Sinergie di Scuola

Alla fine del giugno scorso e a conclusione di un lungo e travagliato lavoro di negoziato, gli Stati Membri con il Parlamento europeo sono giunti all’accordo su “Erasmus+”, il nuovo Programma unico per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport (2014 – 2020) che, sostituendo tutte le azioni comprese del Lifelong Learning Programme (LLP) 2007–2013, entrerà in vigore nel prossimo mese di gennaio 2014.

Nell’attesa di conoscere tutti i documenti ufficiali necessari per accedere ai finanziamenti dei progetti e per partecipare alle attività (bandi di candidatura, Linee guida, formulari ecc.), anticipiamo in questo articolo le informazioni generali sull’architettura complessiva del Programma e sulle principali novità introdotte per i prossimi 7 anni da Erasmus+

Uno sguardo d’insieme sul Programma ci permette di analizzare gli ambiti di intervento e le opportunità più attinenti alle esigenze del mondo della scuola, e di fornire qualche indicazione di massima che comunque, prima della pubblicazione della base legale del Programma sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE entro il mese di dicembre 2013, può avere un carattere esclusivamente orientativo.

L’architettura globale

Erasmus+ 2014–2020 pone fine alla lunga stagione di programmi europei organizzati secondo una struttura basata su un macroprogramma, comprensivo di un insieme di sottoprogrammi distinti, come lo è stato il Programma LLP. All’insegna di una maggiore semplificazione e ottimizzazione rispetto alla complessità delle misure del passato, il nuovo Programma è stato concepito come un insieme di attività fondamentali (Key Activities), trasversali a cinque settori di intervento: istruzione superiore, formazione, scuola, adulti, giovani (vedi tabella).

5 settori d'intervento Dei vecchi programmi Erasmus, Comenius, Leonardo da Vinci e Grundtvig resta solo la denominazione “Erasmus”, prescelta per essere diffusamente considerata sinonimo di mobilità studentesca, evocando nei paesi UE i valori di cittadinanza europea quali multilinguismo e multiculturalismo. Scomparsi tutti i sottoprogrammi, resta ora un’ampia proposta di azioni chiave diverse, raggruppate secondo tre grandi tipologie tra loro complementari e che, rafforzandosi a vicenda, intendono contribuire più efficacemente ad una maggiore rilevanza e ad un più concreto impatto a livello di sistema: Mobilità di apprendimento; Cooperazione per l’innovazione e le buone pratiche; Riforma delle politiche

Accanto a queste macroaree di attività, sono state inserite due azioni specifiche: “Jean Monnet”, già esistente in LLP, per la promozione ed il sostegno all’ insegnamento e alla ricerca sull’integrazione europea e la nuova misura “Sport” per rispondere a esigenze richiamate dalla Commissione nella Comunicazione “Sviluppare la dimensione europea dello sport” del 18/01/2011.

Azione chiave 1: Mobilità individuale di apprendimento

La mobilità è un asse di intervento centrale del nuovo Programma, in cui vengono rafforzate le opportunità per ragioni di studio, formazione e apprendimento all’interno dello spazio europeo. 

Nello specifico, questa azione chiave supporta una mobilità diffusa, fornendo la possibilità di intraprendere un’esperienza di apprendimento in un paese straniero a studenti, allievi, volontari, giovani, insegnanti, professori, formatori, giovani lavoratori, personale di istituzioni formative e di organizzazioni appartenenti alla società civile, per un periodo di tempo fino ad un anno.

I destinatari della mobilità individuale Sono previste, inoltre, borse di studio congiunte che permettono ai migliori studenti di Master di partecipare a programmi internazionali e integrati di studio di livello superiore organizzati da consorzi universitari.

Lo scopo principale è quello di favorire la qualità dell’insegnamento attraverso metodi innovativi, la circolazione dei talenti, l’aumento dell’attrattività dei sistemi europei, lo sviluppo di titoli di studio di alto livello, la tutela di garanzie per i prestiti a studenti e il consolidamento dell’apprendimento non formale, informale, dell’inclusione sociale e della cittadinanza attiva.


Azione chiave 2: Cooperazione per l’innovazione e le buone pratiche

Progetti di partenariato In questa macroarea confluiscono le attività centralizzate, cioè quelle gestite direttamente dall’Agenzia esecutiva della Commissione europea, come i partenariati di cooperazione internazionale e di condivisione di buone pratiche che sono principalmente di due tipi: partenariati strategici e partenariati tra mondo del lavoro e Istituti di Istruzione Superiore e/o Istituti di istruzione e formazione professionali, distinti in “Alleanze della conoscenza” e “Alleanze delle abilità settoriali”.

