Sinergie di Scuola

Anche in questo anno scolastico gli esami di Stato si svolgeranno esclusivamente in forma orale, con qualche accorgimento in più rispetto al precedente, quale ad esempio la possibilità di sostenere l’esame in presenza per i candidati del primo ciclo, se l’emergenza epidemiologica lo consentirà.

Il primo anno della pandemia ha visto la scuola in grave difficoltà rispetto al mantenimento delle usuali procedure; non possiamo tuttavia negare che ci siano stati anche alcuni aspetti innovativi che hanno portato a spunti di riflessione importanti e ad una presa in carico degli alunni e delle loro difficoltà di apprendimento in un contesto storico particolare.

L’O.M. 52 del 3/03/2021 delinea le operazioni necessarie allo svolgimento dell’esame conclusivo del primo ciclo di istruzione, stabilendone il periodo di svolgimento che salvo diverse disposizioni connesse all’emergenza sanitaria, vedrà impegnate le scuole tra il termine delle lezioni e il 30 giugno 2021.

Contrariamente all’a.s. 2019/2020, in cui l’esame coincideva con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe, quest’anno – considerato che le scuole in gran parte dell’Italia hanno lavorato in presenza, e assodato che la Didattica Digitale Integrata con le linee guida del D.M. 7/08/2020 n. 89, il riferimento al Piano scolastico d’istituto e l’autonomia definita dal D.P.R. 275/1999, hanno dato una veste giuridica alla pratica didattica a distanza – lo svolgimento dell’esame viene considerato un momento diverso e a sé stante.

Ammissione, non ammissione e prove INVALSI

Per l’ammissione all’esame in sede di scrutinio finale gli alunni devono aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fatte salve eventuali deroghe deliberate dal Collegio dei docenti; rimane fermo il principio per cui non bisogna essere incorsi nella sanzione disciplinare della non ammissione all’esame di Stato.

Quanto al voto di ammissione, la base giuridica rimane sempre il D.Lgs. 62/2017, che prevede il voto espresso in decimi; lo svolgimento delle prove INVALSI non costituisce un requisito di ammissione (non è prevista per gli alunni privatisti).

Peraltro in questo anno scolastico, considerando le chiusure dei plessi per il diffondersi del contagio, c’è la possibilità di spostare in autonomia le prove all’interno di una cornice temporale definita. Con il fine di garantire maggiore flessibilità organizzativa, l’inizio del periodo di svolgimento delle prove INVALSI 2021 per le classi terze è stato anticipato al 7 aprile 2021. La fine del periodo di somministrazione rimane fissata al 21 maggio 2021 e in caso di necessità potrà essere prorogata sino al termine delle lezioni.

La non ammissione all’esame è possibile in caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, deliberata a maggioranza dal consiglio di classe con adeguata motivazione.

Una prova orale unica

Come lo scorso anno, la prova orale unica consisterà nella realizzazione e presentazione da parte degli alunni di un elaborato finale, anche se il pregresso avrà un peso importante.

Infatti, in sede d’esame si terrà conto del profilo in uscita dell’alunno secondo le indicazioni nazionali per il curricolo, tenendo in dovuta considerazione e attenzione le capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, nonché il livello di padronanza delle competenze di Educazione civica.

L’acquisizione degli obiettivi e dei traguardi di competenza previsti dalle indicazioni nazionali andrà accertata facendo ovviamente riferimento al curricolo di istituto e alla programmazione dei Consigli di classe, tenendo conto della lingua italiana o della lingua nella quale si svolge l’insegnamento, delle competenze logico matematiche e delle competenze nelle lingue straniere.

Situazioni particolari

I commi 6 e 7 dell’ordinanza illustrano alcune situazioni particolari: per esempio, per i percorsi ad indirizzo musicale, nell’ambito della prova orale si considera anche lo svolgimento di una prova pratica di strumento.

Per quanto riguarda gli alunni con bisogni educativi speciali e per coloro che usufruiscono della Legge 104/1992, l’assegnazione dell’elaborato, la prova orale e la valutazione finale sono definite sulla base del piano educativo individualizzato.Per gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento, si segue quanto definito nel Piano Didattico Personalizzato.

Per tutti i casi non ricompresi nelle categorie suddette, ma di fatto individuati in maniera formale dal Consiglio di classe con la redazione di un PDP, non sono previste misure dispensative in sede d’esame, ma è possibile utilizzare gli strumenti compensativi usuali e formalizzati per le prove di valutazione orali effettuate in corso d’anno.

