Sinergie di Scuola

Nei primi giorni di settembre è stato presentato dal Governo italiano il piano di riforma e riorganizzazione della scuola. Naturalmente alcuni temi hanno attirato maggiore attenzione, altri sono rimasti sottotraccia, come la questione accennata tempo fa dal ministro Giannini sull’eventuale possibilità di ridurre la secondaria superiore da 5 a 4 anni, pur nell’ambito di una revisione complessiva del sistema scolastico.

Proprio nei mesi scorsi in Germania si è invece discusso molto sulla possibile abolizione di una riforma scolastica attuata un decennio fa, che impose di diminuire da 9 a 8 gli anni del Gymnasium, equivalente grossomodo al liceo italiano, ma comprendente anche la nostra scuola media, e al quale si accede dopo un ciclo elementare di quattro anni.

Il Gymnasium è considerato ciclo propedeutico agli studi universitari e, al pari di quello italiano, si differenzia in indirizzi: l’Humanistisches Gymnasium è simile al nostro liceo classico e prevede l’insegnamento del greco e del latino, il Mathematisch-Naturwissenschaftliches Gymnasium si concentra sulle materie scientifiche, il Neusprachliches Gymnasium sulle lingue contemporanee come il nostro liceo linguistico.

La norma fu introdotta nel 2004 per uniformare il sistema scolastico tedesco a gran parte degli altri paesi (fa eccezione come sappiamo l’Italia) dove il percorso scolastico pre-universitario termina al dodicesimo anno di studi. Fin da subito molto controversa, la riforma scolastica – che vide tra l’altro la revisione completa dei libri di testo adottati e il prolungamento delle lezioni al pomeriggio, fatto inusuale all’epoca – seguì al processo di unificazione delle due Germanie (in Germania Est la scuola superiore era già di quattro anni) e all’inatteso shock provocato alla nazione dai mediocri risultati conseguiti all’epoca dagli studenti tedeschi nei test PISA, cui ha fatto accenno A. Schleicher nell’articolo pubblicato nel numero di Aprile 2013 di Sinergie di Scuola.

Uno dei principali argomenti contro la riforma insiste sul tempo ridotto a disposizione per approfondire materie dal programma molto esteso come Storia, con la conseguenza che i docenti tralasciano spesso temi considerati secondari ma fondamentali per comprendere la modernità, come per esempio la guerra civile americana.

Anche molte famiglie hanno faticato ad accettare le novità, in particolare la scuola pomeridiana, perché comprimerebbe troppo il tempo libero da dedicare alle attività ricreative, aumentando l’affaticamento e lo stress degli studenti.

Così come da noi, la questione ha immediatamente assunto valenza politica. Alcuni stati dell’ex Germania Est (la Germania attuale, ricordiamo, è una repubblica federale) come la Turingia e la Sassonia, dove la scuola superiore finiva già al dodicesimo anno di studi, ospitano alcune tra le migliori scuole tedesche. Ciò spiega quanto affermato dal Ministro dell’Istruzione Johanna Wanka, membro della CDU della cancelliera Merkel, in una recente intervista al Guardian: «io sono sassone, e in Sassonia il Gymnasium a otto anni funziona alla grande».

Tuttavia il Gymnasium a otto anni, che lascia fredda la maggioranza della CDU al governo, non entusiasma neppure i partiti di sinistra, che lo considerano un’istituzione classista e di fatto superata, preferendogli le Gesamtschule, scuole superiori che non prevedono test di ammissione e che offrono corsi di difficoltà variabile al proprio interno, a seconda della bravura e degli interessi dello studente.

L’accesso al Gymnasium infatti richiede una media-voti elevata alle elementari, esami di ammissione, una lettera di raccomandazione: tutte cose che limitano fortemente la presenza dei figli degli immigrati, non solo di origine asiatica e africana, ma anche di quelli provenienti da altri paesi europei, spesso qualificati: tema che ci riguarda, visto il numero di nostri laureati che ogni anno vi si stabiliscono.


