Sinergie di Scuola

Ogni anno ottobre rappresenta il mese più atteso per chi si occupa di Europa e di progetti Europei: è infatti in questo mese che la Commissione Europea pubblica la Guida Annuale al Programma Erasmus Plus.

Il 25 ottobre è stata pubblicata la Call for Proposal con l’Invito a proporre relativo all’anno 2018, con tutte le scadenze per la presentazione dei Progetti.

Erasmus+ non è un Programma dedicato solo alle scuole, perché possono partecipare anche giovani, adulti, persone coinvolte nel mondo delle professioni, Università, Aziende e molte altre tipologie di Enti che si occupano dell’educazione e dell’apprendimento in ambiente formale, informale e non formale.

Tuttavia, molte scuole, oggi, sono affascinate dalla possibilità di accedere ai finanziamenti europei per poter partecipare a corsi di formazione all’estero, per osservare i sistemi scolastici stranieri, insegnare all’estero, effettuare scambi di studenti (anche per lunghi periodi), scambiare buone prassi didattiche e inventarne di nuove, per incrementare le competenze chiave e di cittadinanza attiva e consapevole.

La Guida è scritta in tutte le lingue, anche se la prima versione è in inglese ed è quella che fa fede in caso di contestazioni.

È comunque importante tenere sotto controllo il sito dell’Agenzia Nazionale, nel quale si troveranno istruzioni per compilare il formulario, con tutte le procedure preparatorie alla candidatura.

Le novità della Guida 2018

  • Ulteriori opportunità per gli studenti dell’istruzione superiore di svolgere tirocini volti ad acquisire competenze digitali nell’ambito di Erasmus+ (questo riguarda solo il mondo universitario).
  • L’iniziativa ErasmusPro nel contesto dei progetti di mobilità IFP, per potenziare la mobilità a lungo termine dei discenti dell’istruzione e della formazione professionale.
  • Un nuovo formato di “Partenariati di scambio tra scuole” nell’ambito dei partenariati strategici, per aiutare i centri scolastici a orientarsi meglio tra i progetti di cooperazione.
  • È stata nuovamente introdotta l’azione “Alleanze delle abilità settoriali”.
  • Le norme di finanziamento sono state perfezionate per la maggior parte delle azioni.

Paesi eleggibili

Sono i 28 Paesi dell’UE. Il Regno Unito è inserito all’interno dell’EU, nonostante la Brexit.

In più possono partecipare i cosiddetti Paesi Terzi, che riguardano tutte le parti del mondo (vicini all’Europa e non): per questi, però, occorre dimostrare in maniera specifica come la loro partecipazione sia così determinante per il raggiungimento degli obiettivi del progetto.

Obiettivi generali di Erasmus+

È molto importante, quando si scrive un progetto, inserire e correlare i propri obiettivi di progetto all’interno degli obiettivi generali e specifici della Call for proposal. Si definisce, questo, il principio della rilevanza ed è un aspetto che i valutatori osservano nel primo criterio che applicano nella valutazione del progetto (per saperne di più, leggere la Guida 2017 per esperti valutatori).

In generale, gli obiettivi sono quelli finalizzati:

  • al miglioramento delle competenze chiave nell’educazione, con particolare riferimento alla loro correlazione al mondo del lavoro e alla coesione sociale;
  • ad aumentare l’innovazione, l’internazionalizzazione e il livello di qualità delle strutture educative attraverso gli scambi e la cooperazione tra i diversi attori del settore;
  • ad incrementare lo studio e l’apprendimento delle lingue straniere come strumento per la coesione sociale e della consapevolezza interculturale, anche innovando i sistemi di apprendimento e di insegnamento.

Azioni per le scuole

Escludendo le azioni più complesse, centralizzate, in tabella 1 riportiamo le azioni alle quali una scuola potrà accedere, nell’ambito di Erasmus+.

L’azione KA1

È finalizzata alla formazione del personale (Dirigente, Direttore SGA, docenti e tutto il personale ATA) e, solo per il VET, anche a quella degli alunni: quest’ultima viene però intesa come apprendistato (work based learning), cioè come apprendimento nei luoghi di lavoro.

Nell’ottica di un piano di sviluppo europeo della scuola, tutte le componenti possono partecipare ai processi di miglioramento dei propri risultati di apprendimento (learning outcomes) che permetteranno, appunto, di offrire un servizio più qualificato e competente all’utenza.

