Sinergie di Scuola

La Commissione Europea ha pubblicato sulla Gazzetta ufficiale l’invito a presentare proposte Erasmus+ 2019. Il bando annuale definisce le scadenze per le singole attività del Programma e il budget annuale di Erasmus+.

Le scadenze

Azione chiave 1

  • Mobilità individuale nel settore della gioventù: 5 febbraio 2019
  • Mobilità individuale nel settore dell’istruzione superiore: 5 febbraio 2019
  • Mobilità individuale nei settori dell’IFP, dell’istruzione scolastica e dell’istruzione per adulti: 5 febbraio 2019
  • Mobilità individuale nel settore della gioventù: 30 aprile 2019
  • Mobilità individuale nel settore della gioventù: 1° ottobre 2019
  • Diplomi di master congiunti Erasmus Mundus: 14 febbraio 2019
  • Master congiunti Erasmus Mundus – Invito congiunto UE-Giappone: 1° aprile 2019

Azione chiave 2

  • Partenariati strategici nel settore della gioventù: 5 febbraio 2019
  • Partenariati strategici nel settore dell’istruzione e della formazione: 21 marzo 2019
  • Partenariati strategici nel settore della gioventù: 30 aprile 2019
  • Partenariati strategici nel settore della gioventù: 1° ottobre 2019
  • Università europee: 28 febbraio 2019
  • Alleanze per la conoscenza: 28 febbraio 2019
  • Alleanze per le abilità settoriali: 28 febbraio 2019
  • Rafforzamento delle capacità nel settore dell’istruzione superiore: 7 febbraio 2019
  • Rafforzamento delle capacità nel settore della gioventù: 24 gennaio 2019

Azione chiave 3

  • Progetti nell’ambito del dialogo con i giovani: 5 febbraio 2019 – 30 aprile 2019 – 1° ottobre 2019
Azioni Jean Monnet
  • Cattedre, moduli, centri di eccellenza, sostegno alle istituzioni e alle associazioni, reti, progetti: 22 febbraio 2019
Azioni nel settore dello sport
  • Partenariati di collaborazione: 4 aprile 2019
  • Piccoli partenariati di collaborazione: 4 aprile 2019
  • Eventi sportivi europei senza scopo di lucro: 4 aprile 2019

Infoday Erasmus+

Durante l’Infoday Erasmus+ che si è tenuto il 10 dicembre presso il Palazzo Pirelli a Milano, grazie alla sinergia tra l’USR Lombardia, la Rete Europa delle scuole lombarde ed Europe Direct Lombardia, l’Agenzia Nazionale Erasmus+ Scuola ha presentato le azioni previste dalla Guida al Programma Erasmus+.

Di seguito una breve sintesi: tutti i materiali possono essere scaricati sul blog della Rete Europa (in particolare le slide di Federico Bartalini, dell’Agenzia Nazionale, e di Mara Bonitta, valutatrice Erasmus+ Scuola).

Le azioni di Erasmus+

 

Erasmus+ prevede due azioni:

Azione KA1

È dedicata a tutto il personale della scuola e si focalizza sulla formazione di tutto il personale della scuola (Dirigenti, docenti, personale ATA, con incarico a tempo indeterminato).

Per scrivere un progetto KA1 occorre avere un Piano di Sviluppo Europeo, ossia un documento che esprima la vision della scuola, il piano strategico per il raggiungimento degli obiettivi collegati alle aree di modernizzazione, internazionalizzazione e sviluppo della dimensione europea.

Questo significa che nel Piano di Sviluppo Europeo deve essere delineato con precisione il collegamento delle attività di formazione con il raggiungimento dei risultati di apprendimento, e come l’organizzazione prevede di inserire le persone formate all’interno di un piano di sviluppo futuro, a lungo termine.

Non è quindi possibile presentare la candidatura singolarmente. È necessario incastonare i bisogni formativi all’interno di un piano più ampio, che dimostri come la formazione possa soddisfare i bisogni del personale e dell’utenza che beneficia del miglioramento.

Le attività che possono essere inserite all’interno della proposta possono essere di tre tipi:

Ciò significa che il personale selezionato può partecipare a corsi di formazione, ad attività di osservazione sul campo, ad attività di insegnamento all’estero.

La Guida riporta i Paesi che rientrano nella rosa dei Paesi ammissibili.

