Sinergie di Scuola

Il D.I. 129/2018, nuovo Regolamento di Contabilità delle Istituzioni Scolastiche Autonome, ha introdotto molte novità rispetto al precedente Regolamento, D.I. 44/2001, soprattutto in relazione alla innovazione digitale che Internet ha prodotto negli ultimi anni.

Il Titolo V – Attività Negoziale, all’art. 43, comma 4, stabilisce infatti: «Le istituzioni scolastiche possono accedere a sistemi di raccolta fondi anche mediante la formazione o l’adesione a piattaforme di finanziamento collettivo per sostenere azioni progettuali».

La raccolta fondi collettiva, realizzata tramite portali on-line, a sostegno di una serie di progetti e/o iniziative, viene anche individuata con il termine crowdfunding.

In italiano il termine può essere tradotto con finanziamento collettivo o, letteralmente, “finanziamento della folla” (da “crowd: folla” e “funding: finanziamento”).

La particolarità di questo fenomeno va ricercata nella provenienza delle risorse, ossia dei fondi raccolti: ognuno può decidere di sostenere la causa (il progetto) contribuendo anche con minime somme di denaro.

Sembra naturale, dunque, sostenere che l’abilità fondamentale risieda nella capacità di coinvolgere tanto più pubblico possibile attraverso l’emozionalità che l’idea riesce a suscitare in esso.

Pertanto, il punto centrale del crowdfunding risiede nella condivisione di un’idea, di un progetto.

In sintesi, esistono 4 principali modelli di crowdfunding, distinti per finalità della raccolta delle risorse finanziarie, oppure per quanto riguarda la remunerazione prevista per i finanziatori del web.

Di seguito vedremo singolarmente le tipologie di raccolta fondi, segnalando le relative piattaforme on-line.

Donation-based crowdfunding

È il modello di finanziamento collettivo per la donazione: si tratta di una raccolta fondi per iniziative non a scopo di lucro, per la quale non è prevista una forma di remunerazione nei confronti dei finanziatori del progetto.

Il promotore lancia una campagna di raccolta fondi con l’obiettivo di realizzare un progetto di natura sociale, culturale o ambientale; i sostenitori, invece, contribuiscono alla realizzazione del progetto donando per una causa in cui credono.

Esempi di piattaforme on-line:
  • meridonare.it, a sostegno dei progetti sociali, culturali e civici del Mezzogiorno d’Italia;
  • urbancrowdraising.com, la prima piattaforma italiana di urban crowdfunding. Sostiene idee e progetti che mirano allo sviluppo urbano di piccole e/o grandi porzioni di città;
  • universitiamo.eu, piattaforma di crowdfunding dell’Università degli Studi di Pavia a sostegno dell’attività di ricerca di studenti e docenti;
  • planbee.bz, crowdfunding civico per sostenibilità e migliorie ambientali.

Reward-based crowdfunding

Modello di finanziamento collettivo per ricompensa: il promotore lancia la campagna di raccolta fondi con l’obiettivo di realizzare un progetto che può essere di natura sociale, culturale, ambientale o imprenditoriale ed è prevista, per il finanziatore, una remunerazione commisurata al suo contributo economico.

La ricompensa prevista può variare dalla prevendita dell’oggetto finanziato, all’applicazione di uno sconto sull’acquisto, fino ad un semplice ringraziamento sul sito web.

Questo modello è il più diffuso in termini di piattaforme on-line.

Esempi di piattaforme on-line:
  • becrowdy.com, piattaforma di finanziamento collettivo per progetti culturali e artistici, grazie alla quale gli artisti e i promoter possono proporre i propri progetti e finanziarli tramite l’aiuto della community;
  • sportsupporter.it, piattaforma di crowdfunding a disposizione dei protagonisti dello sport a tutti i livelli, si pone come punto di incontro tra questi e i propri sostenitori, singoli, gruppi, enti pubblici o aziende, federazioni, discipline associate e enti di promozione sportiva;
  • woopfood.com, piattaforma a sostegno dell’ambiente, dell’agroalimentare e dell’alimentazione made in Italy;
  • bookabook.it, piattaforma che offre la possibilità a scrittori, che presentano manoscritti validi e di qualità, di costruirgli attorno un pubblico.