Azione chiave 3: Sostegno alle riforme politiche

Si tratta di un’azione centralizzata di gran lunga minoritaria, in termini budgetari, rispetto alle prime due e sostiene misure riconducibili all’agenda delle politiche dell’Unione mediante:

  • il metodo di coordinamento aperto e il semestre europeo;
  • gli strumenti europei (EQF, ECTS, ECVET, EQAVET, EUROPASS, EQUAR, ENAQ);
  • il sostegno agli ONG nel settore IFP e le reti europee (Eurydice e Euroguidance, Centri Nazionali Europass);
  • il dialogo politico tra i paesi partner e le organizzazioni internazionali;
  • la realizzazione di studi transnazionali;
  • l’attuazione di specifici programmi nel solco del processo di Bologna e di Copenaghen ecc.

Anche in questo ambito, è previsto il finanziamento di attività di mobilità per incontri tra giovani e tra decisori politici, tenendo conto che la mobilità dei giovani è una azione decentralizzata.

Elementi caratterizzanti e novità

Erasmus+ è un programma che ha privilegiato, sin dalla sua concezione, la mobilità come fulcro attorno al quale tutte le altre attività ruotano, prevedendo un volume di oltre 4 milioni di persone quali potenziali beneficiari di opportunità di studio e formazione all’estero tra il 2014 ed il 2020, che risulta essere il doppio di quello delle persone che hanno usufruito di tali opportunità ad oggi.

Sostenuta in maniera trasversale a tutte le azioni chiave, la mobilità rappresenta il denominatore comune dei tre assi di intervento ed è ampiamente predominante rispetto alle altre attività.

Per quanto riguarda le novità, segnaliamo alcuni aspetti che non esistevano nel LLP e che riguardano solo i primi due assi di intervento che abbiamo analizzato.

La dimensione internazionale è sicuramente una delle novità di Erasmus+, ovvero, l’apertura dell’Unione europea al mondo intero, con la conseguenza che alcune mobilità per studio, tirocinio, insegnamento e formazione del personale potranno essere effettuate anche verso i paesi partner dell’UE secondo il principio dell’incoming & outgoing

Rispetto al passato, inoltre, uno stesso studente universitario potrà ricevere una borsa per ogni ciclo di studio (triennale-specialistica, master, dottorato) ed i neolaureati potranno accedere da subito all’esperienza di placement senza più attendere 12 mesi dal conseguimento del titolo.

Nuovo è anche il sistema di garanzia dei prestiti per aiutare gli studenti a livello di Master a finanziare i loro studi all’estero: il 3,5% del budget è finalizzato al cosiddetto “prestito di onore” per 330.000 studenti.

Nella prospettiva di Erasmus+ va considerata, infine, l’importanza della mobilità virtuale accanto alla mobilità fisica delle persone, includendo le piattaforme informatiche tra i progetti di cooperazione, grazie all’alto grado di potenzialità che hanno tali sistemi nel dinamizzare percorsi di apprendimento tra pari e nel favorire la mutualizzazione di buone pratiche, come riesce a fare eTwinning

Infatti, il portale europeo eTwinning per i gemellaggi elettronici, molto popolare nelle scuole e appartenente in precedenza al settore Comenius, si ritrova ora inserito tra le Azioni chiave 2 del nuovo Programma europeo, con la possibilità di accesso a partecipanti di paesi vicini non europei.


Il settore dell’istruzione scolastica

Chi ha dimestichezza con i programmi europei, è guidato dall’impulso di cercare tra le Azioni chiave del nuovo Programma le misure presenti in LLP, in particolare quelle di Comenius e Leonardo da Vinci, che sono i sottoprogrammi che più hanno riguardato le scuole. Ovviamente, pur essendo scomparse le vecchie denominazioni, le attività relative al programma precedente sono ancora importanti e si ritrovano distribuite nelle due macroaree delle AC1 e AC2. 

Tuttavia, riteniamo inutile l’esercizio di stabilire corrispondenze tra vecchie e nuove azioni e crediamo sia necessario piuttosto adeguarsi da subito alla nuova logica del Programma europeo, che richiede di concepire l’accesso ai fondi comunitari secondo le azioni che si vogliono intraprendere e non più secondo un settore in cui posizionarsi.

Le opportunità per il mondo della scuola si ritrovano concentrate nella sfera dei primi due ambiti, ovvero, quelli riguardanti la mobilità ed i partenariati strategici. 

Azione chiave 1: mobilità individuale di apprendimentoEsperienze di mobilità sono possibili per tutto il personale scolastico (dirigenti, docenti di qualsiasi ordine e grado, personale amministrativo) e per gli studenti dell’istruzione e formazione professionale.

Per gli studenti di altri indirizzi di studi, diversi dall’istruzione professionale, saranno invece possibili attività di mobilità programmati all’interno di alcuni progetti di partenariato strategico. 

In ogni caso, però, il progetto dovrà essere sempre presentato da un organismo, o un raggruppamento di organismi di invio, a nome del personale scolastico e degli studenti intenzionati a partire.