Nel portale, strumento di riferimento per trovare i partner, si possono reperire i corsi, attraverso la consultazione di un nutrito catalogo che permette, con filtri semplici o più avanzati, di trovare l’argomento di interesse:

Se, invece, abbiamo bisogno di trovare un partner per effettuare attività di osservazione o di insegnamento, è possibile consultare il database all’interno della sezione Mobility Opportunities, utilizzando un filtro semplice o complesso:

Ci sono anche altri modi per cercare partner: basta ad esempio navigare su Etwinning per cercare ospitalità, oppure consultare i numerosi gruppi nati per favorire incontri tra scuole ed Enti che intendono cooperare in Erasmus+.

Le attività di formazione hanno un tempo definito e possono durare:

  • Formazione: i corsi variano da 5 a 10 giorni (una o due settimane), ma ci sono corsi che durano anche sette giorni, dipende dal provider;
  • Job shadowing: la durata è da 2 giorni minimo a 2 mesi al massimo;
  • Teaching assignment: la durata è da 2 giorni minimo a 2 mesi al massimo.

È ovvio che il personale che partecipa alla mobilità debba avere alcune caratteristiche:

  • non deve essere prossimo alla pensione;
  • deve essere in servizio in organico, questo perché immaginiamo che la formazione all’estero possa produrre un valore aggiunto alla scuola nel lungo periodo (impatto) e possa essere valorizzata all’interno della comunità locale, varcando anche i confini del territorio ristretto entro il quale la scuola opera (disseminazione).

Il budget copre tutte le spese di viaggio, vitto e alloggio ed è prevista anche una quota di 350 euro per partecipante che la scuola potrà usare come supporto organizzativo, anche per far fronte ad eventuali maggiorazioni del corso dovute, appunto, a spese di tipo organizzativo.

Il supporto organizzativo serve anche per far fronte ad altre tipologie di spese legate al tutoraggio, alla preparazione linguistica, alle attività preparatorie della mobilità, al monitoraggio, alla valutazione, alla disseminazione.

Di seguito qualche consiglio per scrivere un progetto di qualità KA1:

  1. Scrivere una presentazione della scuola chiara e precisa.
  2. Fare un’analisi dei punti di forza e di debolezza interni e delle minacce/opportunità esterne.
  3. Costruire un’analisi dei bisogni circostanziata e supportata da dati statistici, suffragata da elementi oggettivi (lettura dei documenti della scuola e delle analisi dei risultati).
  4. Evidenziare con chiarezza le aree di miglioramento che discendono dai bisogni.
  5. Collegare ai bisogni e alle aree le attività di formazione, scrivendo un piano di sviluppo coerente, evidenziando le figure professionali da inviare all’estero sottolineando i criteri di selezione adottati.
  6. Predisporre un piano organizzativo chiaro e preciso, specificando bene le attività che si intendono implementare prima, durante e dopo la mobilità, sottolineando le specificità giuridico-amministrative.
  7. Predisporre il budget (che è automatico e dipende dai flussi che sono stati evidenziati).
  8. Costruire un piano di follow-up circostanziato, nel quale definire:

l’impatto a tutti i livelli (il valore aggiunto);

il monitoraggio e la valutazione dei processi (supportata da un cruscotto di indicatori);

la disseminazione (ossia la valorizzazione dei risultati prodotti);

la sostenibilità (ossia come il progetto sarà sostenuto nel tempo).

Un altro consiglio: lavorate in team e per tempo. Un progetto ben scritto richiede tempo e ricerca, analisi e sintesi dei dati.

Azione KA2

Parte dal presupposto della collaborazione tra Paesi.

I partenariati per scambi tra scuole KA229 sono quelli che prevedono minimo 2 Paesi in partnership e massimo 6 scuole. Possono durare 2 anni, se non esiste una mobilità lunga degli studenti al proprio interno.

La composizione del Partenariato può, quindi, essere varia, purché la sommatoria sia massimo di 6.

In questo progetto non ci sono meeting internazionali. È focalizzato sulla mobilità degli studenti. Deve essere supportato da un progetto e-Twinning. Questi progetti sono finanziati utilizzando il 70% destinato all’intero budget per i KA2.

I partenariati KA201 delle buone prassi e i KA201 dell’innovazione prevedono la partecipazione non solo delle scuole, ma anche di altri stakeholders, come Università, Centri di ricerca, Imprese, Associazioni, Fondazioni, Enti Locali ecc. A questi progetti è destinato il rimanente 30%.

I progetti dell’innovazione differiscono da quelli di scambio di buone prassi proprio perché, essendo innovativi, producono prodotti di ingegno (i cd. Intellectual outputs), ai quali sono abbinati gli eventi moltiplicatori.