Lending-based crowdfunding

Si tratta del finanziamento collettivo per prestito: modello che nasce come conseguenza della crisi economica globale e per la sempre più carente fiducia nel sistema bancario, prevede un prestito personale erogato da privati ad altri privati utilizzando Internet.

Il richiedente cerca sulla piattaforma on-line un prestito per la realizzazione di un progetto personale o di natura imprenditoriale; i prestatori investono i loro risparmi presentandoli a tassi d’interesse superiori rispetto a quelli proposti dalle banche.

Esempi di piattaforme on-line:
  • prestiamoci.it, offre finanziamenti a privati.
  • prestacap.com, offre finanziamenti a piccole e medie imprese;
  • terzovalore.com, presta denaro a progetti nonprofit;
  • soisy.it, offre la possibilità di finanziare gli acquisti di beni e servizi di clienti di e-commerce e negozi che richiedono un pagamento a rate. Gli investitori li finanziano anticipando le somme a e-commerce e negozi e, successivamente, i finanziati ripagano ogni mese agli investitori in termini di capitale e interesse.

Equity-based crowdfunding

È il finanziamento sotto forma di capitale di rischio: permette a società non quotate (startup e PMI innovative) di incassare finanziamenti on-line.

L’imprenditore lancia la raccolta di finanziamento del progetto sulla piattaforma on-line e fissa il traguardo monetario da raggiungere per attuarlo; gli investitori investono i propri risparmi nel progetto, diventando così soci dell’azienda e ottenendo eventuali dividendi e utili di capitale.

In questo caso, a differenza degli altri modelli, non conta solo la condivisione di principi e idee.

Qui ha luogo una condivisione degli obiettivi e una convinzione che quest’ultimi siano effettivamente redditizi: infatti gli investitori che contribuiscono alla raccolta ottengono un titolo di partecipazione all’azienda, accedendo anche ai conseguenti diritti patrimoniali e amministrativi.

Esempi di piattaforme on-line:
  • ecomill.it, finanziamento collettivo per l’ambiente e il territorio;
  • mamacrowd.com, offre la possibilità di finanziare startup selezionate da un network di partner esperti.
  • fundera.it, ricerca e pubblica sul suo portale le iniziative di startup e PMI ritenute più interessanti, in modo tale che i finanziatori possano scegliere quale progetto sostenere;
  • nextequity.it, società della regione Marche con l’obiettivo di costruire un nuovo ecosistema imprenditoriale volto all’innovazione. Anche in questo caso vengono proposti sulla piattaforma vari progetti innovativi con la possibilità di sostenerli attraverso un finanziamento.

Sebbene vi siano alcune differenze tra i servizi disponibili, il meccanismo di base del crowdfunding è abbastanza semplice:

  • l’interessato propone il progetto che intende far finanziare (un laboratorio, un equipaggiamento, un album, un libro, un film, un’installazione, una ricerca ecc.), fissa una cifra complessiva da raggiungere, definisce le ricompense da offrire ai suoi sostenitori (in genere legate al progetto stesso: cd, dvd, fotografie, libri, partecipazione ecc.) e la data di scadenza;
  • se al termine della campagna le offerte del pubblico hanno raggiunto o superato la cifra richiesta, il progetto viene ritenuto un successo e i soldi vengono effettivamente versati; se invece la campagna non raggiunge l’obiettivo, le offerte vengono annullate e restituite;
  • le piattaforme di crowdfunding sono gratuite e trattengono una commissione (in genere tra il 5% e il 10%) solo nei casi di successo delle campagne;
  • se un progetto viene finanziato, sta poi ai richiedenti mantenere le promesse: realizzare l’opera e inviare le ricompense ai propri sostenitori.

