutazione (Rapporto di Autovalutazione, per brevità definito RAV);
  • Elaborazione del Piano di miglioramento da collegare con il successivo Atto di indirizzo da parte del Dirigente;
  • Progettazione (nel caso del PTOF, a lungo termine) da parte del Collegio Docenti e relativa approvazione /adozione da parte del Consiglio d’Istituto;
  • Rendicontazione sociale.

Volendo soffermarsi brevemente sul primo dei passaggi suesposti, è utile inquadrare storicamente lo “strumento RAV”, ricordando innanzitutto che la procedura di autovalutazione è parte integrante della politica europea dell’istruzione collegata alle Raccomandazioni europee per l’attuazione di un sistema di valutazione.

Vanno inoltre richiamate le indicazioni del DPR n. 80 del 28/03/2013 (Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione) che all’art. 6, comma 1, lett. a (“Autovalutazione delle istituzioni scolastiche”) introduce la «elaborazione di un rapporto di autovalutazione in formato elettronico, secondo un quadro di riferimento predisposto dall’Invalsi».

La funzione del RAV è quella di analizzare e valutare la situazione di ogni Istituzione scolastica in queste 5 sezioni:

  1. Contesto e risorse: opportunità e vincoli in rapporto al territorio ed alle istituzioni presenti sullo stesso.
  2. Esiti: risultati scolastici degli alunni, sia basati sui processi di valutazione interni sia derivanti dalle prove INVALSI.
  3. Processi: aspetti che servono a costruire una sorta di “istantanea dell’Istituto” (offerta formativa, ambienti di apprendimento, inclusione, recupero e potenziamento, continuità, orientamento, leadership educativa e competenze manageriali del Dirigente scolastico, valorizzazione delle risorse umane, rapporti con le famiglie ecc.).
  4. Autovalutazione: momento di confronto con le analisi precedenti, utile per individuare le criticità e le carenze, portando ulteriori elementi per delineare le azioni correttive.
  5. Individuazione delle priorità: obiettivi operativi a breve e lungo termine.

Il RAV trova il suo fine nella formulazione del Piano di miglioramento (PDM), anch’esso previsto dall’art. 6, comma 1 lett. a del D.P.R. 80/2013.

Entrambe le azioni (compilazione del RAV ed elaborazione del PDM) vengono condotte dal Nucleo di autovalutazione, cioè un gruppo di docenti selezionati che viene coordinato dal Dirigente scolastico.

Il PDM ha il compito di connettere gli esiti dell’indagine effettuata per mezzo del RAV alla pianificazione del miglioramento d’Istituto, valutando adeguatamente la fattibilità e l’efficacia delle azioni programmate dal Collegio dei docenti.

Tale documento va aggiornato periodicamente: ogni aggiornamento è finalizzato a mettere in chiaro le azioni che l’Istituto intende portare avanti, ad esplicitare i risultati attesi, a monitorare gli interventi, a leggerne i risultati con l’aiuto di indicatori, a diffondere gli esiti, ad indicare i percorsi di ulteriore miglioramento.

È appena il caso di ricordare, infine, il ruolo e il significato della rendicontazione sociale, che consiste nella pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti attraverso indicatori e dati comparabili, con il duplice scopo di ottemperare agli obblighi di trasparenza e di coinvolgere la comunità di appartenenza nel processo di promozione al miglioramento del servizio scolastico.

Rapporti tra vecchio POF e nuovo PTOF

Prima di procedere con l’analisi delle più recenti indicazioni ministeriali è opportuno chiarire ulteriormente i rapporti tra il “vecchio” POF e il “nuovo” PTOF.

L’art. 1, comma 12 della Legge 107/2015 (che ha novellato l’art. 3 del D.P.R. 275/1999) definisce la tempistica di predisposizione e aggiornamento precisando testualmente: «Il piano può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre».

Dalla lettura di tale stralcio normativo si evince che le Istituzioni scolastiche sono chiamate a predisporre il PTOF nell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento, ma possono rivedere annualmente il Piano relativo alla triennalità̀ in corso.

Ciò significa che, sin da quando si parlò per la prima volta di PTOF, il POF fu, di fatto, riassorbito nell’aggiornamento annuale.

