Sinergie di Scuola

L’anno scolastico 2016/2017 sta volgendo al termine e le Istituzioni Scolastiche hanno avuto modo di misurarsi, per il secondo anno, sulle modalità innovative di progettazione e attuazione del segmento formativo di Alternanza scuola-lavoro. Per i Licei, anche un nuovo modo di concepire una parte importante del curricolo scolastico.

Le scuole hanno sperimentato ed elaborato un percorso che ha dovuto tenere conto dei seguenti aspetti essenziali:

  1. distribuzione di ruoli e responsabilità precisi per le varie figure coinvolte;
  2. grande raccordo con il territorio inteso come rappresentazione di imprese e società civile;
  3. apertura ad esperienze di collaborazione che consentono la formalizzazione di partenariati stabili di durata pluriennale in territorio nazionale ed extranazionale, utilizzando anche finanziamenti messi a disposizione tramite bando dall’Europa con i PON.

Il primo aspetto è quello essenziale della vita scolastica, che accoglie l’alternanza scuola-lavoro come segmento curricolare di attività per collegare la formazione in classe con l’esperienza in azienda dell’alunno. L’alternanza scuola-lavoro permette di arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici con l’acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro, favorendo l’orientamento dei giovani e la valorizzazione di interessi, stili di vita e relazioni personali.

Perché avvenga tutto questo è determinante che il Dirigente scolastico orienti il Collegio dei docenti alla costituzione dei Dipartimenti, che lavorino sinergicamente per la progettazione dei percorsi interfacciandosi con i Consigli di classe.

La scuola può inoltre dotarsi di un gruppo dedicato all’alternanza, una commissione di docenti e anche di personale ATA, che collabori all’attuazione di tutte le fasi del progetto e che sia coordinato dalla funzione strumentale individuata in Collegio dei docenti per esperienza e capacità progettuale in questo settore.

Il tutor scolastico e il tutor aziendale

Su tutte le figure indicate, quella indispensabile è sicuramente il tutor scolastico individuato nella Guida Operativa all’Alternanza Scuola Lavoro emanata dal Miur in data 8/10/2015 insieme al tutor esterno (aziendale), come determinanti nelle fasi di progettazione, esecuzione, monitoraggio e valutazione dei percorsi di Alternanza.

La Guida elenca le competenze assegnate al tutor scolastico, che sono molte e di grande responsabilità, e che dovranno essere riportate sulla nomina che il Dirigente scolastico farà ad ogni tutor individuato in base ai titoli documentabili e certificabili presentati con la propria candidatura.

La normativa attuale, la Legge 107/2015, e la precedente, il D.Lgs. 77/2005, si sono occupate entrambe di questa figura, indicandola come raccordo essenziale tra la dirigenza scolastica e quella aziendale per l’attuazione degli accordi convenzionati; naturalmente il raccordo con la dirigenza aziendale avviene attraverso il tutor aziendale, alter ego del tutor scolastico.

Le competenze del tutor scolastico o interno sono:

  1. elabora, insieme al tutor esterno, il percorso formativo personalizzato che verrà sottoscritto dalle parti coinvolte (scuola, struttura ospitante, studente/soggetti esercenti la potestà genitoriale);
  2. assiste e guida lo studente nei percorsi di alternanza e ne verifica, in collaborazione con il tutor esterno, il corretto svolgimento;
  3. gestisce le relazioni con il contesto in cui si sviluppa l’esperienza di alternanza scuola-lavoro, rapportandosi con il tutor esterno;
  4. monitora le attività e affronta le eventuali criticità che dovessero emergere dalle stesse;
  5. valuta, comunica e valorizza gli obiettivi raggiunti e le competenze progressivamente sviluppate dallo studente;
  6. promuove l’attività di valutazione sull’efficacia ela coerenza del percorso di alternanza, da parte dello studente coinvolto;
  7. informa gli organi scolastici preposti (Dirigente scolastico, Dipartimenti, Collegio dei docenti, Comitato Tecnico Scientifico/Comitato Scientifico) e aggiorna il Consiglio di classe sullo svolgimento dei percorsi, anche ai fini dell’eventuale riallineamento della classe;
  8. assiste il Dirigente scolastico nella redazione della scheda di valutazione sulle strutture con le quali sono state stipulate le convenzioni per leattività di alternanza, evidenziandone il potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione.