Valori della Costituzione, protocollo Miur-Anpi

Per le celebrazioni del 70° della Resistenza e della Guerra di Liberazione si realizzeranno iniziative per promuovere la riscoperta dei luoghi della memoria e la divulgazione dei valori della Costituzione.

Il 24 luglio è stato siglato al Senato il Protocollo di intesa fra Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

L’accordo, firmato dal Ministro Stefania Giannini e dal Professor Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale Anpi, punta a promuovere e sviluppare progetti didattici nelle scuole per divulgare i valori della Costituzione repubblicana e gli ideali di democrazia, libertà, solidarietà e pluralismo culturale.

Miur e Anpi, in particolare, realizzeranno iniziative per le celebrazioni del 70° della Resistenza e della Guerra di Liberazione, promuovendo processi tematici di riscoperta dei luoghi della memoria e la divulgazione dei valori fondanti la Costituzione repubblicana.

«Questo accordo» ha affermato il Ministro Giannini «è uno strumento fondamentale per far comprendere a tutti gli studenti il valore della nostra Costituzione e l’importanza della memoria della Resistenza raccontata anche da chi l’ha vissuta in prima persona».

«Ritengo» ha aggiunto il Presidente Smuraglia «che questa firma assuma una grandissima importanza rispondendo ad una esigenza profonda che emerge dal mondo della scuola e che assicuri un’attività continuativa in favore della cittadinanza attiva».


Offerta formativa della Croce Rossa Italiana

Lo scopo è realizzare percorsi e iniziative comuni per valorizzare la cultura del volontariato.

La Croce Rossa Italiana e il Miur hanno firmato un protocollo d’intesa col quale si impegnano a prevedere e realizzare percorsi e iniziative comuni per favorire la formazione della persona e l’appartenenza alla comunità locale, nazionale ed europea.

Tale sinergia, improntata sull’importanza di promuovere nelle scuole percorsi di formazione per valorizzare la cultura del volontariato, della solidarietà e dell'attenzione agli altri, permette alla CRI di mettere a disposizione del mondo scolastico l’ampia offerta formativa di tutte le attività che svolge.

Per portare a regime il progetto, si prevedono tre fasi principali per la sua implementazione:

  1. Fase 1, fino al 31/08/2014: prime azioni di avvio dei supporti informatici per la raccolta dei dati da parte dei Comitati e la raccolta delle richieste da parte dei Dirigenti scolastici delle scuole secondarie di secondo grado.
  2. Fase 2, anno scolastico 2014/2015: le sedi CRI che hanno aderito, in base al proprio portfolio formativo locale, erogheranno le attività formative che sono state richieste dalle scuole.
  3. Fase 3, anno scolastico 2015/2016: fase di arrivo a regime dell’erogazione delle attività formative richieste dalle scuole.

All'indirizzo www.cri.it/miur è stata predisposta un’apposita sezione dedicata alle Scuole, all’interno della quale è presente un modulo on-line che permetterà ai Dirigenti scolastici e/o ai loro collaboratori la trasmissione della loro richiesta. In base ad essa saranno contattati dalla sede locale di Croce Rossa Italiana più vicina. La procedura non prevede l’impiego di modulistica cartacea, riducendo così le tempistiche e semplificandone la pratica.

La richiesta non è vincolante per i Dirigenti scolastici, e può essere a mero titolo informativo. I corsi saranno attivati in base all’ordine di ricezione delle richieste.


Si parte con Intercultura!

La Fondazione propone circa un migliaio di borse di studio per gli studenti delle superiori per studiare all’estero. Domande entro il 10 novembre 2014.

Anche quest’anno l’Associazione Intercultura mette a disposizione un migliaio di borse di studio per gli studenti delle scuole superiori interessati a partecipare a un programma scolastico di scambio interculturale all’estero a partire dall’estate 2015.

Sono 485 le borse di studio totali o parziali messe direttamente predisposte dall’Associazione attraverso il proprio fondo appositamente costituito. A queste si aggiungono altre centinaia di borse di studio “sponsorizzate” messe a disposizione da aziende, enti e banche italiane, grazie alla collaborazione con la Fondazione.