La parola “può” sopra evidenziata non deve ingannare: la revisione costituisce sempre un obbligo considerato l’effettivo, immancabile mutamento sia delle situazioni interne all’Istituzione scolastica (a partire dall’organigramma degli incarichi, soggetto a mutamenti annuali) sia esterne (come è stato, ad esempio, con l’introduzione della DaD). Sembra, pertanto, difficilmente contemplabile un mancato aggiornamento annuale.

In base al confronto sin qui condotto si può quindi affermare che, nonostante il cambiamento, in effetti il POF non è stato definitivamente archiviato, almeno per quanto concerne la cadenza annuale, anche se in realtà oltre al nome (ora diventato “aggiornamento”) esso ha perduto alcune delle sue connotazioni.

Il lavoro di quest’anno

Ciò premesso, considerata l’obbligatorietà della predisposizione sia dell’aggiornamento per l’anno in corso del PTOF (che ricade ancora nell’ambito della triennalità 2019-2022) sia della nuova progettazione per il triennio 2022-2025, le Istituzioni scolastiche dovrebbero orientarsi verso un lavoro da strutturare in due fasi.

La prima di queste fasi riguarda, come ogni anno, l’offerta formativa a breve termine (scansione annuale ovvero “modifica al PTOF per l’a.s. 2021/2022”) cioè il documento che permette di sintetizzare la proposta educativo-didattica annuale dell’Istituto attraverso l’aggiornamento delle informazioni relative all’organizzazione, alle iniziative sul piano educativo e didattico, ai servizi attivi ecc.

Al momento è possibile che in alcune realtà scolastiche questa fase sia già stata conclusa, pur se il 31 ottobre non costituiva (per entrambe le versioni: annuale e triennale) un termine perentorio ma ordinatorio, cioè un termine così detto in quanto per la sua inosservanza non sono previste sanzioni o effetti sfavorevoli.

A questo proposito, va ricordato che, già in occasione della predisposizione del PTOF 2019-2022, il termine era stato prorogato sino alla data di inizio delle iscrizioni (vedi nota n. 17832 del 16/10/2018).

La motivazione della proroga in questione era quella di «sostenere le scuole in (questo) delicato e impegnativo momento di progettualità e consentire loro un tempo più disteso per la predisposizione di questo documento strategico». Nel contempo, la nuova scadenza prima delle iscrizioni riconfermava al Piano la funzione di “carta di identità della scuola”, che doveva essere disponibile e consultabile dalle famiglie per far conoscere l’offerta formativa dell’Istituzione scolastica di interesse.

La stessa proroga si è avuta lo scorso anno per l’aggiornamento annuale.

Quest’anno il Ministero – con nota 21627 del 14/09/2021 – pur comunicando la possibilità di procedere con la pubblicazione del PTOF fino alla data di inizio della fase delle iscrizioni, evidenzia comunque l’opportunità di completare in tempi brevi l’aggiornamento relativo all’annualità in corso, in modo da rendere subito operative le attività previste.

Per cominciare, pur ricordando il già descritto legame tra PTOF e PDM, dobbiamo chiarire innanzitutto che l’aggiornamento di quest’ultimo per l’a.s 2021/2022 è a tutti gli effetti una semplice possibilità. La sopra indicata nota 21627/2021, con riferimento al corrente anno scolastico, afferma infatti: «Le scuole possono rivedere ed aggiornare le analisi e le autovalutazioni effettuate nel RAV e procedere, solo se necessario, alla sua regolazione. Coerentemente agli eventuali aggiornamenti, potrebbe risultare necessario aggiornare il Piano di miglioramento all’interno del PTOF».

Questa precisazione ministeriale sembra, tra l’altro, costituire un riconoscimento implicito delle difficoltà incontrate da parte delle Istituzioni scolastiche nella realizzazione delle azioni progettate in conseguenza del lungo periodo della pandemia.