A differenza dei progetti KA229, che prevedono la partecipazione di almeno 2 Paesi, nei partenariati KA201 è necessario avere 3 organizzazioni di 3 Paesi diversi e non esiste più il numero massimo di 10 partner.

I Paesi eleggibili sono gli stessi del progetto KA1, ma possono partecipare anche i Paesi Terzi, ossia quelli fuori dall’Europa. La loro partecipazione, però, è strettamente correlata ai risultati di progetto, per cui deve essere motivata in maniera molto esaustiva e deve essere dimostrato che la loro presenza è assolutamente necessaria per la realizzazione del progetto e per il raggiungimento degli obiettivi.

Cambia anche il budget, proprio perché si differenziano per la complessità della proposta.

Per scrivere un buon progetto occorre seguire i primi step suggeriti per la redazione di un KA1 ma, anziché lavorare sui bisogni, è necessario costruire l’Albero dei Problemi, da trasformare in Albero degli Obiettivi.

Costruendo il primo si scoprono le cause e gli effetti, trasformando i problemi in obiettivi si scoprono gli scopi e i mezzi, definendo al primo livello dell’albero l’Obiettivo Generale (descritto all’infinito del verbo), al secondo livello gli Obiettivi Specifici (descritti con il participio passato), al terzo livello appaiono le Attività di Progetto.

Una volta definiti gli obiettivi è necessario confrontarli con gli obiettivi e con le priorità della call for proposal, perché una proposta è valida nel momento in cui è rilevante, ossia gli obiettivi del progetto sono coerenti con quelli del Programma e dell’Azione di riferimento, oltre che alle priorità nazionali.

Per questo motivo, è necessario scegliere, nel formulario, almeno una priorità settoriale o orizzontale.

In questo modo, una volta trovate le attività, connesse agli obiettivi e declinate per ciascuno di essi, si procede alla strutturazione di ognuna di esse, utilizzando una linea nel tempo, nella quale collocarle, e il metodo delle 5W + How:

  • Cosa si fa durante l’attività?
  • Qual è il target di riferimento?
  • Dove si svolge l’attività?
  • Chi è il responsabile dell’attività?
  • Con quale metodologia erogo l’attività?

Bisogna prestare attenzione a non essere prolissi e a non usare frasi generiche che non aiutano il valutatore a capire cosa si fa, andando nel contempo a declinare le attività che si faranno a scuola, tra una mobilità e l’altra.

Le attività possono essere le più disparate, oltre a quelle collegate alle attività di mobilità: ad esempio corsi di formazione e di insegnamento all’estero, organizzati all’interno del progetto e strutturati per supportare le attività di mobilità degli studenti.

Sono previste mobilità lunghe degli studenti, ma anche meeting internazionali on-site e on-line, e occorre specificare il numero delle persone che parteciperanno alle mobilità e perché sono state programmate, quali sono i risultati di queste attività, se sono risultati tangibili e non tangibili.

Questa struttura è fondamentale perché ci porta a creare un flusso di attività nel tempo e quindi a programmare anche le attività di:

  1. Management, ossia di organizzazione e gestione del progetto. Tra queste attività vanno incluse quelle di monitoraggio e di valutazione, ma anche quelle relative alla comunicazione e alla cooperazione tra i partner;
  2. Impatto;
  3. Disseminazione;
  4. Sostenibilità.

È molto importante, inoltre, assegnare i compiti , all’interno delle attività, tenendo conto della expertise dei partner e delle loro competenze. In un progetto di partenariato, comunque, anche un newcomer trova la sua collocazione e la sua valorizzazione.

Alcuni consigli validi per entrambe le azioni

  • Leggere bene la Guida al Programma, perché all’interno delle singole azioni è scritto tutto quello che serve, anche nelle parti in Appendice, dove è possibile trovare consigli preziosi per organizzare le attività, specialmente quelle di disseminazione.
  • Leggere bene i criteri di selezione dei progetti, perché così è possibile calibrare la propria proposta e comprendere se risponde ai requisiti richiesti.
  • Leggere i documenti europei che possono essere menzionati all’interno della proposta perché correlati all’argomento che si sta trattando (ad esempio: ET 2020, la raccomandazione delle competenze di Lisbona, i dati Eurostat, i libri di Eurydice ecc.).
  • Consultare i documenti europei che affrontano la tematica che si sta trattando, gli studi, i discorsi ecc.

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