Le cinque parole chiave

Eterogeneo per natura, il crowdfunding non impone un vero e proprio percorso da seguire, che garantisca il successo delle campagne. Ogni progetto ha la sua storia. Alcuni piccoli accorgimenti possono però essere tenuti a mente. Essi sono memorizzabili attraverso cinque parole-chiave:

  • Il lancio. È forse la fase più importante della campagna, visto che spesso la maggior parte dei soldi vengono raccolti nei primi giorni, avviando un circolo virtuoso che può facilitare il raggiungimento del traguardo finale (psicologicamente, il pubblico è portato a sostenere progetti che ritiene abbiano concrete possibilità di successo). La maggior parte delle piattaforme di crowdfunding richiedono di realizzare un video di presentazione: è il biglietto da visita del progetto e come tale va curato con molta attenzione. Allo stesso modo, è importante la scelta delle ricompense da offrire ai sostenitori: un giusto mix tra concretezza e stravaganza può essere una formula vincente. Infine, il lancio deve essere accompagnato da un’adeguata comunicazione del progetto, in particolare sui propri network sociali (se nessuno è a conoscenza della campagna, nessuno la finanzierà).
  • L’ambizione. È giusto credere in ciò che si fa e giocarsi bene tutte le carte a disposizione. Anche quelle più ambiziose. Per questo, potrebbe essere interessante valutare la possibilità di lanciare una campagna di raccolta internazionale (magari partendo dalle piattaforme straniere). Sui siti italiani ci si rivolge in linea di massima al pubblico del nostro paese, sui siti internazionali, in particolare quelli in inglese, il pubblico potenziale è molto più ampio. Di conseguenza, lo è anche la possibilità di raccogliere più fondi.
  • La razionalità. Essere ambiziosi non significa essere imprudenti o perdere di vista l’obiettivo finale. Per questo, è consigliabile non fissare un obiettivo economico troppo alto: sia per non spaventare il pubblico, sia per avere maggiori probabilità di ottenere comunque un finanziamento, anche se ridotto. Se poi la campagna avrà successo, non si perde niente: la maggior parte dei servizi permette di raccogliere più soldi di quelli richiesti in origine.
  • L’ispirazione. Ascoltare, studiare, seguire l’esperienza altrui è fondamentale! Le piattaforme di crowdfunding sono liberamente accessibili: in ogni momento, è possibile visitare le campagne in corso e recuperare le più efficaci realizzate in passato. Prima di lanciare il progetto, il consiglio è di consultare campagne simili, verificando le cifre richieste, le ricompense più efficaci, le strategie di comunicazione seguite.
  • La fiducia. È il rapporto che si stabilisce tra richiedenti e sostenitori. Quando una persona accetta di finanziare in anticipo un progetto è importante non tradire le sue aspettative. Per questo, è consigliabile una particolare cura tanto nel lancio di un progetto, che sia concretamente fattibile, quanto nella definizione delle ricompense.

Le opportunità per le scuole

Anche le scuole negli ultimi anni hanno utilizzato questo sistema per finanziare progetti innovativi e condivisi dalla comunità scolastica, che con i ridotti introiti statali non sarebbe stato possibile realizzare.

In Italia attualmente sono attive circa 90 piattaforme, distinte in base alle modalità e tipologie diverse di crowdfunding.

La piattaforma School Raising, con sistema reward-based, è quella che ha ospitato il maggior numero di progetti presentati dalle scuole poi portati a compimento, con il raggiungimento del finanziamento previsto.

La sede di questa piattaforma è Via Giordano 20, Cernusco sul Naviglio (Mi), mail: info@schoolraising.it.

School Raising ha l’obiettivo di intercettare tutti quei progetti scolastici che non possono essere realizzati a causa di carenti finanziamenti e sviluppare, insieme alle scuole, una campagna di crowdfunding che permetta di raccogliere il budget necessario alla loro realizzazione, siano essi didattici o strutturali.

School Raising e le altre piattaforme che si interessano alle scuole vogliono affermare una forte sinergia tra le comunità scolastiche, le imprese e i cittadini, per garantire alle nuove generazioni un livello didattico ed extra-didattico di qualità.