Ai fini della riuscita dei percorsi di alternanza, tra il tutor interno e il tutor esterno è necessario sviluppare un rapporto di forte interazione finalizzato a:

  1. definire le condizioni organizzative e didattiche favorevoli all’apprendimento sia in termini di orientamento che di competenze;
  2. garantire il monitoraggio dello stato di avanzamento del percorso, in itinere e nella fase conclusiva, al fine di intervenire tempestivamente su eventuali criticità;
  3. verificare il processo di attestazione dell’attività svolta e delle competenze acquisite dallo studente;
  4. raccogliere elementi che consentano la riproducibilità delle esperienze e la loro capitalizzazione.

Il tutor interno e quello esterno, per la loro funzione, devono possedere esperienze, competenze professionali e didattiche adeguate per garantire il raggiungimento degli obiettivi previsti dal percorso formativo. È opportuno che tali figure siano formate sugli aspetti metodologici, didattici, procedurali e contenutistici dell’attività di alternanza, la quale dovrà prevedere un rapporto numerico fra tutor e allievi adeguato a garantire un efficace supporto ai giovani nello svolgimento delle attività di alternanza, oltre che un’accettabile livello di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

In proposito, proponiamo due fac-simili utili alla definizione del rapporto con il tutor interno, entrambi emanati dal Dirigente scolastico:

  • Richiesta di disponibilità ad effettuare il tutor in attività di alternanza scuola-lavoro;
  • Conferimento incarico di tutor.

Le FAQ del MIUR

Il MIUR, nel nuovo sito sull’alternanza scuola-lavoro che ha messo a disposizione di tutti, operatori interni ed esterni alla scuola, si è occupato di chiarire alcuni aspetti controversi che interessano il tutor con le seguenti risposte alle due FAQ che riportiamo:

Il tutor scolastico deve sempre accompagnare gli studenti in azienda?

Non è prevista la presenza obbligatoria del tutor scolastico in azienda durante lo svolgimento delle attività di alternanza. I suoi compiti di assistere e guidare lo studente nei percorsi di alternanza e verificarne il corretto svolgimento possono essere svolti a distanza, oppure durante incontri organizzati presso la scuola.

L’importante è che lo studente in azienda sia seguito dal tutor formativo esterno designato dalla struttura ospitante, che ha il compito di assistere il giovane nel suo percorso di apprendimento attraverso il lavoro.

Come retribuire le funzioni tutoriali?

Con le risorse finanziarie assegnate per lo svolgimento delle attività di alternanza scuola-lavoro i tutor scolastici interni possono essere retribuiti per le attività prestate oltre il proprio orario di servizio secondo le modalità definite nella contrattazione d’istituto, anche in forma forfettaria.

Non è possibile, invece, prevedere compensi per i tutor aziendali nell’esercizio della loro funzione tutoriale. Infatti, il D.Lgs. 15/04/2005, n.77 (“Definizione delle norme relative all’alternanza scuola lavoro, a norma dell’articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53”), all’art. 5 (Funzione tutoriale), comma 3 esplicita i compiti del tutor formativo esterno, specificando quanto segue:

Il tutor formativo esterno, designato dai soggetti di cui all’articolo 1, comma 2, disponibili ad accogliere gli studenti, favorisce l’inserimento dello studente nel contesto operativo, lo assiste nel percorso di formazione sul lavoro e fornisce all’istituzione scolastica o formativa ogni elemento atto a verificare e valutare le attività dello studente e l’efficacia dei processi formativi. Lo svolgimento dei predetti compiti non deve comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

I Comitati

Nella normativa precedente ed attuale sull’alternanza scuola-lavoro, anche un altro organismo è entrato a far parte dell’azione sinergica fra scuola e mondo del lavoro necessaria ad una buona progettazione dei percorsi: il Comitato Tecnico Scientifico negli Istituti Tecnici e Professionali, e il Comitato Scientifico nei Licei.