Di seguito due schede sintetiche che riassumono le diverse opportunità per il settore dell’istruzione scolastica.

Azione chiave 2: partenariati strategiciQuello che le scuole dovranno tener ben presente è che Erasmus+ introduce un approccio prettamente istituzionale nell’ambito dell’istruzione scolastica, con la conseguenza che non sarà più possibile selezionare e finanziare progetti di mobilità su domanda individuale, ma la richiesta della sovvenzione dovrà essere obbligatoriamente presentata dall’istituzione scolastica interessata, nell’ambito di una strategia di internazionalizzazione del P.O.F., come risulterà illustrata nel Piano di sviluppo europeo che andrà redatto e allegato all’atto di candidatura. 

Pertanto, il nuovo Programma richiede che le scuole abbiano alcune capacità in stretta correlazione con il diverso approccio progettuale richiesto e con gli aspetti considerati punti di forza nelle procedure di selezione, quali:

  • la capacità di una visione strategica in una prospettiva internazionale, che si traduce nell’identificazione di obiettivi chiari e precisi a partire da un’attenta analisi dei bisogni di formazione all’interno dell’Istituto;
  • la capacità dell’istituzione scolastica di uscire dall’autoreferenzialità e di creare sinergie tra i vari attori locali, agendo soprattutto a livello di reti di scuole;
  • la capacità di gestire la comunicazione e la disseminazione dei processi e dei risultati, che sono state sempre molto importanti nella progettualità europea, ma che assumeranno, nell’era di Erasmus+, una maggiore rilevanza.

ERASMUS+ in breve

Paesi beneficiari

  • I 28 Stati membri dell’Unione europea;
  • i Paesi candidati all’adesione: Macedonia, Islanda, Montenegro, Serbia, Turchia e Albania (potenziale candidato);
  • la Confederazione svizzera, il Liechtenstein e la Norvegia;
  • i Paesi partner dell’UE (a certe condizioni).

Finalità

  • Aiutare i cittadini ad acquisire maggiori e migliori abilità
  • Accrescere la qualità dell’insegnamento negli istituti di istruzione sia nell’UE che altrove
  • Sostenere gli Stati membri e i Paesi partner extra UE nella modernizzazione dei propri sistemi di istruzione e formazione, rendendoli maggiormente innovativi
  • Promuovere la partecipazione dei giovani alla società e la costruzione di una dimensione europea degli sport di base

Le 6 priorità degli Stati membri

Nel solco della strategia europea “Europa 2020” per una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile e delle grandi emergenze richiamate nella Comunicazione della Commissione “Ripensare l’istruzione: investire nelle abilità in vista di migliori risultati socioeconomici” del 20/11/2012, il Programma persegue obiettivi correlati alle principali priorità dell’UE:

  1. promuovere l’eccellenza nell’Istruzione e formazione professionale;
  2. migliorare le performance di studenti a rischio di abbandono scolastico e con basse qualifiche di base;
  3. rafforzare le competenze trasversali per l’occupabilità (spirito di iniziativa, competenze digitali e linguistiche);
  4. ridurre il numero di adulti con basse qualifiche;
  5. sfruttare pienamente le ICT, ampliare accesso e uso di risorse educative aperte in tutto il percorso dell’istruzione;
  6. rafforzare il profilo professionale di tutti i ruoli di insegnamento.

Valore aggiunto

Il nome scelto, riferendosi al programma comunitario più popolare di mobilità studentesca, richiama da una parte, la centralità dell’azione di mobilità di studenti e formatori e dall’altra, vuole evidenziare il surplus di opportunità favorite rispetto al passato:

  • più opportunità per l’educazione superiore e per gli studenti in formazione per studiare e formarsi all’estero e per migliorare le loro capacità e le prospettive di lavoro;
  • più opportunità per docenti, formatori e giovani lavoratori di studiare e formarsi in un altro paese;
  • più opportunità per i giovani di apprendere attraverso scambi, volontariato e partecipazione alla vita democratica;
  • più opportunità per le istituzioni educative e di formazione di scambio di buone pratiche;
  • più cooperazione tra istituzioni educative, aziende o autorità regionali e altre organizzazioni, quali organizzazioni di giovani;
  • più iniziative di eTwinning per collegare le scuole via internet;
  • più cooperazione nelle politiche educative, attraverso gli stumenti pratici europei, tipo Europass CV, in uso oggi da oltre 10 milioni di europei;
  • più sostegno all’istruzione superiore in altre parti del mondo, in particolare nei paesi confinanti;
  • più dialogo politico con paesi terzi e le organizzazioni internazionali.

Fonti

  • Comunicazione Commissione europea al Parlamento, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle Regioni (COM – 2011 787 def. del 23/11/2011);
  • Sito della DG Istruzione e Formazione della Commissione europea;
  • Sito dell’Agenzie Nazionali LLP – Indire – Isfol.
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