Tempistica e indicazioni per gli elaborati

L’argomento dell’elaborato dovrà riguardare una tematica condivisa dall’alunno con i docenti di classe e dovrà essere assegnata dal consiglio entro il 7 maggio 2021. Deve essere trasmesso dagli alunni al Consiglio di classe entro il 7 giugno 2021, in modalità telematica oppure in altra modalità, purché concordata. I docenti saranno impegnati a seguire gli alunni aiutandoli a definire la forma dell’elaborato più idonea.

La tematica deve essere individuata per ciascun alunno considerando le caratteristiche personali, i livelli di competenza raggiunti e consentendo l’impiego di conoscenze, abilità e competenze acquisite non solo nell’ambito del percorso di studi, ma anche in contesti di vita personale.

L’elaborato va nella direzione di un diretto coinvolgimento di più discipline o quantomeno di quelle previste dal piano degli studi, si tratterà di comporre un elaborato originale, coerente con la tematica assegnata dal Consiglio di classe, realizzato sotto forma di testo scritto, presentazione multimediale, mappa concettuale, video, produzione artistica, tecnico-pratica o strumentale, nel caso degli alunni che frequentano i percorsi ad indirizzo musicale.

I docenti seguiranno gli alunni in tutte le fasi di realizzazione degli elaborati assegnati dai Consigli di classe.

Come si svolge la valutazione finale

La prova viene valutata sulla base dei criteri definiti dalla commissione d’esame, tenendo in considerazione il profilo in uscita dello studente e l’acquisizione degli obiettivi e dei traguardi di competenza previsti dalle Indicazioni nazionali.

La valutazione finale viene deliberata dalla commissione sulla base della proposta delle singole sottocommissioni, si esprime in decimi, operando la media, arrotondata all’unità superiore per frazioni pari o superiori a 0,5, tra il voto di ammissione e la valutazione.

Il diploma conclusivo sarà conseguito da tutti quegli alunni che riporteranno una valutazione finale di almeno sei decimi. La lode potrà essere assegnata con consueta deliberazione all’unanimità della commissione, in rapporto alle valutazioni conseguite nel percorso scolastico del triennio e agli esiti della prova d’esame.

L’esito viene pubblicato al termine dei lavori della sottocommissione con l’affissione di tabelloni, nonché per ogni classe, nell’area documentale riservata del registro elettronico, accessibile agli studenti della classe di riferimento, utilizzando la dicitura “non diplomato” qualora l’esame non fosse stato superato. Nessuna menzione dovrà essere fatta riguardo le modalità differenziate di svolgimento dell’esame per gli alunni diversamente abili o con disturbi specifici per l’apprendimento.

La certificazione delle competenze, redatta durante lo scrutinio finale dal Consiglio di classe, verrà rilasciata agli alunni che avranno superato l’esame di Stato.

Le azioni del Dirigente scolastico

La prima azione da mettere in campo da parte del Dirigente scolastico è l’informazione sullo svolgimento dell’esame; a tal motivo sarà necessario stilare una circolare che riassuma i nodi centrali dell’ordinanza, mettendo in risalto i cambiamenti significativi rispetto agli anni precedenti. Occorre far seguire un Collegio dei docenti di settore per definire bene i criteri di valutazione e le procedure da attivare, eventualmente integrando o aggiornando una sezione del sito dedicata; ciò tornerà utile per informare le famiglie e permettere uno svolgimento sereno dell’esame, soprattutto in questo momento particolare segnato dall’emergenza epidemiologica, durante il quale l’utenza è stata sottoposta a cambiamenti repentini riguardo ad orari e modalità di frequenza (in presenza o in DDI) sviluppando spesso insicurezza e insofferenza.

Nei Consigli di classe il Dirigente avrà poi la possibilità di intercettare le situazioni problematiche rispetto al rendimento scolastico e alla frequenza, predisporre insieme ai docenti le necessarie azioni di recupero e potenziamento, e verificare l’esistenza dei prerequisiti richiesti per l’ammissione all’esame, anche in rapporto alla necessità in alcuni casi di formalizzare l’adozione di un monte ore annuale personalizzato.

Al seguito del confronto con il Collegio dei docenti e i singoli Consigli di classe tornerà utile comporre una comunicazione che riporti integralmente le procedure concordate individuando la tempistica e gli attori coinvolti. Un coinvolgimento dei rappresentanti di classe per illustrare lo svolgimento dell’esame di Stato, in genere contribuisce ad avvicinare alla scuola e a creare un clima di fiducia che si trasmette naturalmente agli alunni e alla comunità scolastica in generale. A tal proposito può essere utile prevedere nel sito scolastico una sezione dedicata all’esame in continuo aggiornamento, anche per rendere le informazioni accessibili ai candidati privatisti che abbiano richiesto di sostenere l’esame nell’Istituzione scolastica interessata.

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