Tutti i programmi di studio all’estero di Intercultura sono a concorso e i candidati devono sostenere delle prove di selezione.

Per iscriversi alle selezioni è sufficiente collegarsi al sito internet www.intercultura.it e compilare il modulo di iscrizione on-line. È richiesto il pagamento della quota di iscrizione di 50 euro (che non verrà rimborsata in nessun caso) mediante versamento su conto corrente postale (c/c n. 1014038770) o pagamento con carta di credito.

Le iscrizioni per partecipare all’assegnazione delle borse di studio Intercultura e di tutti i programmi disponibili devono pervenire entro il 10 novembre 2014. Oltre questa data, verranno accettate solo iscrizioni per le selezioni per i programmi non scolastici (indicati come “Estivi”), per i quali comunque Intercultura non può garantire l’esistenza di posti residui.

Per le iscrizioni avvenute successivamente alla scadenza, i candidati non potranno beneficiare di alcuna riduzione sulla quota di partecipazione.


Educazione alla legalità, protocollo Miur-Libera

«Un sentiero giusto per prendere coscienza e offrire conoscenza dei problemi».

Promuovere percorsi didattici a sostegno della lotta alle mafie e alla criminalità organizzata. Questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa siglato questa mattina dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, e da don Luigi Ciotti, presidente di “Libera. Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie”.

All’evento hanno preso parte alcuni ragazzi delle scuole che hanno partecipato alle iniziative organizzate durante l’ultimo anno dal Miur e da Libera. Ognuno di loro ha potuto riportare l’esperienza fatta, confrontandosi con il Ministro, don Ciotti e con i compagni di altre scuole, sull’importanza dell’educazione alla legalità fra i banchi.

Anche una studentessa dell’istituto “Fiorana” di Ivrea ha apposto la sua firma sul Protocollo insieme a Giannini e a don Ciotti, in rappresentanza delle centinaia di studenti che prendono parte alle iniziative congiunte fra il Miur e Libera.

Il Protocollo, che ha durata triennale, prevede la realizzazione di programmi e percorsi, anche a carattere sperimentale, per la diffusione della cultura della legalità. Promozione di gemellaggi, produzione e diffusione di materiale didattico mirato, attivazione di progetti europei attinenti alle tematiche della cittadinanza: sono alcuni degli strumenti che potranno essere utilizzati per raggiungere l’obiettivo.

«Con questo Protocollo rinnoviamo un impegno in cui il Miur crede molto» ha sottolineato il Ministro Giannini agli studenti presenti. «Dobbiamo concentrarci sul valore dell’informazione e della conoscenza. Sono gli strumenti più preziosi che abbiamo contro l’ignoranza, che è il grande alleato non solo delle mafie, non solo dei poteri che sono finalizzati a scopi negativi, ma anche a tutto ciò che nel mondo frena la crescita».

«I sentieri giusti vanno sempre percorsi insieme e questo Protocollo è un sentiero giusto per prendere coscienza e offrire conoscenza dei problemi. Bisogna conoscere per diventare persone più responsabili» ha aggiunto don Luigi Ciotti. «La scuola, la vera scuola, quella che è qui questa mattina e che abbiamo toccato con mano ancora una volta, è una scuola che allena alla vita. Questi percorsi vogliono far crescere una coscienza critica, un senso di responsabilità e di impegno».

Il primo Protocollo sottoscritto tra Miur e Libera risale al 2006 e solo nell’ultimo anno sono state impegnate oltre 4.000 scuole e più di 60 facoltà universitarie nella realizzazione di percorsi di educazione alla responsabilità e legalità. Tra le iniziative promosse nell’ambito di questo accordo, ci sono il concorso “Regoliamoci” (che ha visto la partecipazione di oltre 10mila studenti e 500 istituzioni scolastiche) e il progetto “Amunì, Anemmu e Gnano” (che ha visto coinvolti circa 50 ragazzi provenienti dal circuito penale).

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