Per supportare le Istituzioni scolastiche nell’operazione di aggiornamento la nota ministeriale suggerisce inoltre di utilizzare la quinta sezione della piattaforma PTOF in ambiente SIDI denominata “Il monitoraggio, la verifica e la rendicontazione”, chiarendo «che si configura come spazio di lavoro intenzionale e volontario, per cui quanto riportato dalle istituzioni scolastiche non è oggetto di pubblicazione». In altre parole, si tratta di un mero strumento di supporto, di una specie di “quaderno di appunti”.

Nell’ambito della suddetta sezione, la sottosezione “Monitoraggio” offre la possibilità di consultare gli indicatori degli esiti intermedi raggiunti fino a quel momento, mentre la sottosezione “Verifica” offre uno strumento per descrivere le attività svolte e indicare i risultati intermedi raggiunti in relazione ad ogni “Priorità-Traguardo” e ad ogni “Obiettivo formativo” definito nel PTOF.

In questo modo viene facilitata la raccolta di tutti gli elementi utili all’aggiornamento della progettualità, anche in vista della rendicontazione sociale da realizzare alla fine del triennio (cioè al termine di questo anno scolastico).

Un promemoria per aggiornare il PTOF

Tornando all’aggiornamento del PTOF per l’a.s. 2021/2022, si ritiene utile, in ogni caso, fornire (anche per coloro che non intendessero avvalersi della piattaforma su SIDI) un ulteriore promemoria di alcuni aspetti da considerare per la revisione annuale in questione.

L’organigramma

L’organigramma (soggetto nella quasi totalità dei casi a modificazioni annuali) descrive l’organizzazione della scuola nell’anno scolastico di riferimento, rappresentando una mappa delle competenze e delle responsabilità dei soggetti e delle loro funzioni.

Nell’organigramma vanno indicate tutte le persone e le attività svolte nelle diverse aree di competenza, per garantire trasparenza, sia all’interno, sia verso gli utenti del servizio. Nel dettaglio, vanno citati: il Dirigente scolastico, gli organismi gestionali (Consiglio d’Istituto, Collegio docenti, Consigli di intersezione, Interclasse, Consigli di classe), le figure gestionali intermedie (Collaboratori del Dirigente scolastico, Funzioni strumentali, Coordinatori di plesso, Referenti di progetto), le Commissioni e i gruppi di lavoro.

Alcune Istituzioni inseriscono anche i nominativi dei singoli docenti con l’indicazione delle classi in cui operano ed eventualmente le materie insegnate.

Vanno altresì riportati i nominativi e i ruoli del personale ATA (DSGA, Piano annuale delle attività di Segreteria, eventuali nominativi dei nominativi dei singoli collaboratori scolastici i con l’indicazione dei plessi in cui operano).

I laboratori e i progetti curriculari ed extracurricolari

Tale operazione è finalizzata a creare una sorta di “fotografia” della scuola relativa all’anno scolastico in corso, sulla base di una ricognizione delle esperienze di nuova proposta, ovvero da confermare o rielaborare.

Le iniziative devono essere comunque sempre pertinenti alle aree caratterizzanti il PTOF e definite in collegamento con le priorità e i traguardi a suo tempo individuati sulla base delle risultanze dal Rapporto di Autovalutazione e dal Piano di Miglioramento.

La considerazione delle suddette priorità costituisce un tratto distintivo che caratterizza il PTOF (ed il suo aggiornamento annuale) rispetto al “vecchio” POF. Infatti, l’approvazione in sede collegiale (condizione necessaria al successivo finanziamento) non può prescindere dall’effettiva pertinenza con il Piano di Miglioramento.

È un passaggio, a volte, di complessa e difficile gestione da parte del Dirigente scolastico: personalmente, ricordo di essermi sovente trovata di fronte a proposte di esperienze fortemente sostenute da gruppi di insegnanti motivati alla loro realizzazione (o prosecuzione) anche se si trattava di iniziative non in linea con il suddetto principio.

Aspetti collegati al protrarsi della pandemia e/o collegati al piano scuola 2021/2022

Un riferimento fondamentale per questa operazione (riportato anche dalla citata nota 21627/2021) è rappresentato dal Decreto n. 257 del 6/08/2021, con il quale il M.I. ha introdotto il “Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’a.s. 2021/2022”.

