Sinergie di Scuola

Il 25 luglio scorso è stato sottoscritto tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano lo schema di accordo “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione diagnostica dei disturbi specifici di apprendimento (DSA)”.

L’accordo nasce dall’esigenza di fornire criteri per lo svolgimento dell’attività diagnostica che contemperino le esigenze del Servizio sanitario nazionale e quelle delle istituzioni scolastiche in ordine alla tempestività della certificazione di DSA e agli elementi conoscitivi che devono esservi riportati per consentire agli insegnanti di svolgere adeguatamente i compiti loro assegnati dalla legge n. 170 del 2010 e agli alunni/studenti con DSA di fruire dei benefici e delle tutele che la stessa legge garantisce loro.

Tempestività della diagnosi

Secondo l’accordo, la diagnosi di DSA deva essere tempestiva e il percorso diagnostico deve essere attivato solo dopo la messa in atto da parte della scuola degli interventi educativo-didattici previsti dall’art. 3, comma 2, della legge n. 170/2010 (attività di recupero didattico mirato), e in esito alle procedure di riconoscimento precoce, di cui al comma 3 del medesimo articolo 3 («È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all’articolo 7, comma 1. L’esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA»).

La diagnosi di DSA deve essere prodotta in tempo utile per l’attivazione delle misure didattiche e delle modalità di valutazione previste, quindi,  di norma, non oltre il 31 marzo per gli alunni che frequentano gli anni terminali di ciascun ciclo scolastico, in ragione degli adempimenti connessi agli esami di Stato. Fa eccezione la prima certificazione diagnostica, che è prodotta al momento della sua formulazione, indipendentemente dal periodo dell’anno in cui ciò avviene.

Elementi della certificazione di DSA

La certificazione di DSA deve evidenziare che il percorso diagnostico  è stato effettuato secondo quanto previsto dalla Consensus Conference e deve essere articolata e formalmente chiara. È necessario il riferimento ai codici nosografici (attualmente, tutti quelli compresi nella categoria F81: Disturbi evolutivi Specifici delle Abilità Scolastiche dell’ICD-10) e alla dicitura esplicita del DSA in oggetto (della Lettura e/o della Scrittura e/o del Calcolo).

La certificazione di DSA contiene le informazioni necessarie per stilare una programmazione educativa e didattica che tenga conto delle difficoltà del soggetto e preveda l’applicazione mirata delle misure previste dalla legge. La menzione della categoria  diagnostica non è infatti sufficiente per la definizione di quali misure didattiche siano appropriate per il singolo soggetto. A  tal fine è necessario che la certificazione di DSA contenga anche gli elementi per delineare un profilo di funzionamento (che definisce più precisamente le caratteristiche individuali con le aree di forza e di debolezza). Tale descrizione deve essere redatta in termini comprensibili e facilmente traducibile in indicazioni operative per la prassi didattica.

La certificazione di DSA – su richiesta della famiglia – è trasmessa, ove possibile, per via telematica alla scuola, nel rispetto della normativa sulla privacy.


Aggiornamenti

Il profilo di funzionamento è di norma aggiornato:

  • al passaggio da un ciclo scolastico all’altro e comunque, di norma, non prima di tre anni dal precedente;
  • ogni qualvolta sia necessario modificare l’applicazione degli strumenti didattici e valutativi necessari, su segnalazione della scuola alla famiglia o su iniziativa della famiglia.

Le indicazioni dell’Usr Lombardia

Con la Circolare n. 17316 del 3 ottobre 2012 l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia ha fornito Indicazioni generali relative ai Disturbi Specifici di Apprendimento in relazione all’applicazione dell’accordo del 25 luglio.

In merito all’obbligo di predisposizione del Piano Educativo Personalizzato (PEI), da redigere al massimo entro il primo trimestre scolastico, pur non esistendo un modello preordinato obbligatorio per tutti, è necessario comunque garantire la documentazione in modo esplicito e formalizzato, nelle forme ritenute idonee, dei percorsi didattici obbligatori, che debbono prevedere l’adozione di una didattica individualizzata e personalizzata, che tenga conto delle caratteristiche peculiari dei soggetti, attivi strategie educative e metodologie flessibili e garantisca adeguate forme di verifica e valutazione in itinere e anche per quanto concerne gli esami di Stato.

Le indicazioni della Provincia Autonoma di Trento

Anche la Provincia Autonoma di Trento ha recentemente trasmesso un interessante documento contenente “Indicazioni provinciali per la rilevazione precoce nella scuola e l’invio ai servizi specialistici per la diagnosi e la certificazione degli studenti con disturbi specifici di apprendimento”.

Il documento sottolinea, in particolare, l’importanza di promuovere e sostenere le iniziative volte a favorire la diagnosi precoce di bambini con disabilita in età prescolare, nonché di sviluppare iniziative rivolte a rilevanti tipologie specifiche di disabilità e di disturbi evolutivi specifici. A tal fine, è importante coinvolgere la scuola dell’infanzia in un progetto di rilevazione precoce e di intervento pedagogico mirato a ridurre eventuali ritardi e distorsioni nello sviluppo naturale degli apprendimenti; ed è anche opportuno progettare e attuare nella scuola primaria (in particolare nel primo biennio) un’azione di rilevamento precoce delle difficoltà di letto-scrittura, omogeneo e metodologicamente rigoroso e, nel contempo, un’azione didatticamente mirata di stimolo e sostegno nelle situazioni in cui si rilevano difficoltà strutturali di apprendimento.

In sintesi Fondamentale è il ruolo degli insegnanti, cui viene affidato il compito dell’osservazione didattico-educativa per il riconoscimento di un possibile DSA.

La rilevazione precoce delle difficoltà di letto-scrittura ha quindi l’obiettivo generale di aiutare gli insegnanti ad osservare in modo oggettivo e sistematico le abilità di ogni alunno.

Al fine, dunque, di sostenere e garantire ad ogni singolo studente il successo formativo, l’intervento di rilevazione precoce dei DSA va svolto con regolarità in tutte le classi del primo biennio della scuola primaria.

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