Nell’azione KA1 Scuola lo staff può partecipare a:

  • corsi di formazione all’estero fino a 10 giorni;
  • attività di job shadowing, da 2 giorni fino a 2 mesi;
  • attività di teaching assignment, da 2 giorni fino a 2 mesi.

Nell’azione KA1 VET gli studenti possono partecipare a dei veri e propri apprendistati, ossia ad esperienze di alternanza scuola-lavoro in ambienti lavorativi all’estero.

Una novità di quest’anno è la mobilità a lungo termine degli studenti nel settore VET, che prevede – attraverso ErasmusPro – di effettuare un periodo all’estero della durata da 3 a 12 mesi.

Scadenza: mobilità individuale 1° febbraio 2018.

L’azione KA2

È dedicata alle partnership. Esistono due tipi di partenariati:

  1. scambio di buone prassi (solo fra scuole);
  2. supporto all’innovazione, ossia che producono come risultati dei prodotti innovativi e che prevedono la partecipazione di altri stakeholders.

Occorre fare attenzione alle priorità orizzontali e a quelle settoriali di programma, che sottintendono agli obiettivi generali e specifici, delle quali almeno una deve essere indicata nel formulario.

Ne indichiamo alcune, come l’inclusione sociale, l’uso delle pratiche innovative all’interno dell’uso delle ICT, il miglioramento delle prassi didattiche e delle strategie di insegnamento, il riconoscimento dei crediti e l’internazionalizzazione, la valorizzazione dell’eredità culturale europea.

L’anno 2018 celebra proprio i valori dell’eredità culturale europea, per questo la priorità relativa al dialogo interculturale tra giovani e studenti sarà tenuta in grande considerazione nei progetti che tratteranno questo aspetto.

Anche le priorità specifiche costituiscono un grande punto di riferimento e spaziano dal miglioramento della professionalità del docente, al rafforzamento delle competenze chiave, alla diminuzione dell’abbandono scolastico precoce, con particolare attenzione ai percorsi didattico-metodologici per la scuola dell’infanzia.

Le attività che si possono effettuare all’interno delle Partnership sono le più svariate:

  • meeting internazionali di progetto;
  • meeting virtuali di progetto con E-twinning;
  • scambi di studenti;
  • momenti formativi per i docenti;
  • lunghe mobilità degli studenti;
  • mobilità blended degli studenti;
  • attività di insegnamento all’estero anche per lunghi periodi.

I partenariati si basano su scambi in cui siano coinvolti almeno tre Paesi diversi e al massimo 10 partner. Con una eccezione: è possibile costruire dei partenariati bilaterali con soli 2 Paesi stranieri e al massimo 6 partner. È questa un’altra delle novità del Programma, alla quale non possono partecipare i cosiddetti Paesi Terzi. Il partenariato può essere composto, quindi, da almeno 2 Paesi diversi e al massimo da 6 scuole.

Possono avere la durata minima di 12 mesi e massima di 24 mesi e, solo se esistono mobilità a lungo termine giustificate nel workplan, possono avere la durata di 36 mesi.

Il massimo del grant assegnato per scuola e per anno non può superare i 16.500 euro.

Non sono previste coperture di costi per i meeting transnazionali.

Scadenza: partenariati strategici 21 marzo 2018.

Lettura della Guida

Nella Guida si possono trovare tutte le informazioni relative ai tempi di durata dei diversi progetti, la distribuzione del budget e le specifiche su come scrivere il progetto.

Occorre dare molta importanza alla lettura di tutte le parti della Guida, anche perché dalle loro pagine si può dedurre:

  1. come organizzare la mobilità degli studenti;
  2. come organizzare la mobilità dello staff;
  3. cosa fare prima e dopo la mobilità;
  4. quale reportistica è utile;
  5. come organizzare e quali attività possano essere inserite all’interno dei progetti di Partenariato – parti queste che , molto spesso, vengono trascurate e che, invece, fanno comprendere la buona organizzazione della scuola/Ente proponente.

Particolare attenzione si deve fornire all’Annex II della Guida, che riguarda la disseminazione e la valutazione delle attività di progetto, che costituiscono punti di debolezza delle proposte progettuali: non sempre, infatti, affrontano questi argomenti in maniera adeguata.

Non trascurate l’Annex IV, che contiene tutti gli strumenti utili per scrivere i progetti, per sostenere l’analisi di contesto e per avere degli spunti di riferimento per costruire indicatori, comparare dati e lavorare su un progetto che è contestualizzato in una cornice Europea.

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