Ai sensi dell’art. 5, comma 3 dei DD.PP.RR. 87 e 88 del 2010 recanti i Regolamenti per il riordino degli istituti tecnici e professionali, il Comitato Tecnico Scientifico è composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica, con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità.

Ai sensi dell’art. 10, comma 2 del D.P.R. 89 del 2010, recante il Regolamento per il riordino dei licei, il Comitato Scientifico è composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni, della ricerca scientifica e tecnologica, delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità.

Questi organismi, come specificato dalla Guida Operativa sull’alternanza scuola-lavoro, sono determinanti per aprire la scuola all’esterno perché svolgono un ruolo di raccordo tra gli obiettivi educativi della Scuola, le innovazioni della ricerca scientifica e tecnologica, le esigenze del territorio e fabbisogni espressi dal mondo produttivo.

È veramente auspicabile che ogni Istituzione Scolastica interessata all’alternanza scuola-lavoro individui il proprio Comitato per ottenere una progettazione dei percorsi aderente alle esigenze del mondo produttivo del proprio territorio.

Il ruolo del personale ATA

Abbiamo indicato precedentemente tra le figure interne importanti per la gestione dei percorsi di alternanza anche il personale ATA che spesso, pur interagendo concretamente nell’azione educativa e formativa degli alunni, non viene tenuto nel giusto conto da chi si occupa di Scuola.

I finanziamenti messi a disposizione dalla Legge 107/2015 per permettere a tutti gli alunni di tutte le scuola secondarie superiori dalla terza classe alla quinta classe di effettuare parte del percorso scolastico in alternanza scuola-lavoro hanno messo in moto un’attività gestionale ed economica notevole all’interno della scuola.

Naturalmente questo tipo di gestione implica l’impegno in prima fila del Direttore SGA responsabile della gestione delle schede finanziarie dei Progetti del Programma annuale, dell’istruzione delle pratiche di tutta l’attività negoziale e della stesura di tutti gli accordi che la Scuola gestisce internamente ed esternamente.

Questo “mega lavoro” è effettuato in collaborazione con gli assistenti amministrativi dei vari settori: Ufficio Didattica (pratiche alunni), Ufficio Personale (pratiche docenti e ATA), Affari Generali (Protocollo e Convenzioni), Ufficio Amministrativo (pratiche di gestione e contabilità), Ufficio Magazzino (approvvigionamenti e gare per tutti i materiali necessari).

Gli assistenti tecnici supportano la docenza laboratoriale che in alternanza scuola-lavoro è molto importante e rappresenta una parte notevole del progetto, oltre ad effettuare la manutenzione delle attrezzature; i collaboratori scolastici sono deputati all’accoglienza e sorveglianza degli alunni e alla pulizia di tutti i locali utilizzati nelle varie attività teoriche e pratiche.

Il ruolo del Dirigente scolastico

Il Dirigente scolastico rappresenta il supervisore generale dell’attività di alternanza, e oltre ad essere il firmatario di tutti gli atti dovuti per il conferimento degli incarichi al personale coinvolto, l’individuazione delle aziende, enti pubblici e privati per l’effettuazione degli stage, dovrà redigere al termine dell’anno scolastico una relazione sulle convezioni stipulate con imprese e soggetti che hanno accolto gli studenti.

Naturalmente per tale azione saranno determinanti le relazioni di monitoraggio effettuate dai tutor e le stesse valutazioni effettuate dagli studenti, oggetto di modulistica messa a disposizione anche dalla Guida Operativa.

Gli altri due aspetti essenziali individuati all’inizio della nostra trattazione per l’alternanza:

  1. grande raccordo con il territorio inteso come rappresentazione di imprese e società civile;
  2. apertura ad esperienze di collaborazione che consentono la formalizzazione di partenariati stabili di durata pluriennale in territorio nazionale ed extranazionale utilizzando anche finanziamenti messi a disposizione ed a bando dall’Europa con i PON;

sono aspetti delicati e riguardano anche modalità tecniche (accordi di rete, partenariati, progettazione europea...) che necessitano di un successivo approfondimento, ricordando soltanto a chi vorrà cimentarsi con la predisposizione di progetti PON che la scadenza di quello uscito per l’alternanza scuola-lavoro è fissata al 20 giugno 2017.

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