Com’è noto, si tratta di un documento che, pur configurandosi come riflessione sul piano organizzativo e didattico, dedica ampio spazio alle misure di prevenzione del contagio contenute nel Documento tecnico, elaborato dal Comitato tecnico scientifico (CTS) istituito presso il Dipartimento della Protezione civile recante “Ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico e le modalità di ripresa delle attività didattiche per il prossimo anno scolastico”, approvato in data 28 maggio 2020 e successivamente aggiornato.

In considerazione di ciò, nell’ aggiornamento del PTOF 2021/2022 andranno inseriti (o re-inseriti con eventuali modifiche) anche i protocolli sanitari di sicurezza, così come i riferimenti al Decreto-Legge 111/2021, esplicitando le disposizioni relative al Green Pass obbligatorio a scuola.

Aspetti didattici

Oltre a questi elementi, la riprogettazione annuale dovrà riprendere aspetti esclusivamente didattici che, al momento attuale, possono riguardare soprattutto l’insegnamento dell’educazione civica ovvero (negli Istituti comprensivi) la transizione ai giudizi descrittivi al posto dei voti numerici nella valutazione degli alunni della primaria.

Il nuovo PTOF 2022-2025

La seconda fase di progettazione dovrà riguardare la redazione, approvazione e adozione del PTOF per il triennio 2022-2025: è un processo più impegnativo che consiste nel disegnare un percorso evolutivo dell’Istituzione scolastica (ri)progettando la costruzione dell’identità auspicata al termine del periodo di riferimento.

In altre parole, come per il passato si tratterà di immaginare come dovrà essere l’Istituto tra tre anni: quali i cambiamenti da introdurre, gli esiti da migliorare, le criticità da affrontare, i traguardi concretamente raggiungibili nel lungo periodo, tenendo conto del contesto e della disponibilità di risorse economiche e professionali.

In questo caso, per la definizione del futuro PTOF – a differenza di quanto precisato in merito all’aggiornamento per il corrente anno scolastico – sarà indispensabile (quindi obbligatorio) procedere all’elaborazione del PDM sulla base di un’autovalutazione di istituto che tenga conto della connessione di ogni area con i dati e con l’analisi dei processi definiti nel RAV.

Tuttavia, per redigere il Piano dell’Offerta formativa triennale, bisogna essere consapevoli del fatto che non è sufficiente effettuare una sorta di check-list seguendo le domande guida proposte nel RAV, pur essendo importante la ricostruzione della situazione in termine di punti di forza e di debolezza evidenziati nell’autovalutazione.

Anche in questo caso, il Ministero viene ora incontro alle scuole richiedendo di elaborare una documentazione che (almeno per il momento) tenga conto solo di pochi aspetti strategici, comunque implementabili secondo specifiche esigenze. Elementi che successivamente confluiranno automaticamente nella nuova struttura del Piano e partendo dai quali si potrà procedere in seguito alla versione definitiva del PTOF 2022-2025.

Tali aspetti sono:

  • la scuola e il suo contesto: analisi del contesto e dei bisogni del territorio;
  • le scelte strategiche: priorità strategiche e priorità finalizzate al miglioramento degli esiti;
  • l’offerta formativa: insegnamenti attivati;
  • l’organizzazione.

La redazione completa del PTOF 2022-2025 potrà avvenire nella fase di aggiornamento (da settembre 2022), quando ciascuna scuola avrà a disposizione gli esiti della rendicontazione del triennio precedente, utili ad individuare le priorità da perseguire nella nuova triennalità.

La nota ministeriale comunica infine la possibilità di accedere alle funzioni della piattaforma RAV (sulla Scrivania del Portale SNV) e della piattaforma PTOF (in ambiente SIDI) a partire dal 22 settembre.

Per la pubblicazione dei documenti, la nota ministeriale ribadisce, infine (come s’è detto) la possibilità di procedere fino alla data di inizio della fase delle iscrizioni.

In conclusione, si tratta per il momento di evitare di appesantire la prima versione del PTOF 2022-2025, limitandosi a redigere un documento sintetico che potrà essere integrato nel tempo anche mediante allegati (es. revisioni di Regolamenti, protocolli ecc.).

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