La proposta è di affrontare gli annosi problemi della scuola italiana quali infrastrutture carenti, scarso sviluppo tecnologico, riduzione dei finanziamenti pubblici, mettendo in contatto gli istituti (attraverso la presentazione di progetti da finanziare) con quei cittadini che abbiano la volontà e l’entusiasmo di partecipare attivamente al miglioramento della scuola pubblica italiana.

Si parte dalla convinzione che le iniziative e i progetti scolastici abbiano ricadute positive sull’intera comunità e sul benessere collettivo, in quanto spazi e momenti formativi ed educativi dei cittadini di domani. Perciò si punta sulla mobilitazione di quelle persone che condividono questa visione e contribuiscono innescando un attivismo diffuso che moltiplica energie e iniziative. Sono infatti i cittadini (genitori, professori, ATA, ex alunni ecc.) i protagonisti del crowdfunding scolastico, che decidono quali progetti finanziare, sostenendoli con piccole somme.

I progetti fin qui finanziati sono stati mirati a interventi di ristrutturazione di edifici scolastici, all’acquisto di attrezzature didattiche, o a progetti di ricerca didattica anche in collaborazione con altre Scuole Europee e non solo.

In genere tutte le piattaforme di finanziamento collettivo mettono a disposizione dei possibili fruitori alcuni esperti che aiutano, con un percorso ben delineato, a portare al successo il progetto. Si tratta di professionisti che evidenziano quali siano le azioni da realizzare prima, durante e dopo il lavoro della campagna, sapendo che questo non è il punto di partenza ma il punto di arrivo di un processo di pianificazione e coinvolgimento che deve essere stato sviluppato molto prima.

In sintesi, prima di pubblicare on-line il progetto è necessario:

  • definire gli obiettivi del progetto;
  • sviluppare indicatori di successo;
  • scegliere un titolo che delinei il cuore del progetto;
  • realizzare un video breve ma significativo sull’importanza del progetto;
  • definire il budget;
  • stabilire le quote di finanziamento e le ricompense;
  • definire la durata della campagna;
  • coinvolgere tutte le persone che possono mostrare interesse al progetto (alunni, genitori, personale docente e ATA, istituzioni, associazioni ecc.).

Durante la campagna bisogna sempre tenere vivo l’interesse, cercare di raggiungere quante più persone possibili interessate al progetto e convincerle a sostenerlo. Si devono coinvolgere soprattutto quelle sconosciute e lontane, facendo leva sui valori che si cerca di comunicare utilizzando tutti gli strumenti che il web ci mette a disposizione.

Quindi è necessario:

  • diffondere al massimo il progetto;
  • utilizzare tutti i canali di comunicazione on-line;
  • comunicare con i nuovi potenziali finanziatori rendendoli partecipi del progetto.

Dopo la campagna e il suo auspicabile esito positivo, il rapporto tra progettista e finanziatore avrà sviluppato una fiducia reciproca perché si è siglato un accordo formale a rispettare un patto. In questo momento si apre la valutazione del progetto che comunicherà a tutti i finanziatori l’efficacia di esso e l’impatto positivo generato grazie al loro supporto.

Chi ha proposto il progetto si impegnerà quindi a realizzarlo, valutarlo e a ricompensare tutti come promesso, e soprattutto a ringraziare tutti i finanziatori.

Conclusioni

Il percorso che abbiamo delineato è veramente entusiasmante ma non è certo un percorso facile. C’è bisogno di tanta determinazione e grandi capacità, che tuttavia le scuole hanno già dimostrato perché molti progetti, così finanziati, hanno visto la luce.

Anche l’Amministrazione, nello specifico il MIUR, ha dato grande importanza a questa opportunità, perché – come già detto – il nuovo Regolamento di contabilità impone a Dirigente scolastico e DSGA delle scuole che hanno scelto di utilizzare piattaforme collettive di finanziamento, di analizzare e rendicontare tutte le somme introitate in questa forma nei documenti determinanti della vita della Scuola, e cioè le relazioni illustrative allegate al Programma annuale e al Conto Consuntivo.

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